Capitolo 25

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<< È jason>>

Guardo Nate in cerca di aiuto. Per un attimo lo vedo incupirsi ma subito dopo sembra sorridere.
Sorridere? Questa situazione è tutt'altro che divertente.

<< Che fai non rispondi? È il tuo ragazzo >> dice strafottente.

Cosa?

<<Cosa?>> chiedo ancora sotto choc.

<<Che c'è Darla, pensavo stessimo solo giocando>>

Giocando?

Lo guardo disgustata. All'improvviso mi sento nuda e imbarazzata.
Mi alzo dalle sue gambe, e mi rivesto velocemente. Sono stata una stupida a fidarmi di lui. È come tutti. È come Jake.

<< Certo>> annuisco con gli occhi che mi bruciano.
Ma non posso piangere. Non ora. Non qui.
Non gli darò la soddisfazione di fargli vedere che mi importi qualcosa di lui.

<<hai ragione, questo non significa niente, è un gioco anche per me>>  continuo fallendo nell'impresa di essere convincente.

Lui continua a guardarmi indifferente. Cerco qualche cenno di emozione, ma niente.

Cosa mi aspettavo?

Stupida Darla che continua a ricadere nei suoi errori!

Avevi costruito quel muro intorno a te per evitare tutto ciò. Ci hai messo anni per diventare finalmente quella che sei. E ora? Ti lasci abbattere così?
No.
Non gliela darò vinta.

Mi avvio ancora disgustata verso la porta senza guardarlo.

<< Sai una cosa Nate, ora ho capito perché nessuno ti ama>> dico sulla soglia girandomi <<Perché nessuno può amare una persona che non si lascia amare. E si, anche io preferisco Jason, almeno lui è coerente.>>

So che sta stringendo i pugni trattenendo la rabbia. Ed è proprio quello che volevo.
Lo guardo per l'ultima volta e corro via prima di iniziare a piangere.

<<Sai una cosa Darla fottiti! Sei proprio come tua madre>>
Mi urla dalla finestra una volta uscita fuori.

Mi fermo.
Questo non doveva dirlo.
Sa la mia situazione, lui la conosce meglio di chiunque altro.
Mi sono fidata di lui. Io... Mi stavo innamorando di lui.
Cosa ne è stato di tutte quelle parole che mi ha sussurrato poco fa?
Cosa ne è stato di tutti i momenti passati insieme.
Pensavo che fossimo almeno amici.
Ma alla fine tutti gli amici che ho avuto mi hanno tradito.
Adesso basta Darla.
Non ti farai mai più ridurre così da nessuno.
Devi essere forte.

Percorro con gli occhi ancora rossi la strada che ho fatto questo pomeriggio, avevo promesso a Jason che sarei andata a trovarlo, ma ero troppo impegnata con suo fratello.
L'unica cosa che ho fatto da quando sono qui è far soffrire le persone a cui voglio bene. Ma ora mi sono stancata.
Domani racconterò tutto a Jason e ne affronterò le conseguenze.
Non merito il suo amore, e lui ha il diritto di avere una ragazza che lo ami veramente, non una confusa come me.
Sbatto la porta di casa mia e mi accascio lentamente con la schiena contro il muro.

Finalmente le lacrime sono libere di uscire. Fortunatamente non c'è nessuno a casa, non voglio compassione.

Sono stata un disastro in questi mesi.
Pensavo di aver incontrato l'amore, e invece ero solo accecata dalla presunta felicità.
Pensavo di amare Jason, ma in realtà era solo una scusa per dimostrare a me stessa di poter essere amata.
E Nate? Il ragazzo che mi fa venire la pelle d'oca semplicemente parlandomi.
Era solo un'illusione.
E io ci sono cascata come una stupida.

Sei proprio come tua madre!

Hai ragione Nate.
Sono proprio come lei.
E non faccio nulla per migliorare.
Persino Olimpia mi odia.
Mi odiano tutti e mi odio anche io.

Non posso più far finta che vada tutto bene mentre nella mia testa c'è una continua battaglia sul mollare tutto o continuare a lottare.

Con Nate riuscivo ad allontanarmi dallo schifo di mondo in cui mi ritrovo. Riuscivo a dimenticare tutto. A sorridere senza un valido motivo.
Ma continuavo a stare con Jason.
Continuavo a fingere di stare bene.
Continuavo a fingere di essere felice.
Continuavo a fingere di vivere.

Sono stufa di fingere.

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