Capitolo 36

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POV'S CARMEN
Mentre ordino dei fascicoli nella mia postazione accanto a quella del mio amato Manuel,anzi il Signor Hill,rispondo a delle chiamate che dovevo fare durante la mia pausa pranzo ma che ho rinviato così da poter iniziare prima a sistemare questi faldoni polverosi presi nell'archivio. Ma è quando attacco alla chiamata che sento una voce giovanile dietro di me. "Mi scusi,vorrei sapere se il Signor Hill è in ufficio?" dice una ragazza dai lunghi capelli castani con qualche sfumatura dorata. "Mi dispiace,ma a quest'ora il Signor Hill non c'è perché ha la pausa pranzo,però se vuole posso lasciare il suo nome e recapito telefonico su un foglio così che possa contattarla via cellulare." le dico gentilmente prendendo un post-it e una penna. "Allora nulla,non si preoccupi!" dice in tono squillante la ragazza davanti a me. "No signorina, non deve preoccuparsi,prego,mi dica il suo nome." le dico invitandola a dirmi almeno il suo nome. "Veramente il mio nome è Ashley Hill!" esclama ingenuamente la ragazza ed è proprio mentre sentii quel cognome che alzai la testa verso di lei per poterla scrutare facendo così cadere la penna nera a terra. "Io sono la figlia del Signor Hill,quindi non c'è nessun bisogno di chiamarlo,è stato un mio errore non avvertirlo prima..." continua la ragazza,anzi la figlia di quel pezzo di merda che mi aveva detto esplicitamente di non aver mogli o figli e io ovviamente gli ho creduto come una sciocca. Ma la cosa più grave è che gli ho creduto per ben sei lunghi anni,non riesco a capire come non abbia mai capito che lui avesse una figlia e sicuramente una moglie. "Ma si sente bene?" mi domanda facendomi mettere seduta e invitando un giovane stagista a portare un po' di acqua e zucchero. "Si sto bene,non c'è bisogno di acqua e zucchero,riesco a stare..." ed è in quel momento che vidi tutto nero,nero come era diventato il mio stomaco e la mia testa che sembra non capire più nulla,neanche una semplice parola. In quei pochi minuti vedevo nella mia mente soltanto una famiglia felice distrutta da una donna e quella donna ero proprio io,colei che odiava le bugie e i tradimenti, ma ad un certo punto riaprii gli occhi e davanti a me c'erano:la figlia del mio capo,il mio capo, lo stagista e un'altra ragazza con i capelli lunghi,lisci e castano scuro. "Carmen, sei svenuta." disse quel verme schifoso toccandomi un braccio, ma a quel contatto mi allontanai da lui, cercando di alzarmi ma con scarsi risultati. "Papà,allontaniamoci un po' che la signora Carmen deve prendere aria!" esclama la figlia ed è a quelle parole che inizio a collegare. "Sei un bastardo Manuel,io mi fidavo di te e per tre lunghi anni non mi hai mai nominato tua figlia e presumo anche tua moglie...io non so cosa ho fatto di male nella vita per meritarmi questi continui fallimenti da uomini ai quali interessa dire solo bugie...domani prendo un aereo per la Spagna e torno dalla mia famiglia." dico alzandomi da terra e appoggiandomi con una mano sulla scrivania nel mio ufficio. "Carmen,non andare ti prego,non ti ho mai detto di avere una figlia e un'ex moglie solo perché ogni volta che lo dicevo le donne si allontanavano da me...ma devi sapere che io ti amo Carmen,per me sei meravigliosa e mai nessuna mi tratta come fai tu!" esclama Manuel con gli occhi lucidi. "Scusate se mi intrometto un secondo,ma io non sto capendo: quindi tu e mio padre non state insieme da sei anni? Quindi da quando i miei hanno deciso di divorziare? Perché se così non fosse...merda!" domanda Ashley sgranando gli occhi. "Ashley, io e tua madre ci siamo lasciati per altri motivi." puntualizza Manuel alzando gli occhi. "Papà non dire cazzate perché tu tradivi mamma sempre e io me lo ricordo bene perché c'erano le mie compagne di classe che mi dicevano queste cose perché gliele riferivano le madri con le quali ci sei andato anche a letto, quindi per favore non dire che non sei mai stato un bugiardo perché non ti crede nessuno!" esclama la figlia colorando il padre di una vergogna particolarmente scura, un po' come l'anima di quell'uomo senza cuore e rendendolo così ai miei occhi ancora più schifoso. "Manuel,vai all'inferno...una figlia che dice queste cose su di te soffrendo, perché sono un genitore anche io però a differenza tua io so quando i miei figli hanno bisogno di me,invece il tuo unico problema è quello di andare in giro a trombare,quindi visto che ti piace tanto adesso sei libero e mi raccomando usa questi che altrimenti rischi di mettere incinta qualcuna!" gli grido lanciandogli in faccia dei preservativi che stavano nel cassetto e scappando da quell'uomo che spero di non rivedere più.
POV'S MANUEL
"Carmen,non andartene,ti prego!" esclamo correndo verso di lei,ma è quando le prendo il polso sinistro che lei mi guarda fissa negli occhi stampandomi la sua piccola mano abbronzata sulla guancia e arricchendo il tutto con insulti in spagnolo che solo lei conosceva. "Papà fai abbastanza schifo...lo sai?! Come hai potuto nascondere me e mamma alla tua amante? Sbaglio o eri tu che mi diceva sempre che le bugie hanno le gambe corte? Si, eri proprio tu, però mi sembra che non hai ascoltato mai i tuoi stessi consigli e adesso ti ritrovi senza ex moglie perché in questo momento si trova a Roma con il suo nuovo fidanzato, senza amante e senza figlia perché dopo questa scenata pietosa sappi che mi hai perso definitivamente!" dice ridendo mia figlia e voltandosi insieme alla sua amica della quale non mi ricordo neanche il nome. "Ashley, non andartene anche tu! Sei pur sempre mia figlia...sangue del mio sangue." la supplico facendola fermare, ma è proprio mentre si volta che mi dà la sua risposta alzando il dito medio mostrandomi un sorriso che le va a formare delle fossette sulle guance e delle leggere pieghe vicino agli occhi e mentre la vedevo camminare capii che ormai ero rimasto solo.

TEENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora