Posò la mano sul mio polso e mi fece spostare il braccio, così che egli potesse allontanarsi da me e tornare verso la porta del locale.
Io ero come in trance: lui mi... amava?
Continuai a fissarlo incredulo, ma lui teneva lo sguardo basso, cercando in tutti i modi di nascondersi da me.
Si storfinò le mani sulle guance nel tentativo di cancellare le lacrime e vederlo ridotto in quello stato mi fece davvero male.
Lo raggiunsi, bloccandolo prima che potesse rientrare nella discoteca, e mi guardo ancora con la tristezza negli occhi.
"Stai ancora piangendo... non penso sia una buona idea rientrare."
Lo dissi nel tentativo di calmarlo, usando un tono calmo e sincero, lui però sbuffò amaramente, distogliendo lo sguardo dal mio e puntandolo a terra, sulle scarpe che indossava.
"Ti prego Taehyung, non fingere che te ne importi qualcosa: non voglio la tua pietà."
Il dolore intriso nelle sue parole era così evidente che non riuscii a controbattere, lasciando che se ne andasse chiudendo la porta alle proprie spalle.
Rimasi solo nella notte, con la testa colma di pensieri contrastanti ed il cuore in subbuglio.
Yoongi... perché mi mandava così tanto in confusione? Non eravamo altro che semplici sconosciuti -io di lui sapevo ben poco, dopotutto la maggior parte del tempo l'avevo conosciuto come Yoonji- eppure mi sentivo direttamente coinvolto e responsabile del suo malessere.
Aveva ragione nel dire che fossi stato un egoista: non avevo riflettuto, semplicemente lo avevo cacciato via senza lasciargli il tempo di finire di spiegarmi il perché si fosse finto donna tutto il tempo.
Non avevo nemmeno provato ad ascoltarlo, semplicemente mi ero chiuso nel mio dolore senza pensare a come si potesse sentire lui... eppure la sua espressione addolorata l'avevo vista, semplicemente non avevo creduto fosse reale.
Sospirai, passandomi una mano fra i capelli scuri, e poi decisi di rientrare anch'io, ma stavolta senza rivolgermi a Yoongi.
Rimasi al bancone, bevendo un drink e guardando da lontano quel ragazzo che mi aveva mandato in confusione totale.
Era tornato dal ragazzo coi capelli rossi che subito gli aveva preso il viso fra le mani, probabilmente preoccupato a causa delle lacrime che ancora rigavano il suo volto.
Non trascorse nemmeno un minuto che i due si stavano baciando in mezzo alla pista, Yoongi aggrappato alle sue spalle come se da esse dipendesse la sua stessa vita.
Compresi la disperazione del suo gesto: era a causa mia, a causa di quel che mi aveva raccontato.
Aveva riportato a galla i suoi demoni e adesso stava cercando di rimetterli al loro posto, rinchiusi in un angolo buio del proprio cuore sofferente.
Mi fece male vederlo così, ma distolsi lo sguardo, non potendo sopportare quello spettacolo di labbra e lingue che si toccavano.
Perché avevo questa strana sensazione di disgusto? Sembrava quasi... gelosia.
Scacciai quest'idea assurda con un altro sorso del mio cocktail, cercando di concentrarmi su qualcun'altro: era pieno di belle ragazze, ma perché non riuscivo a rimanere con lo sguardo su di loro?
Era come se Yoongi avesse conquistasso la mia intera mente, impedendomi di sostituire la sua figura in lacrime con il corpo formoso di un'altra ragazza.
Rimasi lì ancora un po', continuando a bere e a guardarmi intorni nella speranza di trovare qualcuna di interessante con cui approcciare, ma il mio sguardo finiva sempre col fermarsi su quei due.
Continuavano a ballare, baciandosi si tanto in tanto ed accarezzarsi sensualmente -avrei detto fossero fidanzati, se non avessi saputo la verità-.
Alla fine decisi di andarmene, non riuscendo in nessun modo a divertirmi, e quando fui finalmente nel mio appartamento sospirai pesantemente, una mano fra i capelli e gli occhi puntati sul pavimento.
Cosa diavolo mi stava succedendo?
Per quale motivo non riuscivo a togliermi dalla testa le parole di Yoongi? Perché il senso di colpa continuava a rodermi?
Forse infondo me lo meritavo, dopotutto ero stato il primo a rimanere deluso e disgustato da lui quando mi aveva detto di essere uomo...
Mandai tutto a quel paese e mi diressi in bagno, piegando il capo nel lavandino e facendo scorrere l'acqua gelida sulla mia testa.
Rabbrividii, ma nemmeno questo servì a togliere da me quel malessere allo stomaco, una specie di nausea che però sapevo non fosse data da nessun virus.
Erano ancora quella strana ed infondata gelosia.
Come potevo essere geloso di un ragazzo?! Per di più Yoongi, colui che più mi aveva ferito col suo giochetto di parrucche e tacchi alti.
Ma nonostante questo questa frase continuava a risuonarmi in testa: mi amava.
Non sarebbe dovuto importarmi niente di ciò, i suoi sentimenti non potevano giustificare le bugie che mi aveva detto, però lo capivo.
Voleva solamente essere amato, peccato solo che avesse scelto la persona sbagliata di cui innamorarsi; ero etero -quindi i ragazzi non mi interessavano affatto- eppure c'era qualcosa nel mio cuore che non riuscivo a decifrare...
Un calore che mi aveva avvolto nel vederlo vestito da ragazza e che ancora persisteva.
Pensavo fosse la rabbia, però...
Sospirai, portando indietro i miei lunghi capelli scuri ancora bagnati, e guardai il mio riflesso alla ricerca di una qualche risposta che purtroppo non c'era.
Cosa cavolo era quel calore?
Non lo sapevo, ma ero certo non fosse nulla di buono.
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SPAZIO POLIPETTA🐙Che dire, buon natale a tutti voi! Se vi piace anche la Kookga oltre alla Taegi beh, ho pubblicato una breve one shot natalizia su di loro nella mia raccolta ^^
Secondo voi cosa succederà ora?

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Ops, He Is A Guy [TAEGI]
Fanfiction"Domani è sabato no? Andremo in discoteca... però tu ti vestirai da ragazza e dovrai farti offrire da bere." "Eh?!"