●
Un incontro inaspettatoTrattenni il respiro quando il nostro cestista si avvicinò al canestro e poi esultai assieme a tutti gli altri tifosi quando segnò, facendoci vincere anche questa partita.
"Sì cazzo, Kim ti amo!"
Urlai con le mani poste a lato della bocca, a mo di megafono; Kim Namjoon era uno dei più bravi se non il migliore giocatore di basket di tutta la Corea del Sud e anche stavolta aveva dimostrato la sua bravura in modo impeccabile.
La folla iniziò a scendere dalle gradinate ed io invece corsi verso la porta del personale, quella che portava agli spogliatoi dove i giocatori stavando andando per poter fare una doccia e togliersi la divisa.
"Min Yoongi, dove pensi di andare?"
Mi voltai e guardai con finta innocenza mio padre che, vestito di tutto punto con la tuta della squadra, mi fissava a braccia incrociate.
"Volevo solo salutare i ragazzi dai! Praticamente sono cresciuto insieme a metà di loro!"
Ed era effettivamente vero: quando avevo compiuto sette anni mio padre aveva abbandonato la carriera da giocatore ed era diventato il coach di questa squadra, allenando non sono i ragazzi più grandi ma anche i bambini.
Ha iscritto anche me e ho praticato basket per sei anni, fino ai quindici, e molti degli attuali giocatori avevano fatto allenamenti assieme a me, quindi li conoscevo bene, eravamo quasi amici.
Diciamo che eravamo a metà strada fra conoscenti ed amici... ex compagni di squadra ecco.
"E va bene, cerca però di non aggregarti quando andranno a festeggiare la vittoria: mamma ed io siamo a casa e vorremmo passare la serata assieme."
Annuii e lui sorrise appena, scompigliandomi i capelli come se fossi un bambino nonostante avessi ventisei anni -la cosa però non mi dispiaceva affatto, amavo il suo modo di fare- e poi mi salutò mentre se ne andava assieme all'arbitro.
Quando svoltò l'angolo del corridoio, scomparendo alla mia vista, allora mi voltai e corsi verso la porta degli spogliatoi, entrando senza neanche bussare.
"Siete stati fortissimi cazzo!"
"Ma buongiorno Yoon."
Tutti i ragazzi si voltarono verso di me e cercai di resistere al richiamo di tutto quel testosterone: erano praticamente tutti mezzi nudi, chi con un asciugamano in vita, chi in boxer e chi coi soli pantaloncini e beh, era uno spettacolo decisamente piacevole.
"Sul serio, se fossimo in America non ci penserei due volte prima di mettermi a farvi il tifo come cheerleader."
Risero alla mia battuta e mi si avvicinò Namjoon; mi mise un braccio attorno alle spalle con un sorriso divertito.
Dai capelli argento bagnati continuavano a scivolare piccole goccioline d'acqua, testimoni della sua doccia, e sembrava non badare a come scendessero lungo tutto il suo viso, il collo e sul petto scoperto.
"Beh non sarebbe male avere delle cheerleader in effetti, ma preferisco di gran lunga i cartelloni della gente dagli spalti."
Alcuni concordarono, ma la maggior parte continuò a vestirsi, stanchi per la partita appena vinta.
"Ti unisci a noi? Andiamo a bere qualcosa al Black Mamba, quel locale in centro."
"Mi dispisce, ma i miei genitori vogliono che torni a casa per cenare tutti insieme... è passato quasi un mese dall'ultima volta che abbiamo mangiato insieme, preferisco andare da loro."
Namjoon annuì e si staccò da me, prendendo un asciugamano dal prorpio borsone ed iniziando ad sciugarsi i capelli.
"Tranquillo sarà per la prossima volta... peccato, volevo farti conoscere la ragazza."
"Ma come, Yoongi non lo conosce ancora?"
Namjoon negò con un cenno del capo a Jackson e poi si mise la maglietta sotto il mio sguardo curioso e confuso allo stesso tempo; da quando Namjoon aveva una relazione?!
"Che c'è hyung? Stupito che il capitano della squadra più forte della Corea del Sud riesca a fare colpo?"
Disse ironico ed io scossi il capo con un piccolo sorriso sulle labbra.
"No affatto... sono solamente sorpreso dal fatto che tu non mi abbia detto nulla. Stronzo."
Lui fece un finto broncio, facendo ridere tutti quanti, e poi iniziammo pian piano ad uscire, chiacchierando fra di noi.
Era bello stare in mezzo a loro, specialmente dopo che avevano vinto un incontro: diventavano tutti di buon umore e scherzosi, l'ideale per fare due chiacchiere.
Certo, era un poco fastidioso doverli sempre guardate dal basso verso l'alto, ma mi ero abituato.
"Nam sono qui!"
Non appena uscimmo nel parcheggio, una voce femminile ci raggiunse ed il capitano si guardò intorno, sorridendo non appena il suo sguardo si soffermò in un punto preciso.
Osservai in quella stessa direzione e per poco non svenni nel vedere un ragazzo dai capelli color puffo salutare verso di noi.
Taehyung.
Al suo fianco c'era una ragazza un poco più bassa, con un cappotto lungo fino alle ginocchia e degli stivaletti bordeaux senza tacco.
Coi lunghi capelli castano scuro che svolazzavano dietro di lei ad ogni passo, ella ci venne incontro e, quando fu davanti a Namjoon, si fermò sorridendogli.
Il capitano si girò verso di me e mise il braccio attorno alla vita della ragazza, entrambi sorridenti.
"Hyung, lei è Kim Hyejin, la mia fidanzata."
Erano davvero carini insieme, ma non riuscii a concentrarmi su di loro, troppo occupato a cercare di rimanere calmo.
Taehyung adesso era esattamente affianco a me e mi guardava con le sopracciglia aggrottate.
.
.
.
SPAZIO POLIPETTA 🐙Capitolo più breve degli altri, ma finale col botto, l'ideale per un ritorno in grande stile!
Aaaaaaah mi era mancato un sacco aggiornare le mie storie, e a voi?
Finalmente mi sono riposata e sono pronta a ricominciare con tutte queste storie e, chissà, forse anche qualche novità... ne vedremo delle belle!
Secondo voi Taehyung capirà che Yoongi e Yoonji sono in realtà la stessa persona?

STAI LEGGENDO
Ops, He Is A Guy [TAEGI]
Fanfiction"Domani è sabato no? Andremo in discoteca... però tu ti vestirai da ragazza e dovrai farti offrire da bere." "Eh?!"