Litigare

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Mi butto a peso morto sul letto e cerco di schiacciare un pisolino, ma Zabdiel viene a disturbare.

-Che succede con Joel?

-Niente.-rispondo senza aprire gli occhi.

-E perché non vi parlate?

-Amico, devi imparare ha farti gli affari tuoi, ok? Adesso lasciami stare.

Sento dai passi che si é allontanato e cerco di prendere sonno, ma sembra che non sia la mia giornata. Il mio cellulare vibra. Lo prendo e leggo il messaggio.

Ci possiamo vedere?

Guarda un pò chi si fa sentire dopo tutto questo tempo. Pensa di poter fare bello e cattivo tempo come e quando le pare a lei? Si aspetta che io corra lì da lei?

La sto aspettando da quasi 30 minuti! Giuro che se non arriva entro 10 secondi me ne vado e...

-Sei qui.-dice la sua voce e subito dopo prende posto accanto a me sulla panchina.

-Ti serve qualcosa?- dico saltando ogni tipo di inconveniente

-Ti devo delle scuse.-dice e sembra un pò seccata da ciò.

-Ma non sembri dispiaciuta però.

-Senti, sono qui perché Leigh Anne ci tiene davvero al tuo amico e non voglio che abbiano problemi per colpa nostra.

-Joel mi ha fatto un discorso simile e abbiamo litigato. Perché noi dovremmo interferire con loro?

-Per la scenata che hai fatto in spiaggia forse?

-Hai iniziato tu. É solo colpa tua.

-E perché sarebbe colpa mia?-ride

-Chi é che non ha risposto al messaggio?

-Quello in cui dicevi che ti mancava la mia vagina? Non meritava risposta!

E forse ha ragione, non sono stato il massimo della delicatezza con quel messaggio. Ma credevo che il patto tra di noi fosse quello.

-Mi vuoi dire che a te non é mancato il mio pene?

-C'è di meglio.

-Non credo proprio, tesoro. Sono il migliore.-sorrido ed é anche vero

-E modesto.-ride lei

-Prova a negarlo.- dico a voce bassa avvicinandomi al suo viso.

Credo che sia stata una mossa stupida da parte mia perché mi ritrovo catturato dai suoi occhi. Maledetti occhi.

Maledetti occhi.

Cinque secondi e ci stiamo baciando con passione su una panchina con persone che cammina senza notarci per cinque minuti. E solo ora mi rendo conto di quanto mi é mancata.

Torno a casa 2 ore dopo circa e sento del trambusto nella stanza di Zabdiel. Dovrei farmi gli affari miei, ma mi avvicino alla porta e lo sento parlare al telefono. O meglio, gridare contro qualcuno al telefono.

-Mi sono stancato! No, ascolta tu!-sono stupito perché non ho mai sentito Zabdiel alzare così tanto la voce con nessuno.-Ho cercato di darti tutto, ho cercato di farti capire che ero diverso che tra noi le cose sarebbero state diverse, ma tu niente! Io ti ho detto in tutte le lingue del mondo che ti amo e tu continui a respingermi e io non ne posso più.-sento silenzio per qualche secondo.-Vuole dire che é finita. Qualsiasi cosa sia iniziata tra di noi finisce qui. Non mi cercare più.

Sospiro e me ne vado in camera mia. É incredibile che non c'è ne vada bene una.

Mirada TentadoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora