Capitolo 19

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Ma che problemi ho!? Perchè non mi sono mossa? Perchè non l'ho spinto via! Sono rimasta imbambolata dandogli la soddisfazione di confermare che ha potere su di me. Ammetto di essere leggermente attratta da lui, ma a me piace Jason, il mio ragazzo.

Ti piace o ti deve piacere??

Stai zitta!

Mi scrollo riprendendomi e mi avvio dentro il bar.
Appena entro le o campanelline iniziano a suonare e si sente l'odore di muffin.
Mara, la proprietaria, mi rivolge dal bancone un caloroso sorriso e ricambio cordialmente.
Con lo sguardo cerco Nate e lo trovo ad uno degli ultimi tavoli appoggiato alla finestra, è perso nei suoi pensieri, guarda un punto impreciso, chissà cos'ha nella mente.

Perchè ti interessa ?
Infatti non mi interessa.
Invece sì.

Gli siedo di fronte e lui non si accorge della mia presenza. Tossisco forzatamente e la sua testa si gira di scatto.

Prende in mano il menù e comincia a sfogliarlo.

<<Hai deciso cosa mangiare? Non abbiamo tutto il pomeriggio, alle 19:30 devo essere al campo per allenarmi>> ed ecco che è tornato il Nate freddo, egoista e antipatico.

Lo guardo di traverso.
<<Potremmo ordinare dei tacos o della pasta, e tranquillo arriverai in tempo al tuo allenamento, non riuscirei mai a privarti dai tuoi impegni.
E poi se non ricordo male sei tu ad avermi invitata>> rispondo acida senza degnarlo di uno sguardo. Non mi piace questo repentino sbalzo d'umore.

<<Salve, avete deciso cosa prendere?>> irrompe il cameriere rivolgendomi uno sguardo gentile.
Non lo avevo mai visto prima, sarà nuovo. Ricambio il sorriso e sento gli occhi di Nate passare tra me e il cameriere.
<<Salve io vorrei..>>
<<Due piatti di pasta al sugo, grazie>> si intromette Nate brusco.
Lo guardo male.
Il cameriere se ne va ed io torno a guardare fuori dalla finestra.

<<Quindi... hai preferito me a Jason eh?>> rompe il ghiaccio lui poco dopo.
Sono allibita. Prima fa il presuntuoso e poi mi parla come se niente fosse?
<<No, semplicemente ho letto prima il tuo messaggio.>> rispondo fredda. Non devo dare spiegazione a Nate su ciò che faccio.
<<Però hai letto prima il mio>> continua stupidamente.
<<E' normale se me lo hai inviato prima, non credi?>> dico in tono ovvio.
Mi guarda fiero, forse non ha capito che gli ho dato dello scemo.
Probabilmente pensa di aver vinto quella piccola competizione tra lui e suo fratello.
Sbuffo, non sopporto quando si comporta così, io non sono un oggetto da usare solo per dargli la soddisfazione di essere migliore di suo fratello.

Decido di iniziare a parlare del vero motivo per cui siamo venuti qui.
<<Bene, da dove iniziamo ad indagare? Per il momento abbiamo solo mio padre che accusa mia madre, nulla di più>> comincio.
Finalmente mi rivolge uno sguardo un po' più dolce.
<<Non so, potremmo vedere tutti i contatti di tua madre e tuo padre, trovare quelli comuni. L'ha accusata di un qualcosa che non avrebbe mai scoperto da solo, qualcuno glielo deve aver riferito. Inoltre dobbiamo iniziare a seguire i movimenti di tua mamma, pediniamola insomma>>

Lo guardo meravigliata. Mi sorprende il fatto che si stia davvero impegnando in questo "caso". Io lo so che in verità non è egoista come pensa di voler sembrare.

<<Non credevo fossi tanto intelligente e che il tuo cervello potesse contenere tutte queste idee. Devo riconoscerlo caro detective, sei molto astuto>> lo prendo in giro.
Scuote la testa e sorride, eccolo finalmente è tornato il Nate che mi... Insomma il Nate simpatico.

<< Giá Darla, ci sono altre qualità che ancora non conosci>> si indica dalla testa ai piedi.

Sto per rispondere quando il cameriere posa i nostri piatti sul tavolo. Lo ringrazio per entrambi e inizio a mangiare.

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