Capitolo 8

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"stella che succede?"
"niente, non ti preoccupare"

Asciugo in fretta gli occhi con il dorso della mano.

"senti ti va di andare a mangiare qualcosa?"

È agitato, quasi a disagio

"va bene... Dove andiamo?"

Rilascia un sospiro di sollievo...

" sono con la moto... "
" no io non ci salgo... Scordatelo! "
" allora andiamo a piedi... Però non conosco nessun posto qua vicino"
"andiamo con la mia macchina, poi ti riaccompagno qui a prendere la moto"
"va bene"

Ci sono solo due macchine nel parcheggio.
La mia e un altra.
Si avvicina ad una Mini Cooper rosa shocking

"che fai?"
"non è la tua?"
"perché dovrebbe essere la mia?!"
"be non so... Perché è rosa!!?"
"si certo... I soliti pregiudizi verso noi femmine!!"
"non è la tua?"
"no"
"allora qual è? Ci sono solo due auto qui"
"bravo Sherlock!"

Faccio scattare l apertura centralizzata della mia auto e carico il borsone sui sedili posteriori

"vuoi sbavare ancora per molto o sali?"
"non ci credo! Questa macchina è... è"
"si lo so, dai sali"

Metto in moto e parto a tutta velocità

Passano un paio di minuti senza che nessuno dei due dica qualcosa.
Accendo lo stereo e parte una canzone di marracash... niente canzoni d amore

"... perché al mondo infondo non serve un altra canzone d amore.. "

Canticchio a bassa voce

"bella questa canzone!"
"se capissi le parole la apprezzeresti ancora di più!...se vuoi cambio? "
"There will always be a little bit of you in me"
"ma... Come hai fatto a tradurre dal italiano all inglese?"
"non sei l unica ad avere degli assi nella manica"

Accosto sul ciglio della strada davanti al ristorante.

"questa me la spieghi... Insieme al perché l altra sera era in quel parco"
"vuoi sapere troppe cose... "
"ti ho salvato, è un mio diritto saperlo"

Lui sorride e apre la portiera della macchina.
Scendiamo insieme e entriamo dentro.
Siamo in Fischerman's Wharf.
Uno dei quartieri più popolari di San Francisco.
Qui puoi trovare il miglior pesce della città!

Ci sediamo sugli sgabelli davanti al bancone, e dopo un secondo la cameriera, una bella ragazza si avvicina.

"ciao ditemi pure"
"io una zuppa di granchio e una coca"

Rispondo seccata.
Questa non mi sta neanche guardando in faccia. Continua a fissare Dylan.
Non che io sia gelosa, ma siamo in due a mangiare.

"due"

Mi giro verso Dylan che mi sta fissando.
È continua fissarmi.
La ragazza dopo un minuto che è ferma imbambola se ne va.

"tutto ok?"
"si perché?"
"no così... Piace anche a te la zuppa?"
"non l ho mai provata!"
"COSA?ma scusa sei o non sei di San Francisco? No perché qua se non hai mai mangiato la zuppa di granchio non sei nessuno, e meno male che sono io quella straniera!"
"non lo so... Sono venuto poche volte in questa zona, e non a mangiare"
"devi incominciare a dirmi qualcosa di più su di te... Mi sto preoccupando! Sei mai stato a Chinatown?"
"a dire la verità no... Ho solo visto l arco di entrata del quartiere...quello con le tigri"
"Pazzo! Tu sei pazzo!ma scusa sei di qua o che?"
"no io sono nato a New York, mi sono trasferito qui all età di 9 anni... Ma questa città non mi è mai piaciuta"
"siamo in due allora..."
"dal tuo nome e dalla canzone ho dedotto che sei italiana?! da quanto sei a qui?"

Gli racconto la mia storia, da quando sono partita dall Italia a come ho conosciuto Jhon, lucas, jim e Jessy...
Tutto quello che ho vissuto prima della America per adesso lo tengo solo per me.
Solo Jhon e jen conoscono qualche particolare.
Non vado fiera del mio passato.
Venire qui per me è stato come voler cambiare vita... E in parte ci sono riuscita.

"e tra qualche giorno devo traslocare perché il mio padrone di casa ha venduto l appuntamento ad un costruttore che ci farà un bel centro commerciale... 15 famiglie in mezzo alla strada....ci ha dato nove giorni per andarcene...
Oggi avrei dovuto andare in un agenzia immobiliare, ma avevo mille cose da fare "

Mentre apre la bocca per dirmi qualcosa, la cameriera arriva con le nostre ordinazioni.

" mhmmm... È squisita... Ti piace? "
" si molto"

Mangiamo in silenzio.
Quando arriva il conto lottiamo per circa cinque minuti su chi debba pagare.
Perdo questa battaglia.

"grazie, non dovevi... Sei stato molto gentile"
"figurati... Prendilo come un ringraziamento per l altra sera"
"appunto... Cos'è successo l altra sera?"
"quelli sono.."

Mentre sta per rispondermi gli suona il cellulare che è appoggiato sul tavolo.
"Lara"
È il nome che compare sullo schermo.
Con lo sguardo mi chiede il permesso di rispondere, e io gli sorrido di rimando.

"ciao hai bisogno?... Che? No cazzo!... Ok ok arrivo"

Mette giù la chiamata e si alza.

"scusa devo scappare"
"tutto bene?"
"si, era mia sorella... Ha bisogno di me"
"certo andiamo allora... Ti accompagno a riprendere la moto"
"non ti preoccupare devo andare qua vicino... Tornerò più tardi a riprenderla.
" oh... OK. grazie ancora"
"ci si vede in palestra"

Esce e sparisce dalla mia vista.
Risalgo sulla auto e mi dirigo verso il mio appartamento.
Una volta arrivata mi butto sul letto e cado in sonno profondo...

"scappa... Corri via da qua... Sta arrivando la polizia!! Basta! Stella l hai quasi ucciso!"

Mi sveglio di colpo tutta sudata.
Era da un po'che non facevo questo incubo.
Sogno la sera che mi ha cambiato la vita solo quando ho paura di qualcosa...
E a quanto pare qualcosa mi spaventa.
Sono le 5:18....non penso che riprenderò sonno.
Così mi vesto e faccio una corsetta.
Rientro dopo un ora, mi lavo e mi preparo per andare a scuola.
Oggi ho tutte le ore piene.
Quindi dovrò fare una buona colazione, non avrò molto tempo per uno spuntino.
Alle 7:47 sono a scuola, e appena entro nella segreteria per firmare la mia presenza, la preside esce dal suo ufficio tutta agitata.

"OH! Proprio lei cercavo!!"
"buongiorno, mi dica... C'è qualcosa che non va?"
"no no... Anzi! Sono tutti molto entusiasti di lei! È per questo che la cercavo... Visto che si sta trovando bene, e anche gli alunni la adorano... Mi chiedevo se le andava di partecipare alla gita che le quinte faranno settimana prossima... Sarete tre professori"
"io non saprei... Sa, devo prima organizzarmi, in più devo cambiare casa"
"senta, ci pensi e me lo dica entro domani!"
"dove sarà questa gita?"
"si che sbadata che sono!
A Philadelphia..."

Dice qualcos'altro ma non la sto ascoltando. Nella mia testa cerco di organizzarmi, per capire se posso andare.

"signorina Rossi?!"
"scusi, stavo pensando"
"dicevo... Saranno cinque giorni.
Tutto pagato dalla scuola, e le suo ore sarebbero pagate il doppio. Le lascio la brochure per vedere le tappe della gita e gli orari dove i ragazzi saranno liberi... E di conseguenza anche voi professori "

Mi passa la brochure e mi saluta dicendomi di confermargli la mia presenza entro domani.

La campanella suona e io mi preparo per la prima classe che ho.

Mentre corrono per la palestra ho il tempo per pensare alla gita.

Accetterei solo per vedere una città nuova, ma ho mille cose da fare.
Comunque ci devo pensare, e magari prima andare a cercare un appartamento.

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