Capitolo 14

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Logan

Sentivo dolore ovunque e un fischio incessante nelle orecchie.

Aprii gli occhi con fatica e deglutii sentendo la mia gola completamente arida.

Mossi la testa per guardarmi intorno ma mi accorsi di non avere la forza di fare nemmeno quello e se ci provavo il dolore mi passava da parte a parte.

La stanza era nella penombra, grazie al cielo, se fosse stato diversamente mi si sarebbero feriti gli occhi.

- Logan... - mi sentii chiamare e una mano delicata mi si poggiò sulla fronte.

Incontrai il volto di Christina che mi guardava preoccupata.

- Come ti senti? - mi chiese

Chiusi gli occhi per cercare di ricordare come avevo fatto a ridurmi in quel modo.

- Logan? -

- Sono stato meglio - risposi con voce talmente roca che io stesso faticavo a riconoscere.

- Hai fame, sete, hai bisogno di sangue? -

- Frena, ti prego - dissi portandomi una mano alla testa - Mi scoppiai il cervello -

Poi mi accorsi di avere la mano fasciata. Buttai un'occhiata al testo del corpo e potei constatare che la mano non era l'unica con le fasciature: le braccia, il petto, lo stomaco, il collo; sollevai le coperte con quella poca forza che avevo e notai che le mie gambe erano più o meno allo stesso stato.

Sembravo una mummia! Una maledetta mummia!

- Che cavolo... -

- Hai dormito per giorni, non ricordi nulla? - mi chiese Chris

Scossi il capo, in effetti non avevo la minima idea del come avevo fatto a finire in quel modo...e a dormire per tutti quei giorni.

- La notte di Halloween - mi disse Christina.

Sgranai gli occhi.
Ma certo!
I maledetti cacciatori di vampiri!

- Maledizione! Che è successo? Che ti hanno fatto? - chiesi provando ad alzarmi.

Chris mi mise le mani sulle spalle e mi costrinse a restare seduto.

- A me niente. Resta giù, hai rischiato di morire - mi disse

- Sono immortale, non posso morire - gli feci notare

- Be' scusami tanto, ma tuo zio mi ha fatto notare che se vieni trafitto al cuore potresti morire - mi spiegò - E c'è mancato poco -

- Morire no! Certo ci sarebbe voluto parecchio per guarire ma non posso morire nemmeno se mi staccano la testa, e sarebbe stato indubbiamente doloroso -

Avevo ricordato tutto.
La fregatura di essere come me era che per quante ferite potevano infliggermi non mi avrebberò fatto male a tal punto da farmi crepare.
Stavo cominciando a ricordare il dolore che avevo provato e il fatto che l'incoscienza si era rifiutata di prendere il sopravvento sulla mente e sul mio corpo.

Essere immortali faceva proprio schifo!

- Davvero non puoi morire se ti staccano la testa? - mi chiese Christina.

Sorrisi davanti alla sua ingenuità.

- Davvero - risposi - Si riattacherebbe -

Chris fece una faccia disgustata e non potei trattenermi dal ridere.
Quella ragazza era entrata nella mia vita, nel mio mondo, ma non si era ancora abituata a tutto quanto.

La vidi rabbrividire e scossi il capo.

- Non imparerai mai è - dissi

- Diciamo che cerco di non vederti come un vampiro immortale per la metà del tempo - ammise scostandosi i capelli e mettendoli dietro la schiena.

A quel punto notai che aveva dei lividi sul collo.

Mi misi seduto e gli afferrai la mano per avvicinarla a me, Gli sfiorai i lividi.

- Chi è stato? Chi ti ha fatto questo? - chiesi mentre la rabbia cominciava a ribollire nelle mie vene.

Christina era mia! Mia!
E nessuno doveva azzardarsi a toccarla, per nessuna ragione al mondo, chiunque l'avesse fatto avrebbe assaggiato la mia furia omicida.

Lei si scostò e si coprì i lividi.

- Sei stato tu - disse con un sospiro ed evitando il mio sguardo.

Io? Non era possibile?
Ero sempre stato delicato con lei!

- Durante l'incoscienza - mi spiegò come se mi avesse letto nel pensiero - Avevi bisogno di molto sangue e spesso, mentre eri svenuto di riprendevi e affondavi i denti nel mio collo -

Mi portai una mano alla bocca, scioccato.

- E perché mi sei stata intorno? Perché non sei andata via dopo il primo assalto? - chiesi

Adesso ero furioso con me stesso e con quei stramaledetti cacciatori di vampiri.
Se non fosse stato per loro, non avrei mai perso il controllo e fatto del male a Christina.

- Ma sei scemo? - mi chiese - Non potevo lasciarti morire. Era il minimo che potessi fare per aiutarti a guarire -

- Quella scema sei tu! - esclamai - Avrei potuto ucciderti -

- Ti preferisco quando sei svenuto - mi disse alzandosi.

Sospirai e mi alzai a mia volta.
Fu decisamente difficile, visto che il dolore mi dilaniava, ma feci uno sforzo.

Mi avvicinai a lei e l'afferrai per i fianchi, poggiandomi al suo corpo. Scostai i capelli che le coprivano il collo e passai la lingua sulle sue ferite: la saliva dei vampiri era in grado di chiudere le ferite, conteneva una sostanza guaritiva.

Christina rabbrividì tra le mie braccia.
Piegò il collo e si rilassò.

Poco dopo fece per scostarsi.

- Che fai? - mi chiese.

Probabilmente si aspettava che la mordessi.

- Ti sto guarendo - sussurrai a contatto con la sua pelle liscia.

- Davv... -

- Zitta un'attimo Chris e fammi ricambiare il favore -

Lei si ammutolì e mi lasciò fare...


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