POV'S SARAH:
Il peso dell'uomo sopra di me svanisce quando dalla porta entra qualcuno, intravedo un ragazzo con i capelli biondo cenere. Le immagini sono sfocate: un pugno, del sangue che esce dal naso, un altro pugno e i miei occhi si chiudono un'altra volta. Il riapro mentre oscillo tra le braccia di qualcuno, alzo gli occhi verso il ragazzo e riconosco i capelli del mio salvatore, mi guarda, sorrido, mi appoggia delicatamente su un letto morbido coprendomi con le coperte grigie e ancora i miei occhi si chiudono.POV'S KEVIN:
"Non ho mai visto Sarah così!" dico al mio amico Michael cercando di sovrastare la musica. "Si hai ragione, anche la sua amica...guardale! Non sembrano le stesse." Conferma il ragazzo dagli occhi neri. Mentre inizio a flirtare con altre ragazze vedo un uomo che prende Sarah dal pavimento, lascio il mio cocktail a quelle due bionde tinte con cui stavo 'parlando' e corro verso quell'uomo. Vedo che entra in una stanza chiudendola a chiave, provo ad aprirla più volte. Ad un tratto vedo un uomo alto circa due metri, mi avvicino e un po 'intimorito gli domando se poteva aiutarmi ad aprire quella porta, con un paio di spallate la porta cade,do un pugno a quel porco facendogli uscire del sangue dal naso "Tu fai schifo, non dovresti farti neanche chiamare uomo!" dico prendendolo per il colletto della camicia e colpendolo un'altra volta sul naso. Vedo Sarah distesa sul letto con la zip tirata giù mostrando il fianco nudo, immediatamente lo tiro su e la prendo in braccio. In un secondo usciamo dalla discoteca, chiamo un taxi che arriva dopo pochissimo tempo e avverto i miei amici che me n'ero andato prima della festa perché mi ero sentito poco bene. Arrivati davanti al portone del mio appartamento premo il bottone dell'ascensore,si apre,premo il tasto dell'ultimo piano e dopo neanche un minuto arrivo davanti la porta di casa e facendo il meno rumore possibile porto Sarah nella mia camera, disfo il letto e la copro con le coperte calde lasciandola riposare.POV'S SARAH:
Schiudo le palpebre, sbatto velocemente le ciglia, mi giro dalla parte opposta alla finestra e vedo due occhi azzurri che mi fissano. "Cosa ci fai tu qui ?!" chiedo sorpresa rivolgendomi a Kevin come un intruso dentro casa mia però appena noto vari trofei d'oro capisco che quella non era per niente casa mia! "Anzi perché sono qui?" chiedo rigirando la domanda e un po' spaventata dalla risposta. Poi ad un certo punto compaiono delle immagini come foto sbiadite tutte inerenti alla festa di ieri sera: io e Jennifer, io che bevo dei cocktail, io che ballo, io che rido con i miei amici, io e un uomo che ha provato a violentarmi. A quel punto il sorriso che avevo nel volto si cancella e Kevin intuisce tutto. "Sarah, tranquilla ieri sera non è successo nulla anzi sono arrivato in tempo salvandoti da quello, ora sei al sicuro. Poi ti ho portato qui a casa mia perché non sapevo dove fossero le chiavi di casa tua infatti adesso sei nel mio appartamento! "Dice prendendomi la mano che avevo tirato fuori da sotto le coperte. "Scusa ma i tuoi genitori?". I miei genitori vivono nel piano di sotto così io posso stare per conto mio in tranquillità e loro insieme ai miei due fratelli quindi non ti preoccupare: sei mia ospite!" io lo guardo alzando il sopracciglio ci siamo sempre odiati e da ieri sera siamo diventati amici? Come funziona? "Grazie ma non devi preoccuparti per me,so badare a me stessa. "dico convinta mentre mi alzo dal letto,vado verso la porta ma mi blocca per il polso. "Kevin, Lasciami." dico guardandolo dritto negli occhi. "No, adesso più che mai non puoi stare da sola." mi spiega avvicinandosi, il suo respiro lo sento sul mio collo, ripenso all'uomo che si mette a cavalcioni su di me e ... "Basta! Per favore non starmi così vicino." urlo mettendo le mani davanti gli occhi e sedendomi per terra con le mani che strattonano i capelli. "Sarah, ci sono io con te, non ti preoccupare." Dice il biondo inginocchiandosi davanti a me senza toccarmi. Sarà molto difficile avvicinarmi ad altri ragazzi perché ogni volta rivedo quei mini video nella mia testa.POV'S ASHLEY:
Oggi è il grande giorno: andrò a pranzo con mio papà! Prendo dall'armadio un paio di skinny neri, un maglioncino arancione e un trench nero, da una scatola invece prendo degli stivaletti neri con un po 'di tacco per rendere l'outfit più elegante. Quando arrivo davanti al ristorante vedo mio padre, lo saluto non con troppa enfasi, ci sediamo al tavolo e inizia a farmi le solite domande da padre-finto-interessato. Il pranzo procede come speravo, ovvero nel migliore dei modi, fino a quando non arriva un messaggio sul cellulare di mio padre << Amore mi manchi, quando torni dalla riunione? >> e ovviamente il mittente è proprio la sua attuale fidanzata. Non mi da fastidio il fatto che abbia scritto la nuova 'fidanzata' ma che non le abbia detto che mi ha incontrato, ecco pensavo di evitare una vendetta ma ho cambiato del tutto idea: la vendetta continua e continuerà fino a quando la sua fidanzata non se ne andrà dalla mia città! Mentre il cameriere porta la coca cola che avevo ordinato guardo la lattina, tolgo la linguetta e mentre la verso nel bicchiere la mente mi trasporta alle 2.00 di ieri sera sulla panchina di Central Park davanti al lampione che riflette le nostre ombre sul prato verde, le sue labbra calde si avvicano alle mie fredde, ormai congelate e bagnate dall'umidità nell'aria. Quella differenza corporea equilibra perfettamente la tensione che chiude la bolla in cui siamo segretamente nascosti. Appena il mio labbro inferiore tocca il suo automaticamente quella bolla scoppia e il caldo delle sue mani si diffonde in tutto il mio corpo ormai bollente. La sua mano tocca la mia schiena, i miei capelli e il mio viso che con un tocco sente una vibrazione che arriva dritta alla testa. Continuiamo a baciarci per minuti e minuti fino a quando il mio cellulare inizia a squillare, sento lo squillo di quella suoneria odiosa ma il ragazzo dagli occhi verdi mi prende i polsi e mi convince a rispondere a quel dannato telefono. Vedo sul display e leggo 'BRITTANY'. "Ehi Ashley, tesoro hai pensato a cosa prendere dopo la scuola?" mi riporta al presente mio padre. "Ho qualche idea, ma ancora non sono del tutto sicura; l'unica certezza è che seguirò un corso di moda e anche uno di scrittura. Il mio scopo è quello di poter scrivere per Vogue anche se sarà molto dura! "Dico pensando al mio futuro da giovane miliardaria in un appartamento simile a quello che ho adesso. "Anche se mi piacerebbe passare qualche anno in Italia...non so perché ma mi affascina!" confesso pensando ad una me trentenne davanti a Fontana Di Trevi mentre lancia una monetina sperando di ritornare in quella città stupenda! "Quindi possiamo dire che hai grandi aspettative del tuo futuro." dice mio padre. "Questo già si sapeva anche perché ho sempre puntato al massimo!" affermo sorseggiando la mia cola.
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TEEN
Teen FictionÈ un mondo fatto di lustrini e intrighi quello raccontato in Teen,un libro ambientato a Manhattan, New York. Le vicende narrate ruotano intorno alle vite di alcuni ragazzi:Ashley Hill,Kevin Taylor,Sarah White e Michael Phillips;i quali trascorrono l...