●
Un'offerta che non si può rifiutare
"Wow, sono davvero belli..."
Annuii piano piano, concordando con le parole di Taehyung; era già trascorsa un'ora da quando eravamo entrati nel museo d'arte ed ora eravamo davanti ad un quadro stupendo, raffigurante un paesaggio surreale.
Le montagne, l'erba e gli alberi erano colorati di un blu scuro ed una nebbia avvolgeva quelle dolci colline, lasciando che i monti sbucassero oltre ad essa come delle isole in mezzo all'oceano.
Nonostante i colori freddi infondeva molto calore, come se fosse un dipinto... intimo.
Realizzato nel silenzio rilassante della propria casa, con lo scoppiettare del fuoco della stufa e la calda luce del lampadario.
Ero sempre stato così: viaggiavo con la mente e, se davanti mi veniva posto un oggetto, potevo anche arrivare a pensare ad un qualcosa di totalmente opposto.
Mi immaginavo mille situazioni diverse e quel dipinto mi facdva pensare a quella: un pittore sereno nella quiete domestica.
Abbassai lo sguardo ed un timido sorriso mi increspò le labbra mentre osservavo la mia mano stretta in quella di Taehyung.
Era stato lui a fare il primo passo, facendo intrecciare le nostre dita mentre aspettavamo di dare i biglietti al responsabile e da allora eravamo rimasti mano nella mano tutto il tempo.
Bastava il calore del suo palmo contro il mio a spazzar via tutta la freddezza della sala in cui ci trovavamo; come la maggior parte dei musei, le pareti erano candide per far risaltare al meglio i colori dei vari dipinti, ma rendevano l'ambiente molto... piatto.
Come una distesa di ghiacci che non avevano nulla da offrire anzi, che spaventavano chiunque tentasse di attravessarla.
Però la stretta di Taehyung era come un sole estivo, con tutto il suo calore al limite del sopportabile che scioglieva tutta quella neve... non sentivo neanche la serietà di tutte quelle donne di mezza età vestite in abiti eleganti.
L'atmosfera sarebbe stata pesante e soffocante, ma con Taehyung era completamente differente... altra prova al fatto che fossi ormai completamente innamorato di lui.
Da quando lo avevo capito alla stazione non avevo smesso di pensarci un singolo istante, cpntinuando a domandarmi come avrei potuto affrontare la situazione senza soffrire troppo.
La bugia relativa al mio sesso era come un pugnale conficcato fra le mie costole, allantezza del cuore, e continuavo a maledirmi mentalmente.
Come diavolo avevo fatto ad essere così stupido da innamorarmi di lui? Era tutto nato per divertimento, una semplice e banale attrazione fisica... come poteva esser diventato un sentimento così forte in così poco tempo?
Ero spaventato, ma continuavo ad indossare una maschera di finta tranquillità, gironzolando fra le sale del museo.
"Andiamo avanti? O preferisci restare qui ancora un po'?"
"Andiamo, nella prossima sala ci dev'essere qualcosa di straordinario: è colma di gente."
Taehyung annuì, coi capelli azzurri che ondeggiavano seguendo il movimento della sua testa, e si voltò imitato da me, andando verso l'uscita di quella stanza per raggiungere la seguente.
Il tema della mostra erano i paesaggi ed infatti nella sala in cui entrammo i quadri raffiguravano tutti la stessa cosa: il mare.
Certo, ogni pittore lo aveva rappresentato in modo differente ed era davvero mozzafiato vedere quanti punti di vista diversi ci fossero.
Ci soffermammo davanti ad ogni quadro e poi, una volta usciti dal museo, decidemmo di andare a mangiare -dopotutto erano trascorso altre due ore ed erano quasi le una-.
"Cosa ti andrebbe di mangiare?"
Chiesi al ragazzo accanto a me quando fummo saliti in macchina, lui al posto del guidatore ed io a quello del passeggero.
Avevo capito subito che l'orgoglio di un ragazzo veniva irrimediabilmente punzecchiato quando a guidare era una ragazza e per questo decisi di lasciar far a lui -sperando vivamente non facesse danni, era comunque una Ferrari- nonostante non conoscesse la città.
"Qualsiasi cosa, ho talmente fame che mangerei pure dei sassi."
Ridemmo entrambi e poi decisi di proporre qualcosa.
"Che ne dici di sushi? Conosco un locale dove lo fanno buonissimo."
Lui annuì ed in meno di un minuto eravamo in moto, diretti al ristorante giapponese dove, ai tempi dell'università, andavo spesso assieme a Jungkook perché troppo pigri per cucinare.
"Un tavolo per due grazie."
Il cameriere ci fece accomodare e Taehyung si guardò intorno, studiando l'ambiente come solamente un fotografo od un artista poteva fare.
"Mi piace questo posto, è molto... intimo."
I tavoli erano pochi e abbastanza distanti l'uno dall'altro, illuminati da luci soffuse di un caldo arancione che si rifletteva sui muri rossi creando mille ombre.
"È per questo che lo adoro, è come un rifugio per me: una bolla di quiete in mezzo alla caotica Daegu."
Dissi abbassando lo sguardo sul menù, non poco imbarazzato dalla situazione: era proprio vero che il nostro tavolino era appartato e la cosa faceva battere forte il mio cuore, specialmente ora che gli occhi di Taehyung erano posato su di me.
Era come se mi stesse leggendo l'anima, il suo sguardo era magnetico e le sue iridi scure sembravano profonde come due buchi neri... mi risucchiavano, lasciandomi in preda ad uno stato di leggera ansia, quel tanto che bastava a far volare le farfalle nel mio stomaco.
"Sei davvero poetica... adoro questa tua caratteristica da eterna sognatrice."
Sorrisi timido, sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, ignorando il fatto che così facendo avrei esposto i miei mille piercing -in realtà erano solamente cinque, ma erano comunque tanti- e cercai di ignorare il calore che sentivo nel petto.
Questo poteva esser considerato un appuntamento a tutti gli effetti... no?
Cavolo, il mio primo appuntamento...
"Yoonji senti, per caso conosci un hotel qui vicino?"
Agrottai le sopracciglia, non capendo il perché di quella domanda, e non ebbi alcun bisogno di esprimere a voce la mia confusione: lui rispose subito.
"Tornerò a casa domani, devo un favore a mia sorella e beh, ho promesso che le avrei lasciato casa libera..."
Riflettei un attimo, con un dubbio che mi rodeva come un'onda contro gli scogli.
Era un'idea pazza e pericolosa, ma decisi di correre il rischio -com'è che si diceva? Carpe diem?- e quindi appoggiai la mano su quella di Taehyung, sul tavolino.
"Se vuoi puoi stare da me."
.
.
.
SPAZIO POLIPETTA 🐙
Dormire insieme nello stesso letto? Oppure camere separate per non rischiare?
Secondo voi Yoongi cos'ha in mente?
STAI LEGGENDO
Ops, He Is A Guy [TAEGI]
أدب الهواة"Domani è sabato no? Andremo in discoteca... però tu ti vestirai da ragazza e dovrai farti offrire da bere." "Eh?!"
![Ops, He Is A Guy [TAEGI]](https://img.wattpad.com/cover/193905803-64-k550806.jpg)