POV'S LIAM:
"Liam,poi quando senti il messaggio chiamami...ho fatto un cazzo di casino!" sento il messaggio in segreteria di Michael che sicuramente ne avrà combinate una delle sue. 'Oggi non ho proprio voglia di andare a scuola,mi piacerebbe passare una giornata intera in mezzo alla natura!' penso tra me e me mentre stringo i lacci delle mie Nike nere,dello stesso colore della tuta che uso solitamente per andare a correre. Prendo le cuffiette e mi dirigo verso Central Park. Mentre corro nelle mie orecchie rimbomba una musica veloce che mi aiuta a mantenere lo stesso ritmo;dopo cinque minuti mi addentro nel parco,ma vedo seduta su un marciapiede che piange una ragazza,mi avvicino incuriosito facendo finta di niente e piano piano inizio a riconoscere quel viso,quel rossore sulle guance che è aumentato più del solito e quelle mani affusolate che strattonano i capelli color rame. Lentamente la raggiungo,mi chino davanti a lei,le pongo un fazzoletto, lei alza la testa e mi dice "Grazie." nel frattempo si asciuga le lacrime,si alza in piedi ed io mi alzo con lei,ci guardiamo negli occhi: i suoi color nocciola con delle chiazze rosse e i miei verde pistacchio. "Liam,in mezzo a tutta questa gente sei stato l'unico...l'unico che mi ha dato un semplice fazzoletto,grazie ancora."dice con la voce incrinata. "Immagino che stai male,molto ma molto male,quindi se vuoi dimenticare per un po' questo dolore ti offro un antidoto per fermare questa emorragia!" le dico a bassa voce,come se fosse un segreto. "Per poter eliminare il dolore farei qualunque cosa,ma io non mi fido di te e penso proprio che uno dei complici di quello sia tu,quindi grazie per il fazzoletto ma io non voglio aiuti da persone come te." mentre dice queste parole vedo nei suoi occhi rabbia,ma allo stesso tempo tristezza io non riesco a comprendere quelle sillabe unite l'una all'altra. "Jennifer,ma è successo qualcosa con Michael?" le domando confuso da quella situazione. "Adesso fai anche il finto tonto?! Di la verità:tu sapevi della scommessa che aveva fatto con te e con i tuoi amici e non fare quella faccia perché sai benissimo che Michael si era messo con me soltanto per vincere quell'inutile scommessa e ovviamente io scema che ci sono anche cascata...come se uno come Michael potesse avere un minimo di interesse per me." dice tirando fuori tutta la voce che ha,coprendo anche il rumore dei clacson e delle persone che parlano e discutono tra di loro. "Jennifer,ti giuro io non sapevo nulla della scommessa,anche perché io alla festa di Keira c'ero andato con Kevin perché dovevamo giocare un'amichevole di calcio con altri ragazzi della scuola...puoi fidarti di me,se vuoi ti posso far leggere le chat con Kevin?!" domando a Jennifer mentre capisce l'errore commesso,terminata la frase fa cenno di si per vedere le chat,clicco il contatto di Kevin e le poggio il mio cellulare sulle mani,con le dita inizia a scorrere per trovare la data esatta e trovata quest'ultima inizia a leggere,fino a quando si ferma,alza la testa,mi restituisce il telefono abbassando lo sguardo. "Ei non ti preoccupare,però se vuoi farti perdonare la mia proposta di svagarti un pochino è ancora valida!"esclamo mentre mi tocco i capelli biondo cenere e al suono della proposta accenna un piccolo sorriso che le disegna due fossette sulle guance rosso fuoco. "Dove andiamo?" mi domanda immediatamente. "È una sorpresa,tu devi solo fidarti!" le dico sorridendo a quella bellissima ragazza. Durante il tragitto non parliamo,ma questo silenzio non è assolutamente imbarazzante,anzi è un silenzio piacevole che ci fa assaporare ancora di più quella piccola stradina piena di alberi e piena di verde. Mi ricordo benissimo quando da piccino ci venivo sempre con mio padre,ci piaceva veramente tanto stare a contatto con la natura e con gli scoiattoli che incontravamo ogni tanto e rammento che a questi animaletti davo sempre un nome diverso,uno l'avevo chiamato Luke,proprio come mio padre perché dicevo che aveva la stessa espressione simpatica! "Jen,siamo quasi arrivati,se non ricordo male...eccoci qua,dai il benvenuto al mio posto segreto dove mi rifugio tutte le volte che ho un problema oppure che voglio stare un po' con me stesso!"le dico facendola sedere su una banchina verde tutta arrugginita e circondata da foglie,da rami e da cespugli. "Liam, è bellissimo! Ma posso chiederti come hai scoperto questa minuscola radura nel bel mezzo della città meno verde di tutto il mondo?" mi domanda curiosa di scoprire la risposta che le darò. "In questo posto ci venivo sempre con mio padre,prima che partisse per l'Afghanistan, ogni tanto ci vengo anche semplicemente per ricordarmi di lui, ma soprattutto per ricordarmi di quanto mi manca non solo a me,ma anche a mia madre. Però adesso non concentriamoci su di me ma su di te,quindi come stai adesso?" le domando ed è in quel momento che mi prende la mano e la stringe forte alla sua. "Adesso un po' meglio,ovviamente il dolore sarà difficile debellarlo totalmente,però forse con il tuo aiuto riuscirò a sconfiggere questo dolore." dice ottimista mentre io mi domando come quello stronzo di Michael l'abbia trattata in questo modo, è un senza cuore e io mi chiedo ancora come possa essere ancora mio amico. Io certamente sarò un bastardo e traditore che consolo la ragazza che ha usato, ma almeno non sono una persona schifosa come Michael, come il mio migliore amico,ma ciò che mi chiedo veramente è: chi è in realtà Michael Phillips?
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TEEN
Ficção AdolescenteÈ un mondo fatto di lustrini e intrighi quello raccontato in Teen,un libro ambientato a Manhattan, New York. Le vicende narrate ruotano intorno alle vite di alcuni ragazzi:Ashley Hill,Kevin Taylor,Sarah White e Michael Phillips;i quali trascorrono l...