Capitolo 5

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Sento il telefono che suona, non so dove sia... Questa domenica è già Iniziata male.
Domenica?!

"Cazzo"

mi alzo di corsa cercando di non inciampare su Jen che dorme mezza a terra e mezza sul divano, corro in cucina e prendo al volo il telefono

" mamma!! "
" ciao amore mio!! Ti ho svegliato vero? "
" ma figurati!non preoccuparti,come stai?"
" io bene, sono solo un po' stanca, tu come stai?"

Stiamo al telefono per un quarantina di minuti e le racconto tutto quello che mi è successo in settimana, omettendo anche con lei l incontro al parco...
Non voglio farla preoccupare visto che sta dall altra parte del mondo...

" sono Cosi felice per te... Ma per la casa come hai deciso di fare? Non puoi aspettare l ultimo giorno!"
"lo so, solo che mi dispiace lasciarla... Poi I prezzi qui sono davvero alti. Comunque domani pomeriggio andrò in una agenzia immobiliare"
"va bene, fammi sapere qualcosa, domani farò il turno notturno quindi riusciamo a sentirci!"

Ci sono nove ore di fuso orario tra Italia e San Francisco... E con i turni di mia mamma al lavoro facciamo fatica a sentirci al telefono durante il giorno,solo qualche messaggio.

" nikolas come sta? Non l ho ancora sentito? "
" oh... È andato qualche giorno al mare con i suoi amici"
"bene..."

mio fratello mi manca tantissimo.
Ci salutiamo e le prometto di tenerla aggiornata sulla casa.
Vado in cucina e metto su la moka del caffè, Jen non dovrebbe svegliarsi molto tardi, ieri sera non era al livello super sayan...
era sbronza ma con dignità!
Come dice lei,
in più non ha mischiato gli alcolici, perciò non dovrebbe avere problemi con il mal di testa.
Scrivo un messaggio a mio fratello per sapere come procede la vacanza.
Nel frattempo Il caffè è salito del tutto, preparo due tazze e metto sul tavolo fette biscottate con marmellata per me e per lei i suoi cereali preferiti.
Come da copione dopo cinque minuti che ho preparato tutto la vedo che si trascina tipo zombie dalla sala alla cucina, si appoggi all arco che separa le due stanze.

"buongiorno"
"buongiorno j"
"mamma mia che serata..."
"si è stata bella... Non hai mal di testa vero?"
"no per niente, non ho mischiato!"

Facciamo colazione in santa pace.
Verso le 11 Jen chiama un taxi e se ne va.
Oggi Jhon non ci sarà in palestra perché è stato invitato come giudice in un evento benefico.
Da giovane era un famoso arbitro di incontri di box.
Ora partecipa solo a queche evento di beneficenza. La fama e la popolarità non gli sono mai interessate.
Passo il resto della domenica facendo scatoloni.
Riesco a impacchettare tutto,
però domani devo assolutamente andare in un agenzia.
Il tempo stringe.
mancano solo sette giorni,
entro sabato la casa deve essere vuota,
e domenica devo lasciare le chiavi.
Anzi mi correggo, sei giorni visto che la domenica è praticamente finita.
Sono le 20 e mi è venuta una fame terribile, a pranzo non ho mangiato nulla e ora il mio stomaco brontola.
Come sempre il mio frigo è vuoto,
quindi mi metto le scarpe da ginnastica e vado al supermercato vicino casa.
Stasera c'è un'aria abbastanza fredda, essendo la fine di marzo,
ma comunque con l'oceano così vicino
l' aria è sempre molto fresca,
Anche a giugno.
Mi stringo il corpo con le braccia,
Maledetta me che non ho messo una felpa.
L idea di entrare al supermercato non mi tranquillizza molto.
tengono sempre l'aria condizionata a meno 15 gradi!
sembra di entrare in un igloo.
Infatti appena entro mi si ripresenta subito la pelle d'oca.
cerco di fare il più veloce possibile,
vado nel reparto freschi e prendono del salmone affumicato poi mi dirigo verso gli scaffali e prendo del pane per tramezzini.
visto che sono qua compro anche della frutta da poter portare domani a scuola, non so come funziona per la mensa e poi ho sempre molta fame durante il giorno quindi è meglio che mi prenda qualche spuntino, non mi va di mangiare le cose della macchinetta automatica.
mentre mi metto in fila nell'unica cassa aperta guardo fuori dalle vetrate e vedo la sagoma di qualcuno che mi guarda.
Appena si accorge che anch'io lo guardo abbassa velocemente il cappellino da baseball che ha in testa e va via di corsa, lascio il cestino difianco alla cassa e corro fuori ma appena esco non vedo più nessuno.
faccio avanti indietro per vedere se magari si è nascosto in qualche vietta , ma non c'è nessuno ,quindi rientro nel supermercato e mi rimetto in coda.
questa cosa è alquanto strana.
Eppure a me mi sembrato di vedere qualcuno, come ieri sera nel locale...
Le possibilità sono due:
ultimamente sono abbastanza stressata per tutto quello che mi sta succedendo soprattutto per il trasloco, oppure c'è qualcuno che veramente mi sta pedinando.
Forse è stato l'evento dell'altra notte al parco che mi sta suggestionando troppo.
Pago ed esco velocemente da questo posto ghiacciato.
Arrivo sotto il portone di casa e vedo ancora quella persona appoggiata al muro.
Ok, non sto diventando pazza.

"scusa chi sei? Cosa vuoi da me?"

Sono già in modalità "ti spezzo le gambe"

Ma appena alza lo sguardo e capisco che è il ragazzo senza nome,
vado in modalità burro al sole.
Due occhi così sono indimenticabili.
È bello...
Bello da farti restare senza parole.
Come me in questo momento.
La pella d'oca aumenta a dismisura.
Stavolta non per il freddo.
Lo fisso senza dire niente.
Stringo al petto la busta della spesa per paura che mi scivoli dalle mani.
Sono come paralizzata.
Ho le gambe che sembrano gelatina.

"volevo dirti grazie per l altra sera"
"non.. Non c'è bisogno di pedinarmi!"
"non ti pedinavo... Per caso sono passato davanti al supermercato e ti ho riconosciuta"
"ok... Bhe... Prego"

Perfetto ora balbetto anche!

Si stacca dal muro e fa per andarsene, non posso lasciarlo andare così!
Voglio sapere come si chiama.

"scusa dove vai?"

Sembro una disperata.

"vai in casa... Fa molto freddo stasera"
"Dimmi almeno come ti chiami?"

gli urlo mentre si allontana

"Dylan"

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