Me or Him?

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ADAM'S POV

Devo andare via da qui.
Non posso vivere dove anche lei vive. Non riesco a togliermela dalla testa porca puttana! Per me lei è come un pensiero fisso, una puntina impressa nel cervello, un post-it a cui pensare ogni volta; ogni giorno. Cammino rabbioso verso la mia camera e spalanco con un calcio la porta di essa trovando Elia intento ad ascoltare musica rock mentre è comodamente steso sul suo letto.
Non ne posso più nemmeno di lui, di nessuno.
<<Serata complicata?>> mi chiede ed io lo guardo immediatamente, ammonendolo con lo sguardo, <<Cazzo! Ho ragione. Lara te ne da di filo da torcere, eh?>> chiede ed io mi dirigo velocemente verso di lui, afferro il colletto della sua felpa verdone e lo attiro vicino al mio viso, <<Non me la devi nemmeno nominare, okay?!>> urlo rabbioso e lui ingoia rumorosamente, <<Ho-Ho capito.>> dice ed io lo lascio scaraventandolo lievemente verso il muro posto alle sue spalle. 

<<Posso solo dirti una cosa?>> mi chiede ed io annuisco fumando una sigaretta e stendendomi sul mio letto solo dopo aver tolto la mia maglietta nera, <<Lei ti sta cambiando in peggio. Sei sempre così arrabbiato e nervoso con tutti. Ansioso... Strano, ecco.>> afferma e purtroppo ha ragione, <<Sei così lunatico... Non che non lo eri già prima ma con lei lo sei ancor di più. Un secondo prima sei felicissimo e l'attimo dopo sei arrabbiato.>> nota ed io annuisco cacciando via il fumo che esce leggero dalle mie labbra socchiuse. <<Sai una cosa? Hai ragione ma io non riesco a starle lontana. Non lo so nemmeno io come questo sia possibile. Prima mi sono ubriacato e appena mi è passata la sbronza, sono andato in camera sua e guarda cosa mi sono meritato.>> dico mostrandogli la mia guancia rossa come un peperone, <<Cazzo. Mena di brutto la ragazza.>> ammette ed io sorrido annuendo; <<Stai attento a quella ragazza.>> mi mette in guardia ma io non lo ascolto, <<Sono serio, Adam. Proprio perché dici che sia debole ed indifesa non sai mai cosa aspettarti e questa ne è la prova. Devo ricordarti che te ne ha già tirato un altro in passato?>> chiede lui ed io lo guardo, <<Parli sempre troppo, Elia.>> dico lanciandogli un cuscino addosso. 

<<Stai sfidando solo la donna sbagliata, amico.>> mi ripete per poi alzarsi e andare verso la finestra, pronto per fumare. <<Cavolo! Questa camera è una cazzo di cappa.>> ammette lui poi ed io ridacchio gettando il mozzicone di sigaretta nel cestino, facendo canestro e congratulandomi con me stesso mentalmente.
<<Tra meno di tre mesi nascerà Lauren.>> dice poi ed io sorrido, <<Sarò felice di vederla. In più si chiamerà come mia madre e la cosa mi rende particolarmente fiero della piccolina.>> ammetto pensando al suo volto angelico, dormiente tra le braccia di Gwen e Michael. Sono fiero di loro perché nonostante siano giovani, hanno deciso di tenere quel grandissimo dono che gli è stato mandato. Sono maturi e apprezzo questo di loro. Anche se molte volte parlo a sproposito voglio bene a Michael e sono felice del fatto che, seppur con molti problemi, cresceranno la piccola Lauren. 

<<Non voglio infrangere i tuoi sogni ma sai benissimo che le ragazze se la terranno tutta per loro, no?>> chiede Elia e tutti i miei sogni vengono bruciati a poco a poco dalle sue parole, <<Grazie eh.>> dico ironicamente e lui sorride chiudendo la finestra e sedendosi sul suo letto. 
<<Ho sonno Adam...>> ammette lui ed io sorrido, <<Dormi allora.>> affermo mentre prendo le mie cuffiette e ascolto la musica che scorre nei miei timpani, facendomi rilassare ulteriormente. 
<<Adam.>> mi richiama Elia ed io tolgo una delle due cuffiette, prestando attenzione verso il mio amico, <<Dimmi.>> lo incito e lui sorride, <<Parlaci il prima possibile e digli quel che provi realmente, Adam. Oramai il tempo degli scherzi e dei giochetti è terminato. Adesso o sei serio oppure l'hai persa in partenza.>> mi consiglia ed io gli alzo il pollice annuendo e ritornando ad ascoltare la musica. Se prima ero rilassato, adesso l'idea di parlare con Lara mi rimbomba dentro a ritmo della musica che sto ascoltando.