Indifferente mi dirigo verso la porta, ma l'infermiera mi blocca con una mano.
<< Signorina, chiunque tu sia, resti qui con questo giovanotto, non vorrei se ne andasse come fa sempre>> lo guarda storto e lui sorride <<Dobbiamo preparare degli antidolorifici. Appena saremo pronti potrà andarsene.>>
Cosa!? Non ci penso nemmeno!<<No.. mi scusi... io ho lasciato tutto in biblioteca, devo tornare là...>> cerco di ribattere, ma alla signora pare non interessare perché sbatte la porta e se ne va... chiudendola a chiave! Perfetto,sono rovinata.
Mi volto e vedo Nate con un sorrisino compiaciuto sulle labbra.
<<Non ridere, sono costretta a restare qui... con te! Ma dico, non poteva restare quel tuo amico?!>> Sono veramente esausta e arrabbiata, questa giornata è un disastro.
<<No, deve continuare la partita, sai...anche senza un giocatore importante come me>> si indica<< il gioco non si ferma>> alza le spalle. Che presuntuoso.
Sorrido infastidita.
<<Sì certo, scommetto che sei anche il capitano!>> esclamo ironica sbuffando, poi il mio sguardo ricade sulla caviglia gonfia, mi avvicino e la sfioro con un dito, sento la gamba di Nate irrigidirsi.
<<Ma che hai combinato?>> Sto ancora fissando il suo piede, deve fargli molto male...
<<Niente di grave, ho semplicemente preso una storta mentre correvo, capita in questo sport...>> mi risponde indifferente. Lo guardo un po' confusa, mi aspettavo almeno che si lamentasse per il dolore..
<<E tu? Che ci facevi qui? Sapevi che mi sarei fatto male e quindi mi stavi aspettando?>> continua strafottente.
<< Ma che stai dicendo! Mi sono tagliata con un foglio di carta.>> Nella mia mente suonava meglio di così, chissà cosa starà pensando di me in questo momento... e infatti scoppia a ridere poggiandosi le mani sullo stomaco.Passano vari minuti in cui continua a deridermi e prendermi in giro, mentre io lo guardo scocciata.
Ad un certo punto però comincia a strattonarsi cercando di alzarsi.
<<No! Ma che fai! Hai sentito cosa ha detto l'infermiera? Non puoi muoverti da questo lettino, qualsiasi cosa ti serva chiedi a me, sono qui apposta.>> mi guarda infastidito come sempre.
<<Non prendo ordini da nessuno, figuriamoci dall'infermiera o da te, esci dalle palle, devo prendere un bicchiere d'acqua>> Ma chi si crede di essere? Non è lui quello che hanno chiuso qui senza un motivo valido. Io volevo solo tornare a studiare tranquillamente. Ma no! Questo cretino doveva farsi male. E naturalmente io dovevo prendere un cerotto. Dannato foglio di carta!
<<Potresti smetterla di offendermi, sto solo cercando di aiutarti e tu fai il difficile, so che non ti sto simpatica e lo stesso vale per me, ma adesso, ti prego, stai fermo e non mettermi nei guai, grazie.>> sospiro esausta, tenere una conversazione con Nate è difficile e straziante.
Mi guarda zittito, e rassegnato annuisce, gli passo un bicchiere d'acqua e poi vado a sedermi sul bordo del lettino su cui è sdraiato.
Adesso che ci penso dovrei chiamare mia madre per informarla della situazione.
Mi alzo, prendo il cellulare e provo a chiamarla tre volte ma non risponde, riprovo con mio padre ma lo stesso vale per lui. Decido di lasciarle un messaggio in segreteria.- Ehi mamma, sono ancora a scuola, ho avuto un imprevisto.
guardo Nate.
- Appena esco ti richiamo, non aspettarmi.
Vado a risedermi sul bordo, con gli occhi di Nate addosso.
Passo più di un'ora a fissare il numero di Jason, non so se chiamarlo e scusarmi per l'atteggiamento strano che avrò avuto oggi o lasciarlo semplicemente in pace. In fondo, non ho fatto nulla di male.
<<Problemi in paradiso angioletto? Ti sei stancata del mio caro fratellino?>>Ma cosa vuole da me?!
<< No,nessun problema Nate>> sorrido strafottente.<< e anche se ci fossero, cosa ti importa? Tanto tu le ragazze le tratti come ti pare, non credo avrai mai una relazione stabile come Jason, e tu ne sei invidioso. Ecco perché ti comporti così.>>
Ok... forse ho un po' esagerato, ma queste parole se le merita.
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Le Nostre Ombre
Gizem / GerilimDarla smith è una ragazza semplice: occhi verdi, capelli castani, gentile e determinata. Grazie alle sue toccanti esperienze nella vecchia città è diventata più forte, ma anche più riservata e diffidente. Trasferirsi per lei significa essere finalme...