Capitolo 40 Dylan

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La serata è andata bene.
La mia famiglia non è stata troppo invadente.

"davvero pensavi che me ne sarei tornata in Italia?"
"si... Cioè... Non lo so, ti ho sentita dire a tua mamma che eri pronta per tornare e non sapevo cosa pensare, mi dispiace, avrei dovuto chiedertelo prima...ma ero troppo spaventato dalla tua risposta"
"Dylan... Ormai la mia vita è qui, in America intendo, ora più che mai"

Gli stingo forte la mano.

"allora, come ti è sembrata la mia famiglia?"
"sono tutti molto simpatici, il contrario di quello che mi aspettavo... mi sono trovata benissimo"
"sono felice"
"dove andiamo?"
"è una sorpresa!"

Guido lungo la costa, mancano venti  minuti a mezzanotte. quando arrivo alla meta spengo la macchina e recupero dal sedile posteriore una sciarpa che ho preso a casa.

"scusa baby ma ti devo bendare "
"perché?"
"ti fidi di me?"
"sempre"
"ecco allora ti bendo per pochissimo"

Dopo che gli ho legato la sciarpa scendo dall'auto e vado a prenderla.
Per non farla inciampare la prendo in braccio.
Cammino per un paio di metri e la metto giù.
11: 48 mancano dodici minuti.

"ok ora ti sbendo"

Sbatte più volte gli occhi e si sposta i capelli dagli occhi.
Appena si accorge di quello che c'è intorno si porta una mano sulla bocca.

"Dylan... Tutto ciò è pazzesco... Troppo per me"
"niente è abbastanza per te... Vieni saliamo"

Le prendo la mano e l'aiuto a salire sulla scaletta di legno.
Ad aspettarci sul ponte c'è il capitano di Questa barca.

"benvenuti, ciao dylan!"
"ciao Samuel, lei è stella... Stella lui è il comandante della 'DYANLA'" "
" ciao piacere... "
" Samuel possiamo partire"
"certo"

Samuel va ai comandi e io porto stella a prua.
La barca si muove nella baia di San Francisco.
È una serata perfetta, il cielo è limpido pieno di stelle, anche se la mia preferita è qui con me.

"Dylan non so davvero che dire..."
"ti piace?"
"se mi piace? Stai scherzando? Io non ho mai ricevuto un regalo del genere...passare una sera in barca è la cosa più bella che potevi fare"
"questo non è il tuo regalo! Il regalo lo riceverai domani! Questa è solo una bella serata che volevo passare con te"
"sei serio?! Non dovevi neanche fare questo, figurati un altro regalo"
"per te farei di tutto..."
"l'ho capito..."
"ti amo stella... "
"ti amo dylan, grazie"

Ci siamo è mezzanotte.
Speriamo che tutto sia come l'ho organizzato, anche perché ci ho messo tre giorni.
La prendo in braccio e la bacio con passione.
Il rumore di uno scoppio la fa staccare da me.

"ma che succede?"
"guarda in cielo"

Dei fuochi d'artificio si alzano dalla costa e  illuminano il cielo.
Lei mi guarda e poi riguarda il cielo, poi si gira ancora verso di me.

"Buon compleanno baby"

Gli occhi le si riempiono di lacrime, non riesce neanche a parlare.
Mi stringe forte e appoggia la testa sul mio petto.
Sarò diventato pazzo, ma io così ci vorrei rimanere per sempre.

"ehi..."
"Dylan...ti amo"

I fuochi finiscono.
L'aria si fa più fredda man mano che ci muoviamo.
Le luci della città si fanno sempre più lontane.
Salutiamo Samuel e scendiamo in cabina.

"questo yacht è fantastico! Dio guarda che camera! Dylan!!! Anche le rose? Ma quante sono!? Tu sei pazzo!"
"sono cinquantuno, le rose sempre dispari mi hanno detto... Io non me ne intendo, lo yatch invece è mio... Cioè, è di Jonathan... Il 'DYANLA'  è un regalo per mia mamma, dylan, diana, Lara..."
"oh... Porca paletta... È bellissimo!ma quindi avevi già organizzato tutto?!"
"si jhonatan già lo sapeva... Gli ho chiesto di non dire niente a mia mamma perché lei non sa tenere la bocca chiusa, sicuramente si sarebbe fatta scappare qualcosa stasera"
"tu sei pazzo...."
"pazzo di te"

Si avvicina al vaso pieni di rose rosse e ne inspira il profumo.
È bellissima.
Apro il frigo e prendo una bottiglia di spumante.
Riempio due calici e gliene porgo uno.

"tanti auguri"
"grazie amore"

Svuotiamo i bicchieri guardandoci negli occhi, i suoi ardono di passione e di desiderio, probabilmente lei sta guardando la stessa cosa nei miei.
Appoggio i bicchieri vuoti e la prendo in braccio.
Mi avvicino al letto e la lascio scendere, si toglie le scarpe e mi sbottona la camicia, io le tiro giù le maniche del vestito che scende fino ai piedi, si sposta e rimane in mutande davanti a me, mi sbottono i pantaloni e tolgo le scarpe.
Si sdraia sul letto e si sfila le mutandine di pizzo, è una visione paradisiaca.
Tolgo i jeans le calze e i boxer, poi mi metto sul letto difianco a lei, rimango appoggiato su un gomito a fissarla, voglio imprimere nella mia mente la sua immagine.

"Dylan sei la cosa più bella che mi sia capitata... Amami per sempre... "

Si mette sopra di me e mi bacia con passione, le lingue si scontrano e si cercano come se non possono fare a meno di stare insieme.
La prendo  per i fianchi e la faccio alzare di poco, lei striscia con la testa in mezzo alle mie gambe e me lo prende in bocca.
Già così potrebbe bastarmi, perciò la fermo tenendole le spalle.
Lei capisce, alza la testa e si lecca le labbra, si arrampica sopra il mio corpo e appoggia le mani sul mio petto, alza il sedere e si appoggia sopra la mia erezione e piano piano scende.
Non mi stancherò mai di questa sensasazione.
Le unghie mi graffiano  la pelle, i capelli mi solleticano il viso e il suo seno si appoggia  al mio mento.
Alza il busto e sposta i capelli all indietro, le prendo le mani e l'aiuto a muoversi sopra di me.
Si spinge fino in fondo ma non ha più forze, così la fermo e la faccio girare sotto di me.
Non aspetto mezzo secondo e rientro in lei, finalmente decidendo io il ritmo, lei mette le gambe intorno alla mia vita, come se dovessimo essere una cosa sola.
È bellissima mentre sta per venire, gli occhi vanno all'indietro e il corpo si innarca, con le unghie mi tiene stretto a lei,  grida il mio nome e la sento irrigidirsi attorno a me, che vengo tre spinte dopo di lei.
Mi accascio sopra il suo corpo sudato come il mio, mi accarezza la schiena e sembra una cosa così strana dopo i graffi che mi ha fatto poco fa.
Non parliamo, non c'è bisogno di dire niente, ci addormentano così, nudi e stretti l'uno all'altro.
Al mattino il sole che entra dagli oblò mi sveglia, stella è sopra di me che dorme beata.
Prendo il telefono per vedere l'ora, sono le 10,30.
Oggi sarà una lunga giornata, perciò dobbiamo tornare.
Scendo dal letto e cerco i vestiti sparsi da qualche parte.
Dopo essermi infalato i boxer e una maglia  vado da Samuel e gli dico che possiamo tornare indietro.
Ci vuole mezz'ora prima di attraccare, perciò sveglio stella.

"baby... Sveglia"
"sono sveglia... Ciao"
"ciao, tra poco siamo arrivati, dovresti vestirti"
"di già? Non c'è tempo neanche per"
"per quello c'è sempre tempo"

Mi tolgo i boxer e faccio l'amore con lei prima di affrontare la lunga giornata che ci aspetta.

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