Capitolo 15

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POV'S SARAH:
Appena arrivo a scuola vedo Francisco da lontano,alzo il braccio muovendolo e mi avvicino al mio amico. "Hey Fra,ho visto che è andata alla grande la festa di Keira!" dico sorridendo prendendo in giro Francisco. "Perché? A me è sembrata una festa molto...easy." dice sorridendo e alzando le spalle con le braccia come se avesse rimosso tutto. "Dai su ho visto che sei sparito e casualmente anche Ashley e non dirmi che non è vero perché ho ricevuto anche varie notizie dai miei informatori fidati!" esclamo mentre faccio l'occhiolino al mio amico spagnolo. "Si in effetti sono stato con lei tutta la sera e...e ci siamo baciati." appena sento quella parola sbarro gli occhi, ma appena provo a fargli una domanda vengo interrotta dal mio temporaneo coinquilino che sbuca dietro di me facendomi saltare. "Mi hai fatto prendere un colpo!" dico mentre lo spingo con la mano più in là. Mentre guardo il biondo mi vengono in mente questi giorni che ho passato con il ragazzo che non ho mai sopportato e che adesso quasi mi sta simpatico. "Sar,ma dove sei stata questo weekend? Non ti ho vista e non hai postato nulla sui social. Non mi dire che hai passato questi giorni con..." il cuore inizia a battere all'impazzata, sicuramente avrà capito che tra me e Kevin c'è stato qualcosa, ma fondamentalmente non c'è stato nulla,solo una volta o forse due ci siamo addormentati abbracciati sul divano mentre guardavamo una delle mie serie tv preferite. "con computer,pop corn e i tuoi film preferiti?!" continua la frase e appena sento quella sequenza faccio un sospiro di sollievo.

POV'S KEVIN:
Sento la sveglia suonare,la spengo e mi alzo. Prima di andare in cucina passo davanti la stanza di Sarah,la guardo mentre dorme abbracciando il cuscino,sorrido e penso a quanto mi piacerebbe stare al posto di quel cuscino. Chiudo la porta e vado in bagno facendomi una doccia fredda che mi sveglia riportandomi alla realtà. Quando esco dalla doccia lego un asciugamano intorno alla vita e vado in cucina per preparare la colazione così da portarla nella camera dell'ospite;ma davanti i fornelli vedo una ragazza con i capelli raccolti e annodati in uno chignon molto spettinato,schiarisco la gola e lei si gira guardandomi. "Ho deciso di rendermi utile preparando una bella colazione!" dice appoggiando sul tavolo i pancakes appena cucinati. "Carino il pigiama." dico indicando la mia maglietta che indossa e che le arriva a metà coscia,a quella frase arrossisce e strofina le punte dei piedi nudi sul parquet guardando in basso come quando i bambini combinano qualche pasticcio. "Me l'hai data tu questa, ed è anche comoda!" esclama mettendosi sulla difensiva incrociando le braccia e arricciando il naso. "Lo so e non ti sta neanche tanto male." confermo la finta verità perché quella maglietta nera scolorita con la scritta dei 'Nirvana' le sta veramente bene perché la rende diversa, un po' meno la Sarah che deve avere la fascia abbinata alle scarpe e alle sfumature della borsa. "Vogliamo parlare del tuo...'pigiama'se così vogliamo chiamarlo?!" esclama imbarazzata anche perché indosso solo un asciugamano legato in vita. "Vorresti dirmi che non ti piacerebbe vedere questo fusto tutte le mattine?!" dico avvicinandomi molto alla piccola ragazza e sentendo tutto l'imbarazzo che prova avendomi a quella distanza quasi inesistente. "Ehmm...no! Non sono così disperata che se vedo un ragazzo a petto nudo sbavo oppure inizio a balbettare quindi non ti montare la testa perché non hai proprio possibilità." afferma distogliendo lo sguardo da me e questo mi fa sorridere perché so che tutto quello che sta dicendo è una grandissima cazzata! "Parlando di cose serie,per colazione ti vanno bene i pancakes?" mi domanda cambiando discorso,ma io subito mi avvicino di più alla ragazza vicino ai fornelli. "Non cambiare discorso, perché so cosa passa per quella testolina e so anche bene che fai finta di essere fredda, ma in realtà quello che ti sei creata è solo una corazza per proteggerti e per non far fuoriuscire le tue emozioni." confermo mentre le accarezzo una guancia. In quel momento il suo sguardo è pensante su di me e viceversa. Ci vogliamo entrambi ma non sappiamo come dircelo oppure come fare per avvicinarci l'uno all'altra;riusciamo soltanto a guardarci senza provare imbarazzo nonostante la mia mano è ancora sul suo viso e la sua gamba sfiora appena la mia provocando del freddo polare su tutto il corpo;come se passasse la sua freddezza a me,come se il suo corpo si unisse al mio senza barriere o muri che possano fermare questa danza meravigliosa. Ad interrompere il bellissimo momento è il timer del forno che inizia a suonare facendoci scattare e contemporaneamente ci fa allontanare riportando il freddo nel corpo della ragazza che non avevo mai conosciuto prima d'ora e il calore all'interno del mio corpo sempre pronto per provare nuovi piaceri, ma adesso sento che anche il solo pensiero di quella ragazza mi fa sentire appagato.

POV'S ASHLEY:
'Ci incontriamo nel nostro posto?' scrivo a Francisco per non farci scoprire dagli altri che ci guardano con fare sospetto. 'Certo tesoro,comunque puoi venire anche qui.' continua a scrivere lo spagnolo mentre si gira e mi sorride. 'Meglio di no perché a scuola ci sono troppe persone che ci vedono e con te voglio che vada in modo diverso😊.' gli rispondo e da lontano vedo che continua a sorridere,posa il telefono,si dirige verso di me e gli faccio di no con la testa,sorride sempre di più, mi prende per il braccio e mi bacia facendo girare tutti. Sento gli occhi di tutti addosso ma non mi importa perché voglio godermi quel momento con il mio spagnolo preferito. Dopo un po' il suono della campanella ferma il nostro bacio,ci stacchiamo l'uno dall'altro e ci guardiamo negli occhi sorridendo. "Sei bellissima" dice mentre mi accarezza la guancia destra e a quel complimento così banale ma originale allo stesso tempo gli sorrido,mi alzo sulle punte e gli dò un bacio a stampo sulle labbra. Andiamo verso Central Park sotto gli occhi indiscreti dei nostri compagni di scuola. "Comunque hai fatto un gesto folle!" esclamo ridendo e mi prende per mano. "Ogni tanto vanno fatti questi gesti folli,soprattutto per una ragazza speciale...proprio come te!" dice allungando il braccio e stringendomi a lui facendomi sentire una bambina che cerca protezione. Ma quel momento magico cessa quando nella mia panchina...cioè nella panchina mia e di Francisco c'è una donna che ho già visto,una donna che non passa inosservata:lunghi capelli neri,alta,trenches bianco,pantaloni aderenti neri e stivali verniciati neri.

TEENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora