Non sono per nulla convinto di ciò che vuole fare Erick. Sono certo che faremo una figuraccia che verrà ricordato nella storia e saremo la barzelletta del quartiere.
Mi chiamo Christopher, ho 17 anni e insieme ai miei amici stiamo programmando di imbucarci ad una festa. Non una festa comune della nostra scuola, ma ad una festa esclusiva e privata festa di una prestigiosa scuola inglese. Piccolo particolare, pieno di ragazze. Confesso che la cosa interessa anche me, però non é sicuro. Insomma, che succede se ci beccano? Si sa come sono i ricchi, non perdono tempo nel umiliare gli altri, soprattutto chi sta in basso. Non me la sento di rischiare così tanto.
-Dai, ascoltate, staremo lì solo un ora, giusto per rifarci gli occhi e poi c'è ne andremo come se nulla fosse.-insiste Erick.
-Non credi che abbiano messo qualcuno, tipo una guardia, a controllare che gente come noi, non si intrufoli dentro?-ragiona Zabdiel, il saggio del nostro trio.
-Abbiamo con noi Christopher, tanto bravo nell'inventare storie assurde ma che la gente si beve.
-Ma sai che cosa succede se quelle riccone scoprono che non siamo della loro classe che fanno?-cerco di farlo ragionare.-Ci distruggeranno e umilieranno per il resto della nostra vita.
-Non credete che la vita sia fatto per osare, per tentare? Andiamo, sarà divertente.
Io e Zabdiel ci guardiamo e ci arrendiamo a al volere di Erick.
Ci prepariamo, cercando di non sembrare dei poveracci. Mio fratello mi ha regalato un giubbino di pelle nero prima che partissi, mi sta bene e perfetto per l'occasione. Metto gli unici paio di jeans decenti che ho e le nuove paio di Nike comprate la settimana scorsa.
Andiamo con la mia macchina, una vecchia jeep che potrebbe avere l'età di mia nonna.
-Fermati almeno un isolato prima e nascondiamo la macchina.-dice Erick-E procediamo a piedi fino a lì.
Eseguo il suo ordine e poi procediamo a piedi fino al locale. Non c'è nessuno fuori con una lista e le luci dentro sono accese e si sente una leggera musica. Erick si butta subito sulla porta e lo apre. Dentro ci sono almeno una cinquantina di ragazze che parlano tra loro e si muovono danzando a ritmo della musica. I residenti non si possono di sicuro lamentare. Cerchiamo di immischiarsi tra loro, ma nessuna di loro sembra accorgersi di noi.
-Non credo che sarà divertente come dicevi.-dico a Erick.
Mi guardo intorno. Le ragazze parlano animatamente tra di loro e nessuna di loro sa che ci sono tre ragazzi dentro. Sono tutte incredibilmente carine, é difficile fermarsi a una.
Ci dividiamo e io girovago alla cieca per il locale guardandomi intorno. Nell'angolo bar, tre ragazze parlano tra di loro a tono basso, come se non volessero farsi sentire. Una di loro scuote e capelli e si volta come per controllare che nessuno le stesse ascoltando o spiando.
E quando inclina di la testa verso sinistra, cioè la mia direzione, ricevo un colpo al cuore.
Quei occhi...