Christina
Sete.
Avevo sete.
E la mia non era sete d'acqua.
Avevo provato...avevo perso il conto di quante bottiglie d'acqua avevo bevuto, ma niente era riuscita a soddisfarmi.
Solo adesso, a distanza di un giorno, mi rendevo conto del perché Logan aveva insistito tanto per farmi andare a vivere nel suo castello, lontano da tutti.
Lì non c'erano umani.
Solo al pensiero di loro e del loro caldo sangue che conservavano nelle loro vene...
- Chris! - esclamò Logan facendomi sussultare.
Mi aveva raggiunto nella serra in cui ero andata a leggere per distrarmi, ma senza successo.
- Hai le zanne fuori - mi disse.
- Come se fosse colpa mia - ringhiai.
Lui si sedette davanti a me e poggiò una bottiglia nera sul tavolino che ci separava.
- Vuoi farmi ubriacare? - gli chiesi dubbiosa.
Sapevo che non era colpa sua la mia situazione.
Ero stata io a non essere attenta quando dovevo.Logan mi aveva avvisato: mi aveva detto che era un progenitore immortale e che con lui non dovevo scambiare il sangue perché potevo rischiare di trasformarmi.
E così era stato.
Dipendevo completamente da Logan.
Se lui dava ordini io obbedivo, era istinto, ero legata a lui, lui era il mio "padrone".Per fortuna Logan era Logan e non aveva intenzione di comandarmi a bacchetta. Con la disapprovazione di suo zio.
- Non è vino - disse stappando la bottiglia.
La sete si fece più forte e irresistibile, buttai il libro di lato e strappai, letteralmente, la bottiglia dalle mani di Logan.
Mi attaccai con avidità.Il sangue scendeva nella mia gola come una droga, fresco e rigenerante.
Continuai finché Logan non me lo strappò di mano.
- Vacci piano - mi disse.
- Ho sete... - mi lamentai.
- E io non voglio che diventi dipendente dal sangue umano - disse - Di solito io vado a caccia di animali, quando sarai abbastanza in forza ti insegnerò a cacciare e berrai sangue animale -
Me lo aveva già detto che lui beveva sangue animale o sangue umano conservato, che perdeva gran parte della caratteristiche o del sapore naturale, alla fine restava solo la sostanza che serviva ai vampiri e non creava dipendenza.
Logan era andato avanti così per tutta la vita finché non aveva incontrato me e il mio sangue lo aveva reso dipendente come un tossico.
Ora che ero una vampira le cose erano cambiate e lui aveva ripreso come faceva un tempo anche se avevo notato che l'argento dei suoi occhi stava sparendo per tornare al rosso vermiglio.
Il sangue umano lo rendeva più umano...adesso, senza il mio sangue, stava riprendendo il suo aspetto di vampiro al completo.
E la cosa non aiutava me!
Più il tempo passava, più lui perdeva tracce di umanità, più sentivo un bisogno sessuale irrefrenabile.
- Non guardarmi così - mi ammoní.
Lo guardai in faccia e vidi gli occhi completamente rossi. Ma la pupilla non era allungata come quando aveva sete ma normale, come quella degli umani, era anzi più larga.
Logan provava lo stesso che provavo io. E il fatto che stava perdendo l'umanità aveva effetti pure su di lui da quel punto di vista.
C'era tensione nell'aria.
C'era sempre quando rimanavamo da soli.
Logan si alzò, frustrato.
- Non saltare la cena anche oggi...zio Vlad rompe e io non lo sopporto più - mi disse incamminandosi verso l'uscita.
Prima di uscire mi guardò e mi indicò, con un cenno della testa, la bottiglia che aveva lasciato a terra vicino al tavolino.
- Finisci quel sangue ma bevi piano - disse e scomparve.
Peccato che non era quel sangue quello che volevo in quel momento.
***
La bocca di Logan era sul mio corpo e mi baciava avido.
Ogni tanto mi lasciava dei morsi sui punti che baciava, succhiava il sangue e poi richiudeva le ferite con la lingua.
Nei suoi occhi rossi e selvaggi c'era un desiderio tutto per me.
Era sopra di me, nudo e potevo finalmente vedere il suo corpo nella sua magnificenza.
Chi l'avrebbe mai detto che i vampiri erano così ben piazzati e muscolosi?
Le maglie che indossava non rendevano giustizia a quello che c'era sotto.
Si mosse sopra di me con l'eleganza di una pantera e affondò i denti affilati nel mio collo, succhiò, si staccò dopo un attimo e mi baciò sulle labbra, infilandomi la lingua in bocca...
Sussultai e spalancai gli occhi.
Mi portai una mano al viso, ero sudata.
Era stato un sogno.
Il mio corpo però non la pensava allo stesso modo: era scosso da brividi di piacere ed ero tesa come una corda tirata al massimo.
Il basso ventre mi doleva da impazzire.
- Avevo detto niente umani - sentii la voce di Logan.
Era furioso.
Era stato quello a svegliarmi: stava discutendo con suo zio nell'atrio.
- È casa mia, nipote - rispose Vladimir Kleid.
Nipote e zio erano sempre andati d'accordo ma quando c'ero di mezzo io le acqua si agitavano.
Mi alzai e uscii dalla stanza per andare a vedere che stava succedendo.
Erano nell'atrio e insieme ai due c'era una donna, dallo sguardo perso nel vuoto che barcollava spaesata.
- Abbiamo già parlato del fatto che non è saggio da parte tua portare le tue conquiste umane qui - stava dicendo Logan - Non puoi sapere chi riesci a soggiogare e chi no -
Suo zio sbuffò e scosse la mano in aria.
- Non sono uno stupido inesperto, Logan - ribattè.
Logan si portò una mano nei capelli, scompigliandoli più di prima.
- Logan fidati di me eddai! -
- Quando si tratta di donne perdi la testa zio - gli disse lui.
- Lasciami divertire...o vuoi darmi ordini... -
Una strana tensione si propagò nell'aria.
Logan si irrigidí ma poi si rilassò.
- Sai che non è nella mia natura...fa come vuoi ma non esagerare - disse poi.
Diede le spalle a suo zio e si voltò verso le scale. Fu a quel punto che mi vide.
- Non riuscivo a dormire - mi giustificai.
Logan dilatò le narici e ansimò.
Non era mia intenzione ma quando avevo detto che non riuscivo a dormire mi era saltato alla mente il sogno e sapevo che lui mi aveva letto nel pensiero.
Vladimir scoppiò a ridere.
- Calmati i vostri istinti sessuali, ragazzi. Qui dentro non si respira con voi due - disse - E se non ci riuscite...vedete di scopare -
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Vampire
VampirePremessa: Fu allora che lo vidi. Un ragazzo dietro ad un cancello con scritto VIETATO ENTRARE, di fronte ad una delle case disabitate e pericolanti dopo il terremoto. Ero in vacanza con i miei genitori e avevamo deciso di andare ad Amatrice, per la...