Se in questo momento dovessi scegliere tra gli invitanti brownies e sprofondare giù in un buco nero immaginario, molto probabilmente sceglierei la seconda opzione. Mi dispiace per i brownies ma quella è molto più allettante.
Jason passa lo sguardo tra me e Cheryl, poi con il suo sorriso perfetto annuncia: <<Buon pomeriggio a tutti. Ciao Cheryl, ciao... Darla? Oh scusate! Vi ho per caso disturbate?>> conclude scusandosi.
Non credo di rispondere più ai comandi, insomma, io e Jason di nuovo nella stessa stanza, e lui si è ricordato il mio nome... forse quell'escremento porta davvero fortuna. Cheryl risponde per tutte e due: <<Ehi Jason, non ci hai disturbate. Ci siamo prese una pausa dallo studio e stavamo mangiando qualcosa. Vuoi unirti a noi?>>
Per favore fa che dica di no, sono già molto imbarazzata. Caspita Darla ricordati da dove vieni e che cosa hai affrontato! Non lasciarti sciogliere da un ragazzo! Mi dico motivandomi, quindi raddrizzo la schiena e gli rivolgo un sorriso cordiale. Intanto Jason risponde: <<Grazie dell'offerta, ma devo fare una doccia e poi uscire con alcuni amici. Quindi per questa volta passo, ma non finiteli tutti vi raccomando!>>
Devo dire che da una parte sono sollevata, ma dall'altra un po' delusa...
Ci saluta nuovamente e sale al piano di sopra. Cheryl invece con un sorrisetto complice stampato in faccia mi domanda: <<Vi conoscete? Insomma, come fai a conoscerlo? Dove vi siete incontrati?>>
Ma bene, ci mancava solo questa.
<<Fai sempre tutte queste domande?>> chiedo sarcastica tentando di cambiare argomento. Ma lei annuisce e continua a guardarmi, perciò decido di dirglielo. Infondo non ho nulla da nasconderle: <<Jason e mia sorella frequentano lo stesso corso al college e quando sono andata a trovarla ho conosciuto tuo fratello>>
Non le dico di averlo già visto in skate il primo giorno che sono arrivata qui... non serve. Cerco di parlare con un tono molto calmo e disinvolto, ma Cheryl non vuole proprio aiutarmi.
<<Ah e dimmi... Siete già diventati amici? No perché, non ne sarei sorpresa. Jason è sempre stato quello più socievole in famiglia, quindi ha un sacco di amici che a mio parere sono molto carini. Nate invece è diverso. Lui è... introverso? Si credo di si. Non ha molti amici ed è molto riservato.Poi, a volte, può risultare arrogante ed egoista, ma ti assicuro che non lo è... mi credi vero?>>
Smetto di mangiare il brownie che avevo preso mentre Cheryl parla a raffica saltando da un argomento all'altro. Non riesco a seguirla... cosa c'entra Nate adesso?
<<Ehm... si ti credo. Insomma non conosco Nate e non ho intenzione di giudicarlo, per quanto riguarda Jason credo di conoscerlo in modo superficiale e magari ci saranno occasioni dove... non so, potrai incontrare i suoi amici?...>>
Tento di attenermi al discorso, ma sono troppo confusa e non so cosa dire e tanto meno cosa ho detto, perciò annuncio: <<Beh... Cheryl credo sia ora di andare. Finirò io il progetto ed entro giovedì lo porterò a scuola. Ti ringrazio tantissimo per l'ospitalità. È stato bello stare con te, potremmo organizzare un'altra volta se ti va, anche a casa mia magari.>>
Cheryl entusiasta, mentre mi apre la porta risponde: <<Si certo, sarebbe fantastico. Non vedo l'ora. Te l'avevo detto che noi due saremmo diventate amiche e ci saremmo divertite.>>
La saluto nuovamente con un cenno e mi incammino verso casa.
Mentre esco dal vialetto sento una voce maschile gridarmi dietro: <<Ehi Darla! Hai bisogno di un passaggio?>>
Mi giro e mi ritrovo davanti Jason, con la sua lucida macchina nera. Non so se rifiutare, un passaggio sarebbe comodo, ma con Jason è imbarazzante... Al diavolo! Non ho voglia di camminare fino a casa. Così avanzando verso lui rispondo: <<Ehi Jason, si, mi farebbe comodo grazie.>>
Mi apre lo sportello, salgo in auto e gli indico l'indirizzo di casa. Posso farcela, cosa potrà mai succedere di così sconvolgente in 10 minuti? Niente, infatti.
Il viaggio in macchina sembra durare un'eternità e nessuno dei due pronuncia una parola.
Finalmente arriviamo davanti alla mia villa, lo ringrazio e sto per scendere quando mi afferra dolcemente il polso e dice esitante: <<Ci ho pensato un po'... E vorrei chiederti se magari un giorno di questi ti andrebbe di uscire. Magari ci scambiamo i numeri così possiamo parlarne... se sei d'accordo.>>
Rischio di affogarmi con la saliva e rimango pietrificata con gli occhi spalancati. <<Darla? Tutto bene?>> mi richiama una seconda volta e solo allora rispondo imbarazzata: <<Sì! Cioè... Sarebbe fantastico uscire insieme. Mi sembra un'ottima idea. E sì, possiamo scambiarci i numeri.>>

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Le Nostre Ombre
Mystery / ThrillerDarla smith è una ragazza semplice: occhi verdi, capelli castani, gentile e determinata. Grazie alle sue toccanti esperienze nella vecchia città è diventata più forte, ma anche più riservata e diffidente. Trasferirsi per lei significa essere finalme...