Capitolo 10

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Christina

- Ahi mamma, mi fai male - mi lamentai sbuffando

- Sta zitta, Chris - mi rispose infilando l'ennesima forcina nei miei capelli

Era il giorno di Halloween.

Solitamente in Italia non era una festa molto conosciuta né tanto meno praticata.
Halloween era una festività, principalmente, americana, ma qui a Nepi era diverso: la notte di Halloween era importante quando la Pasqua.

Non avevo mai saputo il perché, al di fuori degli altri paesi, noi festeggiavano Halloween in quel modo.
L'avevo scoperto qualche settimana prima: Nepi era in mano ad una famiglia di vampiri.

Il sindaco comandava ma in realtà era al pieno servizio del Conte Vladimir Kleid.

Quella sera era stata organizzata dalla nostra scuola superiore; la festa non era solo per gli studenti ma per tutti gli abitanti.

Mia madre mi stava preparando proprio per andare alla festa

- Papà è pronto? - chiesi per distoglierla dal bucarmi il cervello

- Si stava preparando - mi rispose - Il vestito è bellissimo ma non mi hai detto da cosa ti sei vestita precisamente -

- Da dama? Come te - dissi vaga - Come tutti gli anni -

- Il nero e il rosso sono colori che ricordano molto i vampiri - disse lei

Scrollai le spalle

Non gli avrei mai specificato il mio "costume"

- Laura quando viene? - mi chiese mia madre

- Ci vediamo a scuola - risposi

- Cosa? Mi hai detto che andrai prima di me e tuo padre -

- Infatti - risposi

Sarei andata con Logan.
Due giorni prima mi aveva chiesto di accompagnarlo alla festa.

Da quando avevo scoperto che era un vampiro le cose tra noi erano cambiate. Ci eravamo avvicinati e passavamo molto tempo insieme.

Mi aveva chiesto di accompagnarlo per un motivo particolare: la notte di Halloween era una notte pericolosa, la notte in cui le creature delle tenebre erano più forti e andavano a caccia.
Logan era stato chiaro, probabilmente sarebbe stato attratto dal sangue umano più del solito.

- Con chi vai, Christina? - mi chiese fermandosi e rimanendo a fissarmi

- Perché...a te che cambia saperlo? - chiesi a mia volta

- Va con Logan Kleid - intervenne mio padre entrando nella stanza

Mi voltai a guardarlo, tra il truce e lo stupito.
Come faceva a saperlo se non gli avevo detto nulla?

- Ancora lui? Ti avevo detto di stargli lontano! - esclamò mia madre esasperata - E scommetto che prende ancora il tuo sangue -

- Gliel'ho lascio bere io - replicai - E non mi da fastidio -

- Dà fastidio a me, però -

- Va bene così - intervenne mio padre - Almeno non sta seguendo la strada di sua nonna e poi, potrebbe essere una svolta per fare pace con la famiglia Kleid una volta per tutte -

- Fare la pace per te significa lasciare che quel mostro si prenda l'anima di tua figlia? Che continui ad usarla come cibo - replicò mia madre

A quel punto mi alzai esasperata.

Non c'è la facevo più con quella storia. Mia madre non approvava che io frequentassi Logan, mio padre si.
Sapevo a cosa si riferiva quando parlava della famosa pace.

La nostra famiglia e quella dei Kleid erano nemici giurati.
I miei nonni aveva avuto problemi con i Kleid per via di una questione di supremazia nel paese di Nepi.
Con quale coraggio poi, streghe e stregoni si mettevano contro dei vampiri, per me, era un mistero.
Si misero proprio contro i Kleid.
Ad un certo punto, non so come i due discendenti della famiglia si divisero: Vladimir Kleid si prese Nepi, vincendo contro la mia famiglia e facendo un patto con il sindaco del paese; suo fratello Zephir Kleid se ne andò, trasferendosi ad Amatrice, sposando una mezza vampira e diventando il sindaco di quella città.
Mia nonna, per vendetta, scagliò una maledizione contro Zephir Kleid che si avverò solo dopo anni e anni dal giorno in cui era stata lanciata.
Voleva sterminare la loro famiglia e c'era quasi riuscita se non fosse stato per Logan: il figlio di Zephir Kleid era quello definito come Progenitore PuroSangue, era immortale e l'unico, dopo centinaia di anni, in grado di continuare e allargare la stirpe dei vampiri della famiglia Kleid; l'unico in grado di trasformare persone comuni in vampiri da legare alla sua famiglia con un patto di sangue.

Come avevo saputo tutto questo?

In quelle settimane in cui avevo imparato a conoscere Logan mio padre si era ritrovato a raccontarmi tutta la storia, diceva che era giusto che sapessi le origini della mia famiglia e quello che avevano fatto i miei nonni.
Sapevo bene che nella storia c'erano dei punti che non tornavano, forse nemmeno papà li conosceva o, semplicemente, non voleva parlarmene.

C'erano troppi segreti nella mia famiglia e uno di quelli riguardava il rapporto tra mio padre e il Conte, che per me era un vero e proprio mistero.

Mi riscossi, rendendomi conto che i miei genitori stavano ancora discutendo.

Sbuffai e sperai ardentemente che Logan si desse una mossa.
Non li sopportavo più!

Proprio in quel momento suonò il campanello e tirai un sospiro di sollievo

- Vado io - disse mio padre e sparì

Mamma si voltò verso di me, pronta a dirmene quattro

- Con Logan sto bene, non mi fa del male se è questo che pensi e se non fossi io ad offrirmi non si prenderebbe nemmeno il mio sangue - dissi prima che parlasse lei

- Tesoro, non capisci. Usa te come userà qualunque altra ragazza, quando si stuferà ti getterà via. È così che fanno quelli come lui, lo fa anche suo zio - mi spiegò rassegnata

Volevo dirgli che non era così, che il mio era l'unico sangue umano che beveva Logan ma mi trattenni.
Non era una cosa che la riguardava

- Chris è Logan - chiamò mio padre dal piano di sotto

Presi la borsa e uscii dalla stanza

- Christina, smetti di uscire con lui - disse mamma in un ultimo tentativo

- Pensi che se anche volessi smetterla me lo permetterebbe? - chiesi

Lei abbassò gli occhi. Conosceva la risposta.
Forse Logan non mi avrebbe davvero costretto, ma non volevo scoprire se era in grado di farlo per davvero.

Scesi le scale e trovai lui e mio padre in salotto, a parlare

Vidi Logan ispirare e alzare lo sguardo verso di me.
Aveva sentito il mio odore.

Mi vennero i brividi a guardarlo: quella sera non doveva nascondersi tra gli umani, era libero di mostrare la sua vera forma senza che nessuno sospettasse nulla; i lineamenti del viso sembravano innaturali, solo a guardarlo mi dava l'impressione di una creatura non appartenente a questo mondo o a questa Era, sembrava davvero immortale! Gli occhi erano di quel rosso abbagliante che veniva fuori solo quando aveva "sete".
Il corpo sembrava in tensione ma allo stesso tempo rilassato, era un predatore pronto a lanciarsi sulla sua preda innocente.
Mi sorrise, scoprendo i canini allungati
Vedendolo, nessuno avrebbe dubitato sul fatto che era un vampiro.

- Sei bellissima, Christina - mi disse avvicinandosi

- G... grazie...anche tu - dissi

- Dovresti stare attenta, a dire certe cose ad un vampiro - mi avvisò

Mi prese la mano e ne baciò il dorso

- Vogliamo andare? - chiese

E non mi rimase altro da fare che annuire.




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