Vuoti di memoria

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Mi butto sul letto stanco. Sono esausto e la nella mia testa sembra esserci un concerto di batterie. In più Erick non la smette di parlare, anzi di gridare.

Io vorrei ricordare come sono finito in quel letto, per la miseria, giuro che non bevo più. Una cosa di cui sono certo é che quella serata é stata molto movimentata.

-E parliamo di quello che stava per fare Christopher!-continua a gridare Erick e attira la mia attenzione.

Lui forse mi può raccontare come mi sono ritrovato con quella ragazza in quel letto. Certo, potevo anche arrivarci, ma voglio più dettagli, un racconto.

-Erick, vieni qui!-lo chiamo. Lui arriva nella mia stanza in 5 secondi.-Che cosa stavo per fare?

-Quando?-mi chiede non capendo.

-Ieri sera! Ti ho sentito gridare, che cosa stavo per fare ieri sera?

-Oh! Stavi per farti arrestare per atti osceni in un luogo pubblico, amico mio!

-Cosa?!-urlo non credendo a ciò che ho appena sentito.

-Eri totalmente ubriaco! Eri fuori di te, io facevo fatica a riconoscerti. Stavi per picchiare il poliziotto!

-Io stavo... Non ci posso credere! E poi cosa ho fatto?

-Te ne sei andato e non ti abbiamo visto fino la mattina, nel frattempo il nostro timido Zabdiel ha rimorchiato la bionda!

-Smettila di parlare così!-grida Zabdiel, e credo che si trovi nella sua stanza che sta qui di fianco.

-Lo stavano per fare nella tua auto, ma poi lei si é addormentata e poco dopo ancora lui. E pensa che non hanno bevuto poi tanto!

-Ok.-lo fermo. Il dolore alla testa aumenta. Meglio che chiuda gli occhi e riposi fino a domani.-Voglio dormire, puoi smettere di urlare, per favore?

-Certo, amico. Fai tanti bei sogni.- dice e poi sparisce dalla mia stanza  chiudendo la porta.

Mi stendo di nuovo, chiudo gli occhi e la spina del mio cervello si stacca.

****

Il suono della campanella mi da fastidio alle orecchie, forse perché non ho aperto nessun libro durante il fine settimana e le interrogazioni a sorpresa sono la specialità del professore di matematica.

Arrivo al mio armadietto e trovo il mio “tutto fare” con dei fogli in mano, e me li porge subito.

-Questi sono le risposte per il test di giovedì.-dice e poi se ne va. Non si aspetta dei ringraziamenti, anche perché non lo mai ringraziato per i lavori che svolge per me.

Vorrei mettere in chiaro che non sono un bullo. Questa persona, di cui non so il nome, é molto disponibile e svolge i compiti miei e di altri. Almeno credo.

Entro in classe, che dovrebbe essere ancora vuoto, ma stranamente c'è un ragazzo. Non lo conosco e forse é nuovo, altrimenti avrei riconosciuto il viso. Lui si gira verso di me mi saluta.

-Ciao.-ricambio il saluto.-Sei nuovo?

-Si, mi sono trasferito.-dice e mi guarda in modo strano. Ho qualcosa sulla faccia? Lo ignoro e mi siedo.-Ma io ti ho già visto!

-Non credo, me lo ricorderei.

-E come? Sembravi ubriaco marcio, urlavi come un posseduto e stavi per picchiare mio fratello e un poliziotto.

Sgrano gli occhi, Erick non mi ha detto che ci sono state altre persone!

-Meno male che la tua ragazza ti ha calmato e portato via.

Faccio un piccolo lamento e sbatto la testa sul banco.

Da oggi, smetto di bere.

Mirada TentadoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora