Capitolo 5

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Christina

- V... Vladimir Kleid? - chiese Laura sgranando gli occhi

- Si tu ne sai qualcosa? - chiesi a mia volta

Ero stata tutta la mattina in ansia e con i nervi a fior di pelle per parlare con la mia migliore amica di quello che mi aveva detto mio padre.
E alla fine delle lezioni eravamo andata a casa sua per parlarne

Laura era pettegola e, visto che suo padre era assessore del paese, sapeva parecchie delle cose che succedevano lì e di conseguenza conosceva molte persone, spesso importanti. E se mio padre aveva ragione...allora quello di Laura conosceva questo famoso Conte

- Ok è vero, ne ho sentito parlare - ammise

- Non puoi dire "ne ho sentito parlare" mio padre ha detto che quell'uomo si fa vedere solo per gli eventi importanti e, sicuramente, tu l'hai visto! - dissi infervorata

Lei sollevò le spalle e si sedette sul suo letto

- Forse l'ho incontrato un paio di volte a qualche festa colta - ammise alla fine - Ma mia mamma mi ha sempre detto di stare alla larga da quell'uomo e l'ho sempre visto da lontano -

- Quanto sai? - chiesi - Anche mio padre ha detto di stargli lontano. Anche se si riferiva a Logan e al fatto che, forse, è imparentato con il Conte -

Forse la mia era semplice curiosità o, semplicemente, volevo solo sapere qualcosa di più su Logan.
Quel ragazzo era un mistero e c'era qualcosa di strano in lui, che mi attirava ma allo stesso modo mi diceva di stargli alla larga

- Ha un fascino fuori dal comune, sinceramente, non sembra nemmeno tanto umano - sussurrò Laura - È lo stesso fascino particolare che ho notato in Logan, anche se il nostro compagno sembra fare di tutto per non mostrarlo -

Be' anche io avevo notato che Logan era bello. Non lo negavo affatto.
Forse mi ero concentrata più sullo strano colore dei suoi occhi per pensare al resto.
Ma...se ripensavo a quello che era successo in infermeria...si c'era qualcosa di particolarmente affascinante in lui: il modo in cui camminava, la postura disinvolta che aveva in qualsiasi occasione, il sorriso che, se ti concentravi a guardare ti avrebbe fatto cadere ai suoi piedi.
C'era qualcosa che...non sapevo come spiegarlo.

Mi promisi che dal giorno dopo lo avrei guardato meglio e più affondo

- Quindi pensi che siano imparentati? - chiese Laura svegliandomi dai miei pensieri

- Logan mi ha detto che vive con suo zio fuori dal paese - raccontai - E papà ha detto che il Conte vive vicino al lago, forse si...credo di sì -

- C'è solo un modo per scoprirlo! - esclamò Laura - Chiediamolo direttamente a Logan! -

                               ***

Logan

- È? - chiesi guardando le due ragazze davanti a me

Non avevo fatto in tempo a mettere piede dentro la classe che mi avevano bloccato la strada e fatto quella domanda

- Sei imparentato con il Conte? - chiese Laura

- Il Conte... - borbottai - Che Conte? -

- Vladimir Kleid - disse Christina

- Anche se fosse? -

Laura scrollò le spalle

- Semplice curiosità -

- Si. Adesso potete morire felici? - chiesi sarcastico

Laura mi fulminò e Christina alzò gli occhi al cielo

- Se non fossi così stronzo le ragazze cadrebbero tutte ai tuoi piedi - borbottò Chris

Sollevai le spalle ed entrai in classe, sedendomi al mio banco.

Peccato che solo quelle della classe mi ritenevano uno stronzo.
Le altre, che non mi conoscevano, quasi svenivano al mio passaggio. E io non potevo farci nulla per fermare l'effetto che avevo sulle donne. Chissà perché i vampiri erano così...attraenti?

Ma come dicevo, solo chi mi conosceva mi riteneva uno stronzo antipatico e preferivo così o sarebbero stati guai

Mi voltai e rimasi a guardare il viso di Christina: quella ragazza aveva la pelle troppo chiara che faceva contrasto con i suoi capelli corvini e gli occhi altrettanto scuri. E mi attirava maledettamente.
Una parte di me voleva stargli alla larga ma un altra...

...scossi il capo.
Dovevo controllarmi, non volevo un'altra ramanzina da mio zio come quella del giorno prima:

"- E quindi hai ceduto - mi aveva detto appena ero entrato nella sua camera da letto

Quando ero rientrato da scuola mi aveva fatto chiamare per andare da lui.
Peccato che era in compagnia: l'ennesima conquista. L'ennesima donna che mi faceva pena che non avrebbe ricordato nulla di quel giorno.
Era nel letto di mio zio, con in dosso un vestito in pizzo nero ed era poggiata al petto del mio unico parente.

- Non so a cosa ti riferisci e poi...potremmo parlare senza la tua...puttana? - chiesi

- Non preoccuparti per lei, è qui solo per soddisfare me - disse

Feci un verso di disgusto. Tutto questo, il comportamento di mio zio alle volte, mi faceva ribrezzo.

Mio padre non avrebbe mai permesso un comportamento simile nella nostra famiglia.
Abbassarsi a quel livello, poteva essere considerato sacrilegio.

- Hai ceduto - continuò - Il sangue che ricevo da conservare in delle comode bottiglie non ti basta vero? Hai dovuto per forza assaggiare quello di una ragazzina innocente -

- È stato un incidente - risposi mettendo le mani nelle tasche - Ho perso il controllo ma non riaccadrá più -

Lui ridacchiò accarezzandosi il mento

- Invece succederà di nuovo - disse - Il suo profumo ti attira vero? Non resisterai a lungo senza berne un altro po' -

Lo guardai furente, mentre sentivo una rabbia sorda crescere all'altezza dello stomaco

- Non guardarmi con astio, nipote - mi disse addolcendo lo sguardo - Voglio solo il tuo bene e preservare la tua esistenza. Sei il primo immortale nella nostra famiglia da centinaia di anni. Non permetterò che ti accada nulla e, comunque, a volte, il sangue bevuto direttamente da un essere umano può farci solo bene. Non è egoismo e non è un modo per far vedere la nostra supremazia, lo facciamo solo per vivere in questo mondo contaminato da una razza inferiore alla nostra. A volte è semplicemente necessario -

Lo guardai, la mai rabbia era sparita del tutto alle sue parole, perché sapevo che era vero.
Mio padre, mia madre, la mia famiglia, avevano sempre cercato di reprimere i nostri istinti primordiali per convivere con gli umani, ma a volte, era davvero necessario per essere in questo mondo.

- Non voglio rimproverarti Logan, lo sai vero? - mi chiese

Annuii senza guardarlo

- Bravo...l'unica cosa, sta solo attento. La gente comincia a farsi domande sulla nostra famiglia "

"La gente fa domande sulla nostra famiglia."

Non era mai un bene.

E Laura e Christina mi avevano appena mostrato che era così.

Per il bene di tutti, era mio compito conservare il segreto sulla nostra razza.
E sapevo che mio zio non se ne sarebbe stato buono a lungo, sapevo che il suo obbiettivo, da quando erano morti i miei genitori, era quello di proteggermi; ero l'unico in grado di mandare avanti la nostra famiglia, non potevo invecchiare e nemmeno morire, ero diventato il capostipite della famiglia Kleid.
Solo io potevo mandare avanti la mia famiglia, ero l'unico che poteva farlo, continuare la dinastia dei Kleid.

E per questo, chi mi stava intorno era in pericolo.


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