Capitolo 17

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POV'S JENNIFER:
"Jennifer,possiamo parlare?" mi giro lentamente e vedo il ragazzo dei miei sogni. "Va-va bene."balbetto mentre lo guardo ammaliata da quella bellezza che ho sempre desiderato. "Vieni...vieni con me." mi prende per mano e a quel tocco ripenso alla sera in cui ci siamo baciati in mezzo alla pista. Dopo un paio di passi arriviamo a destinazione:sopra un vecchio ponticello di legno nella parte più esterna di Central Park lontano dal rumore delle macchine. "Michael,dimmi è successo qualcosa?" domando preoccupata anche perché sicuramente non si ricorderà neanche quella sera. "Volevo parlarti di venerdì sera." conferma il ragazzo dai capelli corvino. 'In che senso vuole parlarmi di venerdì sera? Probabilmente mi chiederà di non dire a nessuno del bacio che c'è stato.' penso e in quel momento l'ansia sale sempre di più. "Ehm...non so come dirtelo." dice mettendosi la mano tra i capelli e sorridendo mostrando la dentatura bianca. "Michael,così mi fai preoccupare,cosa c'è? È successo qualc..."cerco di capire cosa sia successo ma vengo fermata dalle sue labbra che premono contro le mie. Prende le sue mani e le appoggia prima sui miei fianchi e poi sul viso appena sotto le guance."Un attimo.Fermati.Cosa volevi dirmi?" mi stacco a forza da quel bacio anche perché sarei rimasta così per ore. "Volevo dirti che da quando ti ho baciata non faccio altro che pensare a te e vorrei essere più di un semplice compagno di scuola!" esclama tutto d'un fiato prendendo le mie mani e stringendole con le sue. "Aspetta. Tu Michael Phillips vorresti dirmi che in questi giorni hai pensato a me...Jennifer Stewart?Sei sicuro?Probabilmente hai preso qualcosa perché altrimenti non si spiegherebbe ciò." domando incredula a quell'affermazione."Ma certo che sono sicuro. Anzi sono sicurissimo. Perciò ti piacerebbe metterti con me?" domanda ridendo e stampando un bacio sulle mie labbra. 'Sinceramente sono molto incredula a quelle parole perciò dovrò indagare, però non posso dirgli di no anche perché Michael è sempre stato la mia cotta storica' penso tra me e me. "Si,certo che voglio mettermi con te!" esclamo ancora incredula e passiamo tutto il pomeriggio seduti su quel ponticello a parlare di tutto.

POV'S CHARLOTTE:
"Ragazzi con la mia collega abbiamo scelto chi saranno gli attori per lo spettacolo di Romeo&Giulietta che si farà tra un paio di mesi! Ecco qui la scheda con tutti i nomi." urla il professore di recitazione mentre stringe tra le mani la cartellina con elencati i nomi dei personaggi. "Ragazzi,questa scheda la affiggeró a fine lezione nella porta dell'entrata." Continuiamo la lezione e terminata corriamo verso l'entrata per leggere i nomi. Io mi dirigo camminando con tranquillità a differenza degli altri che spingono per poter scoprire quei nomi. Appena arrivo davanti la scheda tutti mi fissano con invidia, le ragazze mi squadrano da capo a piedi e qualcuno si congratula con me. Leggo il mio nome e accanto c'è scritto 'Giulietta',scorro con il dito e leggo Jacopo Hughes e accanto 'Romeo',mi giro e lo vedo dietro di me. "Quindi sarai la mia Giulietta!" esclama sorridendo Jacopo;a quelle parole sorrido e sento il mio viso tingersi di rosso. Il professore chiama me e Jacopo e ci da qualche consiglio per svolgere alla perfezione lo spettacolo. "Ragazzi,vi ho scelto come protagonisti non solo per le vostre caratteristiche fisiche, ma anche perché mi sono piaciute molto le vostre performance. E se posso vorrei darvi un consiglio che vi servirà per legare di più:state insieme il più possibile." a quelle parole io e Jacopo ci guardiamo e annuiamo. "Va bene prof seguiremo i suoi consigli!!" esclamiamo all'unisono. Quando usciamo dall'aula Jacopo mi guarda e io gli domando: "Che ne pensi se per iniziare ci andiamo a prendere un caffè?" lui accetta e ci avviamo verso il bar davanti la scuola. Parliamo molto e il tempo vola insieme a lui,mi sembra quasi di conoscerlo da sempre anche se è un ragazzo veramente troppo timido quindi non so se riusciremo ad avere quell'affinità che ci dobrebbe essere in una giovane coppia innamorata.

POV'S ASHLEY:
'vendetta' ecco la parola che rimbomba nella mia testa,tornata dal parco mi sono fatta un bel bagno caldo e ho mangiato delle fragole con il cioccolato per rilassarmi ancora di più;ho scelto anche l'abito che indosseró questa sera per poter cenare con la persona tanto importante che dovrà presentarmi mia madre e sinceramente spero che sia il capo del giornale in cui lavora da molti anni perché lei vorrebbe diventare vice-capo e mi piacerebbe che il suo sogno si avverasse. "Tesoro! Hai scelto l'abito per questa sera?" domanda mia madre entrando in camera sgattaiolando. "Si mami,eccolo qui! Ho scelto questo vestito ad 'A' nero con le maniche a tre quarti di Prada,poi al disotto indosserò queste calze velate nere con dei glitter che mi hai riportato dalla Francia, poi gli stivali neri in velluto fino al ginocchio di Fendi...quelli che sul tacco hanno dei cuoricini incastonati rossi e infatti per riprendere il rosso dei cuori ho deciso di indossare il cerchietto rosso lucido di Accessorize...il mio preferito! Poi infine la pariur di rubini che mi aveva regalato la nonna per natale." esclamo mostrando a mia madre l'outfit completo. "Ash,tesoro hai composto un outfit bellissimo, raffinato, elegante e perfetto per la cena di questa sera! Hai un talento per la moda ed è per questo che mi piacerebbe moltissimo se venissi nel mio giornale uno di questi giorni!" afferma mia madre notando la mia bravura nello scegliere e nell'abbinare i vestiti. "Mamma grazie! Sarebbe bellissimo!" esclamo abbracciandola forte.
'Mia madre è unica! Nessuno sa capirmi come fa lei. Più la guardo e più vedo la somiglianza nei nostri occhi,nel nostro modo di acconciare i capelli, ma mai riuscirò ad essere così...cosi speciale. Speciale come la donna che mi ha cresciuta nonostante le varie divergenze con mio padre,nonostante la morte prematura di suo padre,nonostante il mio carattere un po' difficile da gestire ma soprattutto il modo in cui riesce a non far trasparire i suoi sentimenti. Ormai anche io sto provando a sembrare insensibile a determinati avvenimenti come il tradimento di mio padre, però non sono così brava come lei e so che lo fa per farsi vedere forte soprattutto davanti a me. Mi ricordo che qualche volta la sentivo piangere nella sua stanza,ma questo perché la notte mi alzavo per spiarla e per vedere se lei come me non riusciva a dormire e infatti era proprio così, ma vedendole scorrere le lacrime sul viso era peggio di non vederla proprio perché attraverso quella porta che ci divideva sentivo la sofferenza,sentivo la rabbia,sentivo la malinconia che provava e che emanava dal corpo come se quello fosse il suo profumo, come se quella fragranza fosse stata versata all'interno della boccetta di Chanel n°5...il suo preferito!' i miei pensieri navigano in quell'abbraccio e nascondendomi nella chioma di mia madre caccio fuori una lacrima involontaria dovuta da quei ricordi orribili.

TEENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora