Christina
Quando mi svegliai ero parecchio confusa. Non ricordavo quello che era successo e non sapevo dove mi trovavo in quel momento.
Mi guardai intorno: ero allungata su un lettino scomodo, in una stanza bianca, con una finestra e una tenda alla mia destra che copriva la visuale del resto del luogo.
Mi misi seduta ed ebbi un giramento di testa improvviso
- Ehi signorinella, dove credi di andare? - mi chiese una voce
Quando la proprietaria della voce apparve la riconobbi subito: era l'infermiera della scuola, e di conseguenza, capii dove mi trovavo.
- Che ci faccio qui? Cosa è successo? - chiesi tornando a stendermi
- Sei svenuta in corridoi tra la tua classe e il bagno - mi disse - Ti ha trovato un tuo compagno di classe e ti ha portato qui. Hai avuto un calo di zuccheri -
Ora ricordavo! Ero andata a vedere come stava Logan, sotto ordine dell'insegnante e...poi il vuoto, non ricordavo altro
- Ho dei ricordi confusi - borbottai portandomi una mano alla fronte
- Ci credo! Ora riposati. Il preside ha già avvisato i tuoi genitori verranno a prenderti tra poco - mi disse con un sorriso prima di sparire oltre la tenda
Un secondo dopo sentii di nuovo la sua voce
- È sveglia ma non stancarla troppo, mi raccomando -
La tenda si aprì di nuovo e mi ritrovai davanti Logan
- Stai bene? - mi chiese avvicinandosi al mio letto ma restando, in qualche modo, a distanza di sicurezza
- Si, sono solo un po' stordita - dissi - Sei stato tu? -
Lui sussultò e mi sembrò che gli sfuggisse un imprecazione.
Sembrava turbato per quello che gli avevo detto ma non capivo il perché- A portarmi qui, intendo - specificai quando mi accorsi che stava andando nel panico
Logan, a quel punto, rilassò le spalle e fece un sorriso storto
- Si, ti ho vista a terra ed è stata la prima cosa che ho pensato di fare, portarti in infermeria - disse togliendosi i ciuffi di capelli davanti gli occhi
- Grazie - mi sentii in dovere di dirgli
- Non...non c'è niente di che - borbottò mettendosi le mani nelle tasche dei jeans
Io e Logan avevamo cominciato male, ma in quel momento, si stava mostrando una persona completamente diversa da quella che avevo conosciuto.
Quasi quasi mi venne voglia di chiedergli che cosa faceva ad Amatrice quel giorno, proprio in quel posto.
Ma non volevo essere invadente e qualcosa mi diceva che se ne sarebbe andato arrabbiato se lo avessi fatto- Da quanto vivi qui? - chiesi allora
- Qui a Nepi dici? - mi chiesi
Annuii
- Da due anni. Ma non vivo in paese, sto fuori - mi rispose avvicinandosi alla finestra
Due anni.
Mi aveva detto, in un attimo di nervosismo, che era di Amatrice. Erano passati due anni dal terremoto, quindi da allora si era trasferito a Nepi.Allora che cosa ci faceva ad Amatrice quel giorno?
Era possibile che fosse tornato per la festa dell'amatriciana- Lo so a cosa stai pensando - mi disse ridacchiando - E la risposta è sì. Vivo qui con mio zio da allora -
- Non volevo essere invadente - gli dissi
- Non lo sei stata -
- Ma...come mai all'improvviso ti sei addolcito? - gli chiesi
Ci conosciavamo da poco, ma lui si era sempre mostrato scorbutico e antipatico. E all'improvviso non mi trattava più in quel modo
Me lo ritrovai vicino in un attimo: prese una ciocca dei miei capelli e li portò al suo viso, inspirò
- Hai un buon profumo - mi disse sorridendo sfacciato
- N...non...non è una risposta... - balbettai sentendomi arrossire
- Forse non voglio rispondere - disse
Ci guardammo negli occhi. Sentivo una strana sensazione, molto simile alle farfalle nello stomaco.
Adesso che ci facevo caso, si il colore degli occhi di Logan era strano, ma da vicino si vedevano delle sfumature di colore impressionanti; non riuscivo a distinguerla ma sembravano diversi rossi messi tutti insieme.- CHRIS! - sentii gridare e Logan si staccò di scatto, allontanandosi
Laura entrò tutta trafelata
- Eccoti, sei sveglia! Ci hai fatto prendere un colpo! - esclamò abbracciandomi
Ricambiai la stretta
- Tranquilla sto bene e tutto grazie a... - mi interruppi guardandomi intorno
Logan era scomparso
- Si lo so è stato Logan a trovarti - rispose lei con un luccichio negli occhi che non aveva nulla di rassicurante.
***
Mi sedetti alla scrivania e accesi il mio portatile.
Prima che i miei genitori mi portassero via ero riuscita a farmi dire da Laura il cognome di Logan.
Non perché non lo sapevo per qualche ragione, semplicemente, quando la prof l'aveva detto ero distrattaDigitai il nome Logan Kleid e inviai la ricerca
Non trovai nulla, quel ragazzo era un mistero!
Niente foto, niente informazioni e niente social network.
Su Google però trovai due nomi che avevano il suo stesso cognome: era un articolo di giornale di qualche anno prima. Zaphir e Anna Kleid
Diceva:"Il sindaco Zaphir Kleid e sua moglie Anna, muoiono nella loro casa durante la notte del terremoto di Amatrice. Nessuno dei due riesci a salvarsi e ad fuggire dalla loro dimora. I loro corpi sono stati tra i primi ad essere ritrovati, insieme al loro unico figlio che, miracolosamente, esce incolume dalla tragedia."
L'articolo diceva solo questo.
Rabbrividii.
Non sapevo se il figlio di cui parlavano era davvero Logan, il nome non veniva detto, forse per ragioni di privacy.- Kleid è? - chiese una voce facendomi fare un salto dalla sedia per lo spavento
Mio padre era dietro di me e, probabilmente, aveva letto tutto
- Come conosci questo nome? - mi chiese sedendosi sul mio letto
- Un mio compagno di classe. È il suo cognome - spiegai - Tu come lo conosci? -
- Il Conte Vladimir Kleid - rispose - Vive nel suo castello ai margini del lago, oltre quel fitto bosco. Se ne sta sempre lì, si fa vedere solo quando ci sono eventi importanti -
- E secondo te lui e Logan sono imparentati? - chiesi
- Se così fosse sta lontana da quel ragazzo, ci sono delle storie su quella famiglia e non molto piacevoli - mi avvisò
- In che senso? -
Papà storse la bocca e poco dopo scosse il capo
- Nulla figliola, nulla - borbottò prima di uscire dalla mia camera
Angolo me:
Allora che ne pensate del comportamento di Logan?
E la curiosità di Chris?Voglio le vostre opinioni, fatemi sapere che ne pensate
Al prossimo capitolo!
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Vampire
VampiroPremessa: Fu allora che lo vidi. Un ragazzo dietro ad un cancello con scritto VIETATO ENTRARE, di fronte ad una delle case disabitate e pericolanti dopo il terremoto. Ero in vacanza con i miei genitori e avevamo deciso di andare ad Amatrice, per la...