38. War

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"Quando la mente conscia e la mente inconscia sono in conflitto, l'inconscio vince sempre, senza eccezione."

_Matteo Mainetti

Avete presente quando vi trovate in un determinato luogo, attorniati da persone, e l'istinto vi suggerisce con ogni sua forza di agire? Siete sul punto di farlo, carichi di adrenalina in circolo nelle vene, eppure qualcosa, d'un tratto, ve lo impedisce. La nebbia raggiunge la vostra mente, ostacolando la componente del vostro cervello incaricata di inviare i messaggi al vostro corpo e voi, deboli, non potete fare altro che rimanere immobili e chiedervi che cosa diavolo vi sta succedendo attorno.

Viene comunemente definita impotenza la sensazione che deriva da questa singolare situazione. Ed è esattamente la stessa che assalì Chantel nel momento in cui il branco Julliard dichiarò guerra aperta al loro grande branco.

Accadde tutto in pochi istanti, nei quali percepì una sensazione di vulnerabilità massima. Si trovava accanto a Rylan, i loro corpi tanto vicini permettevano alle loro mani di sfiorarsi appena, scagionando una serie di vibrazioni elettriche in entrambi i loro animi. Poi, d'improvviso, non appena i membri del clan avversario avevano mostrato l'intenzione di avvicinarsi a lei, con un nuovo obiettivo, Rylan aveva nascosto la ragazza dietro la sua figura protettiva, esortandola a mettersi in salvo con un lieve sguardo rassicurante e pieno d'amore.

Chantel non fu in grado di obiettare, in quanto fu spinta ad indietreggiare e, circondata da una schiera di licantropi addestrati, perse di vista il suo Compagno nel giro di contati attimi. Urlò il suo nome, già consapevole verso chi avrebbe rivolto le armi, tuttavia una mano dal tocco delicato le afferrò il polso e lei, involontariamente, si schiantò contro un petto caldo e dall'odore piuttosto familiare.

«Tobias.» farfugliò lei, immergendosi nei suoi occhi chiari tanto quelli del fratello maggiore. Il licantropo le rivolse un piccolo sorriso, dedicando una tenera carezza ai suoi capelli lisci.

«Bentornata tra noi, Chantel.» affermò, scaldandole il cuore attraverso un vivido sollievo. Accanto a loro, in mezzo all'esercito, la ragazza riconobbe altre due paia di occhi cristallini, zaffiri simili a quelli del suo Compagno, appartenenti rispettivamente a Derek e a Natel. I due le rivolsero sorrisi altrettanto luminosi, sollevati nel constatare che stesse bene. «Non ti preoccupare, ti proteggiamo noi d'ora in poi.»

La battaglia era iniziata: innumerevoli membri del branco Julliard avevano recepito il segnale d'attacco del loro Capobranco, di conseguenza non avevano esitato a rispondere al comando superiore, indirizzando gli artigli al branco avversario. Alcuni, già trasformati in poderosi lupi, avevano assalito i membri dei tre branchi, i quali avevano preso le giuste difese e stavano rispondendo con altrettanto accanimento. Altri, invece, avevano preferito abbracciare le proprie sembianze umane, privilegiando lo scontro corpo a corpo.

«Io voglio dare una mano dove è necessario, Tobias.» replicò la ragazza, dopo aver notato l'aggressività con la quale si stava già spargendo sangue attorno a loro. «Io devo combattere.»

«C'è un elicottero a pochi chilometri da qui.» asserì soltanto il ragazzo, osservando il modo in cui un licantropo della parte nemica stesse puntando la ragazza al suo fianco con sguardo minaccioso. «Ci salirai non appena avremo recuperato anche Bridgit e vi metterete in salvo.»

Chantel si voltò nella direzione opposta, focalizzando la vista nel punto esatto in cui, poco prima, la ragazza in questione stava inginocchiata al cospetto dell'orribile mostro e dei suoi due fedeli bracci. Un vuoto colmò il suo petto quando realizzò che il suo corpo fosse scomparso nel nulla, assieme ai tre soggetti malintenzionati. E la sensazione non migliorò affatto nell'appurare che le Famiglie Reali si fossero volatilizzate allo stesso modo.

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