53. Awareness

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Non l'ho riletto in modo approfondito, perciò è facile che troviate errori. Pazienza, li correggerò nella revisione finale.
Buona lettura! ❤️

Si girava e rigirava davanto allo specchio dell'armadio, sollevando i lembi dell'abito corto che aveva avuto il coraggio di indossare.

Era un abito raffinato, dallo stile che strizzava l'occhio alla stagione estiva: puramente bianco, il tessuto di chiffon con cui era stato ricucito cadeva morbido lungo il suo corpo, accarezzandone le curve prominenti in modo romantico. Le lasciava le spalle scoperte, un dettaglio da lei molto apprezzato, in quanto le dava la possibilità di sfoggiare qualche collana, dal ciondolo brillante. Le maniche lunghe terminavano ai polsi, arricciandosi lievemente, così come i lembi della parte inferiore che le sfiorava le gambe, raggiungendo a malapena il ginocchio.

Era perfetto per la serata che l'attendeva, amichevole e spensierata. E, per la prima volta, si sentì di ammirare un pizzico il riflesso che vedeva allo specchio che, durante quelle due estenuanti settimane, aveva evitato strenuamente.

Dopo quattordici giorni esatti rinchiusa nella propria sofferenza, aveva deciso di riprendere in mano le redini della propria vita e ripartire in sella, più consapevole.

Era stato difficile sfuggire alla trappola di tristezza in cui era imprigionata ma, per fortuna, era riuscita a liberarsi, concedendosi un barlume di luce in quell'oscurità di depressione.

I suoi genitori, alla sua svolta, non potevano che essere più entusiasti.

«Non posso proprio farti cambiare idea?» fece gli occhi da cucciolo, sporgendo appositamente il labbro inferiore.

L'amica, al suo fianco, emise una piccola risata, scuotendo il capo in segno di negazione. Le consegnò il paio di scarpe da lei stessa scelto, accomodandosi sul soffice letto in attesa che terminasse di vestirsi.

«Questa è una cena très chic, tesoro. Non ci andrai con una delle tue amate paia di scarpe casual.» Wendy non avrebbe ceduto davanti la sua espressione tanto adorabile, irremovibile nelle sue decisioni.

«Stiamo andando a mangiare sushi, Wen. Non abbiamo prenotato in un ristorante con stelle Michelin.» Chantel borbottò, mentre si rassegnava assecondando la migliore amica. «Oltretutto, non ho la più pallida idea di come si cammina su questi trampoli.»

«Non essere drammatica! Si tratta pur sempre del nostro appuntamento, Chan.» ammiccò, sollevando le sopracciglia ripetutamente.

«Oh, sì. Perdonami, mi sono dimenticata.» ironizzò, ricambiando l'espressione ripiena di finta malizia. «Un appuntamento romantico tra donne, dico bene?»

«Bravissima.» la elogiò, prima di scoppiare a ridacchiare di gusto.

Wendy aveva fatto capolino in casa Foster una settimana prima, invitata caldamente dalla famiglia. Non aveva esitato un attimo ad afferrare la propria borsa, ficcarci all'interno i propri essenziali e raggiungerla di corsa quando Virginia le aveva spiegato la sua situazione. Aveva omesso la componente sovrannaturale che aleggiava attorno al suo malessere, raccontandole soltanto il suo spiacevole aneddoto d'amore.

Non avrebbe voluto che si preoccupasse, come non avrebbe voluto coinvolgerla nel suo caos informe, seppur parziale. Però - doveva ammetterlo - la presenza della migliore amica al suo fianco era stato un enorme sospiro di sollievo.

Assieme a lei, le ferite che le contornavano il cuore non sembravano più così profonde per guarire.

«Ehi, bimbe.» il viso di Jackson sbucò dal ridotto spiraglio della porta socchiusa, gli occhi blu notte adombrati da una felicità ed una spensieratezza rinnovate. «Come procedono i preparativi? Io e Dan vi stiamo aspettando per accompagnarvi.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 06, 2020 ⏰

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