Christina
- Allora, come è andata? - chiese Laura appena mi vide quella mattina
Scrollai le spalle.
Era il primo giorno di scuola e la settimana prima ero andata in vacanza con i miei genitori, precisamente eravamo stati ad Amatrice e per tutto il tempo la mia migliore amica era stata in ansia per me.
Non capivo il perché pensasse che ovunque andavo portavo delle calamità!- Non fare in quel modo, racconta dai! - esclamò prendendomi le mani nelle sue
- Non c'è nulla da raccontare - risposi
Ed era vero, non avevo nulla da raccontare.
Amatrice non era un villaggio vacanze e comunque, da quando ero tornata dal viaggio mi si era messa una strana sensazione addosso.
Non sapevo se era dovuta da quello che avevo visto lì: le case rase al suolo oppure...oppure quello strano ragazzo che si trovava nella zona vietata.- Chris dove sei andata? - chiese Laura
- È? Cioè? Sono qui, non mi sono mossa - risposi confusa
- Non è vero. Avevi lo sguardo perso nel vuoto, a che pensavi? - disse
- A nulla in realtà, a quello che ho visto ad Amatrice, forse - risposi vaga
Non avevo ne la voglia né l'intenzione di coinvolgere la mia migliore amica nelle mie allucinazioni.
Bastavano già i miei genitori a preoccuparsi per me e, inoltre, non cercavo la pietà di nessuno- Ragazzi buongiorno, sedetevi - si annunciò la professoressa entrando in classe
Ci mettemmo tutti ai nostri posti e Laura mi strinse il ginocchio da sotto al banco per rassicurarmi.
Era a conoscenza dei miei attimi di vuoto ma non faceva mai delle domande, aspettava sempre che fossi io a parlargliene e io non lo facevo mai.
Come avevo già detto, mi bastavano i miei genitori a reputarmi pazza!
-...nuovo compagno. È più grande di voi ma non ha frequentato per motivi familiari - stava dicendo la professoressa
Scossi il capo per riscuotermi dai miei pensieri.
Diedi una gomitata a Laura.- Che succede? - chiesi
- Abbiamo un nuovo compagno di classe che si ha trasferito in città da quest'anno - mi riferí la mia migliore amica
- Ah -
- Logan entra pure - disse la professoressa facendo un cenno alla porta della classe
A quel punto entrò un ragazzo, con le mani nelle tasche della felpa e il cappuccio calato sul volto
- Emh... potresti toglierlo così ti presenti ai tuoi compagni - gli disse l'insegnante
Lui sembrò titubante, all'inizio, ma alla fine si portò una mano alla testa e fece scivolare via il cappuccio: era più alto di me e magro, ma questo l'avevo già notato, aveva i capelli neri come la pece che facevano risaltare ancora di più la sua pelle chiara, era pallidissimo! La sua pelle era quasi bianca. Ma la cosa che mi lasciò scioccata furono gli occhi: un brivido mi percorse da capo a piedi, i suoi occhi erano rossi vermiglio, mi ricordavano il colore del sangue.
Lo guardai e lui mi lanciò un'occhiata storcendo leggermente la bocca.
- Dai accomodati pure - disse la professoressa indicando il banco in prima fila - O vuoi prima... -
- No, mi siedo - rispose lui interrompendola e andandosi a sedere
Aveva una voce profonda ma senza emozioni, che mi metteva i brividi
- È carino, ma un po' strano non trovi? - chiese Laura
Feci per rispondergli ma lui si voltò a guardarmi.
Solo a quel punto mi resi conto di un piccolo dettaglio: l'avevo già visto da qualche parte- Allora, Logan, che cosa ci dici di te? - chiese la prof
***
- Si può sapere qual'è il vostro problema? - chiese Logan alzando il capo dal banco
Erano passate tre ore da quando erano iniziate le lezioni e, adesso che era ricreazione, Laura aveva insistito per andare a conoscere il nostro nuovo compagno e, nonostante avessi protestato, alla fine aveva vinto lei
- Dai, non essere scorbutico! - esclamò la mia amica - Vogliamo solo fare la tua conoscenza -
Logan sbuffò e si tirò il cappuccio sulla testa
- Che volete sapere? - chiese cedendo
- Niente solo presentarci e conoscerti un po' - disse la mia amica - Io sono Laura e lei è la mia migliore amica, Christina -
- Ok. Il mio nome lo conoscete già - rispose - Altro? -
- Sei acido - disse Laura
- Se non ti piaccio perché parli con me? - chiese lui
Laura boccheggiò, divenne rossa come un peperone ed uscì dalla classe sbattendo i piedi
- Non sei stato gentile - gli dissi
- Gli ho dato libertà, era libera di chiedermi ciò che voleva - mi rispose con noncuranza
- Sei un... -
- Perché non sparisci, Christina? La tua presenza mi irrita - disse interrompendomi
- Anche la tua se è per questo! - sbottai a quel punto
Logan mi fulminò e portò la sua attenzione sul ciondolo di mia nonna, fece uno strano verso e si alzò dal banco, superandomi di due spanne buone.
Si piegò all'altezza del mio orecchio e sussurrò
- Sai da dove vengo Christina? - chiese - Da Amatrice, so che ci sei andata la settimana scorsa -
Dopodiché si sollevò e se ne andò, uscendo dalla classe e lasciandomi senza fiato.
Ecco dove l'avevo visto!
Era il ragazzo che se ne stava dietro alla recinzione del VIETATO ENTRARE!
Mi aveva riconosciuta e io avevo appena capito di non essere pazza o almeno non del tutto...Ma questa storia non mi piaceva, Logan non mi piaceva...sentivo puzza di bruciato.
Angolo me:
Ciao a tutti!
Allora che ne pensate?
Come ho già detto questa storia è in revisione o meglio la sto riscrivendo da capo...Spero vi piaccia
Al prossimo capitolo!
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Vampire
Про вампировPremessa: Fu allora che lo vidi. Un ragazzo dietro ad un cancello con scritto VIETATO ENTRARE, di fronte ad una delle case disabitate e pericolanti dopo il terremoto. Ero in vacanza con i miei genitori e avevamo deciso di andare ad Amatrice, per la...