Guardo tutta la famiglia intorno a me, mia madre mi é di fronte e sta mangiando un biscotto. Archie , alla mia destra, si sta ingozzando di cereali e mio padre, che si è appena accomodato alla mia sinistra, lo sta sgridando dicendo di mangiare lentamente, altrimenti si affogherà. Patricia oggi ha il giorno libero, quindi ci siamo dovuti accontentare di un po' di latte freddo, cereali e biscotti confezionati per la colazione, al posto delle sue meravigliose torte e ciambelle. Devo dire che Patricia ha un dono per i dolci, stessa cosa non posso dire però per la cucina dei pasti salati.
Dato che la famiglia è finalmente riunita mi faccio forza e decido di affrontare il discorso sull'invito ricevuto per il ringraziamento.
Tossisco attirando l'attenzione di tutti, e mi ritrovo tre paia di occhi impazienti puntati addosso.
<<Ehm...>> non so come iniziare, forse prima avrei dovuto elaborare il discorso nella mia mente...
<<Volevo chiedervi una cosa...>> inizio.
<<Certo tesoro, dicci tutto>> mi sprona mio padre.
<<Ecco... un mio amico mi ha invitato a passare il giorno di ringraziamento con lui e la sua famiglia...>> sento lo sguardo di mia madre irrigidirsi.
<< ...e mi ha chiesto di portare anche voi.>>
<<E chi sarebbe questo tuo amico?>> sbotta acida mia madre.
<<Un ragazzo, lo conosce anche Olimpia, va con lei al college, sono compagni...>>
<<E chi sarebbe questa famiglia?>> mi interrompe nuovamente bisbetica.
<<La famiglia Jonhson>>.
Mio padre scoppia a ridere.
<< Tesoro, qui a Portland questo cognome è molto diffuso... e poi non capisco perché dovremmo andarci, non mi sembra di aver mai cenato o pranzato con la famiglia dei tuoi amici a Flagstaff e poi il giorno del ringraziamento lo abbiamo sempre festeggiato tra noi>> mi fa notare mio padre.
Ovvio che non hai mai conosciuto le famiglie dei miei amici papà, non ne avevo a Flangstaff.
Va bene, adesso l'unica carta che posso giocare è dire la verità.
<<Beh... in realtà non è solo un amico....>> ammetto arrossendo.
<<Darla ha un fidanzato, Darla ha un fidanzato>> si burla di me Archie. Gli tappo la bocca bruscamente.
<<Ahh... Ma quindi è quel tuo amico... beh in questo caso puoi dirgli che ci saremo>> dice mio padre guardandomi malizioso.
Lo fisso come a dire "smettila o ti ammazzo" e lui distoglie lo sguardo concentrandosi su Archie che sta facendo una torre di tovaglioli.
<< Quindi... ora hai un fidanzato eh? E quando avevi intenzione di dircelo? Dopo aver fatto un figlio?>> irrompe mia madre.
<<Mamma!>>
<<Susannah, dai...>> interviene papà <<non sarebbe poi così male avere un nipote!>>
Ma che..
<<vi prego! Stiamo insieme solo da pochi giorni...>> mezza verità... << e non ho intenzione di avere figli al momento>> concludo esasperata.
<<Possiamo almeno sapere il nome di questo ragazzo?>> sbuffa lei.
<< Si chiama Jason>>
<<Bene... quindi... questa cena d'incontro, o come lo vogliamo chiamare, sarà una cosa elegante o...>> domanda, sempre scortese, mia madre.
<<No, beh, non lo so, ma penso sia una cosa semplice.>>
Mia madre annuisce borbottando qualcosa di incomprensibile meritandosi un'occhiataccia di mio padre.
Archie continua a guardarmi sorridendo avvicinando le due posate e simulando un bacio.
Lo fulmino con lo sguardo e lui torna a mangiare.Finita la colazione mi alzo, prendo tutto l'occorrente per scuola ed esco.
Scrivo un messaggio a Jason per avvisarlo che ci saremo alla festa del giorno del ringraziamento e mi dirigo verso la fermata.
Oggi sono particolarmente tranquilla, forse perché stranamente la giornata non è iniziata malissimo.****
<<A che ora oggi pomeriggio?>> sento la voce di Nate dietro di me.
Mi giro di scatto colta alla sprovvista e per poco sbatto al suo petto. Lui infatti è molto più alto di me e per guardarlo negli occhi devo alzare leggermente la testa.Chiudo l'armadietto scocciata.
<<Subito dopo scuola va bene? Così i miei genitori non ci sono e non ci disturbano>>
Lui mi guarda con un sorrisetto malizioso.
Che pervertito!
<< Non guardarmi così, non intendevo quello che pensi tu stupido, solo che così potremo studiare in pace.>> mi affretto a dire incamminandomi verso l'aula.<< Veramente io non ti ho guardata in nessun modo, qui l'unica stupida pervertita sei tu>> mi segue.
<<Invece sì, hai fatto quel sorrisetto fastidioso che fai sempre>> gli faccio notare irritata continuando a camminare davanti a lui.<< Io non ho fatto nessun sorrisetto>>
<< Invece si e basta negarlo>> mi giro.
Lui alza le spalle rivolgendomi uno sguardo da finto confuso.
Ho una voglia matta di prenderlo a schiaffi in questo momento.
Sto per ribattere ma la nostra "conversazione" viene interrotta dal suono della campanella.<< Ci vediamo dopo piccola sporcacciona>> mi saluta Nate avviandosi verso la sua classe.
Come mi ha chiamata?! Presuntuoso e arrogante che non è altro. E pensare che dovrò passarci un intero pomeriggio...

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Le Nostre Ombre
Mistério / SuspenseDarla smith è una ragazza semplice: occhi verdi, capelli castani, gentile e determinata. Grazie alle sue toccanti esperienze nella vecchia città è diventata più forte, ma anche più riservata e diffidente. Trasferirsi per lei significa essere finalme...