Capitolo 13

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POV'S NATALIE:
Mi ero dimenticata quanto fosse bello stare tanto tempo con Ashley...mia figlia,la mia bambina! "Tesoro ti è piaciuto questo pomeriggio?" domando a mia figlia mentre sistemo gli abiti acquistati e che indosseró martedì per un'occasione molto importante che dovrò dire ad Ashley anche perché sapendo bene com'è per determinate notizie devo avvisarla per tempo."Si mami,ho adorato questo pomeriggio...uno dei più belli che abbia mai fatto." dice mentre gli occhi le brillano. "Ashley,tesoro...siediti qui vicino a me."dico accarezzando il divano dove sono seduta."Mami è successo qualcosa?" mi domanda preoccupata. "No tranquilla non è nulla di serio o brutto. Anzi per me è molto importante e spero che lo sia anche per te." le dico accavallando le gambe e piegandole appena lateralmente. "Allora,martedì avrò una cena con una persona importante e mi piacerebbe che prima di martedì tu la conosca." mentre continuo il suo viso si irrigidisce,sul collo si disegnano delle vene e chiude forte i pugni tanto da far diventare le mani bianche. "E chi sarebbe questa persona?" chiede cercando di mantenere il controllo. "Pulcino mio,ti piacerà ne sono sicura, lo sai che mamma ti vorrà sempre bene quindi se a te non piacerà io ascolterò anche il tuo parere." mentre pronuncio queste parole vedo che la tensione che aveva sul volto svanisce piano piano e per tranquillizzarla l'abbraccio dandole un bacio sulla fronte. "Lo sai che tu sei e sarai sempre la mia piccolina e non ti lascerò mai?!" continuo la frase cercando di toglierle quel velo di paura che indossa ogni volta che ci sono problemi con me e con il padre;come quando il padre se ne andò da casa con la sua amante. "Grazie mamma! Non ci dividerà nessuno." dice stringendomi sempre più forte.

POV'S ASHLEY:
Mia madre è la migliore,riesce sempre a tranquillizzarmi e farebbe qualsiasi cosa per rendermi felice. Finiti gli abbracci decidiamo di ordinare il sushi e di vedere il nostro film preferito: 'Pretty Woman'. Mentre guardo la televisione giro la testa verso mia madre che sorride, sono proprio contenta di avere una madre così comprensiva e buona con me. Infondo non sono mai stata la figlia perfetta:spesso sono scortese,molto viziata e antipatica per non definirmi stronza. Terminata la cena andiamo a dormire e posiziono la sveglia alle 09:30 così domani vado a trovare mio padre in ufficio e spero di riuscire a vedere magari se la sua amante è la segretaria, anche se sarebbe veramente troppo banale ma soprattutto poco professionale.

POV'S SARAH:
"Svegliati dormigliona questa mattina corsetta!" dice correndo sul posto il ragazzo biondo che ho sempre odiato e che adesso odio ancora di più per avermi svegliata aprendo tutte le finestre. "Cosa vuoi?" chiedo mettendomi sotto le coperte e sbuffando. "Dai alzati,lo sai che chi dorme non piglia pesci?!" continua a parlare saltellando prima su un piede e poi sull'altro. "Non ho bisogno di fare una corsetta." dico piagnucolando ma imperterrito continua fino a quando non mi alzo e gli urlo contro. "Adesso te la faccio fare io la corsetta Kevin!" dico correndogli dietro mentre ride. Però non è così male, è simpatico,sembra molto odioso e non lo è del tutto,lo è in parte. "E va bene mi arrendo." dice fermandosi e alzando le braccia in segno di arresa. Io soddisfatta mi siedo,faccio colazione, subito dopo corro in doccia e mi preparo indossando un paio di leggins rosa dell'Adidas,una t-shirt bianca, una felpa rosa dell'Adidas e delle nike rosa poi completo il look facendo una coda legando i capelli con uno scrunchies rosa. Usciamo da casa di Kevin che da un po' vive da solo anche se i suoi genitori abitano nel piano inferiore. Quando arriviamo a Central Park vedo da lontano Ashley da sola che si avvia verso un grattacielo:l'ufficio del padre,spero che lei lo abbia perdonato anche perché poi potrebbe pentirsene.

POV'S ASHLEY:
Mi sveglio presto per andare in ufficio da mio padre così da portargli la colazione ed iniziare ad essere più gentile con lui. Prendo dalla cabina armadio un paio di skinny neri a cui abbino la cinta Gucci,una maglietta a maniche lunghe bianca,i miei amati stivali pitonati e un teddy coat lungo e color rosa pesca intonato alle scarpe. Come borsa scelgo la mia chanel nera e invece come accessori opto per degli orecchini a cerchio oro spessi e una collana oro con la mia iniziale. Con le dita pinzo la ciocca destra con delle mollette tempestate di perle glitterate.
Appena arrivo a destinazione entro dalla porta a vetri del grattacielo,prendo l'ascensore,pigio il numero 75 e nel frattempo mi scatto una foto allo specchio dell'ascensore e immediatamente la posto sulle storie di instagram arricchendola con delle scritte tridimensionali. L'ascensore si apre,esco,mi avvio verso lo studio di mio padre,saluto i vari colleghi con un sorriso e più mi avvicino alla scritta 'Ufficio Mr.Hill' e più sento un nodo in gola. Man mano mi avvicinò sempre di più fino a quando dalle finestre di vetro non vedo una donna con lunghi capelli neri seduta sulla scrivania e mio padre davanti che le dà dei baci prima sulla guancia e poi sulle labbra. Guardo quella scena sconvolta e scappo cercando di essere il più veloce possibile come se qualcuno mi stesse inseguendo.
<non è possibile che quello era mio padre, proprio mio padre, quello che ogni anno mi aiutava a cantare mentre lui suonava il piano, proprio lui che amava alla follia mia madre tanto da andare contro i suoi stessi genitori pur di sposarla. I miei genitori si sono divorziati ma io non posso,io non riesco ad accettare altre persone nella mia famiglia,nella mia famiglia perfetta.> penso mentre corro verso l'ascensore che si apre appena premo il pulsante luminoso. In quel momento mi siedo per terra,stringo i capelli tra le dita e cerco di urlare dentro di me così da poter sfogare tutta quella rabbia ormai archiviata.

TEENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora