Sfuriata numero due

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Finalmente riesco ad alzarmi dal letto.
La colazione mi ha dato la carica.

Mi incammino nel corridoio alla ricerca del bagno.
Apro una porta. Ma noto essere un'altra camera da letto.
Diversamente dalle altre due le pareti sono blu.
I mobili più o meno sono gli stessi.
È sicuramente la stanza di Touch.
Tutto perfettamente in ordine.
Sembra esserci scritto il suo nome sulle pareti.

Richiudo la porta e proseguo con la mia ricerca.
Arrivo davanti alla camera di Nickelous, mi fermo.

Mi incuriosisce.
La porta della sua stanza.
La stanza stessa.

Mi incuriosisce lui.
Nonostante la sua arroganza.
Le parole di Touch, "in fondo è un bravo ragazzo".
Vorrei proprio scoprirlo.

Avanzo verso quello che dovrebbe essere il bagno.
Apro la porta.

Un Nickelous completamente nudo mi si para davanti.
Le mie guance si colorano di rosso.
I miei occhi si incastrano con i suoi, ora pieni di rabbia.
Ogni muscolo del suo corpo diventa teso.
Le sue mani che prima avevano in mano un rasoio si bloccano.
La schiuma da barba ancora sul viso.

Avanza verso di me pronto ad aggredirmi di nuovo.
Le mie gambe sembrano non volerne sapere di muoversi.

<<Non ti hanno insegnato a bussare, stupida orfanella?>>. Dice sbattendomi la porta in faccia.

Sento i suoi passi allontanarsi.
Come se fosse tornato a radersi la barba, senza prestarmi attenzione più di tanto.

Touch che da lontano aveva assistito alla scena, si avvicina.

<<Scusa. Stavo venendo a chiamarti ho messo le cose nell'altro bagno, in modo che tu possa farti la doccia>>.

Annuisco a testa bassa.
Per la seconda volta in una giornata sono stata umiliata.

Il nomignolo che mi ha affibbiato Nickelous, mi colpisce nel profondo.

Sono solo una stupida orfanella, che gioca a fare la ragazza normale.

Che male c'è a voler essere un po normale?

Ma questo non è il mio posto.
La strada è la mia casa e ora che sto meglio posso andarmene via.

<<Vado via>>. Confesso, con tristezza.

<<No>>. Mi afferra dalle spalle, mentre i miei occhi sono ancora rivolti sul pavimento sottostante. <<Se è per Nick, non farci caso a lui. Non sei ancora abbastanza in forze per andare via>>. Cerca di tranquillizzarmi. <<E poi io e mio padre siamo favorevoli alla tua presenza qui. Siamo due contro uno>>.

Abbozzo un altro sorriso.
La spontaneità di Touch è una carezza al mio cuore fragile.

Annuisco ancora e lo seguo verso il bagno che mi indica.

Questa casa è enorme.
Rifinita nei dettagli.
Decisamente in perfetto ordine.
Tutte le pareti bianche che percorrono il corridoio.
Alcune foto, ritraggono una famiglia perfetta.

Un enorme specchio è appeso vicino ad un mobiletto di legno. E affianco c'è la porta del secondo bagno in questione.

<<Siamo arrivati>>. Dice Touch, facendomi entrare.

<<Grazie>>. Dico soltanto.

Sembra essere diventata la mia parola preferita.

<<Non ringraziarmi sempre. Mi sento offeso>>. Porta una mano sul petto come se fosse stato colpito.
Mette il broncio, ed è davvero divertente.

<<Ok gr... Vado>>. Trattengo una risata chiudendo la porta.
Non riesco a non ringraziarlo per la sua disponibilità.

Ha poggiato un asciugamano pulito sul lavandino.

Dire che questo bagno è favoloso, è un eufemismo.

È immenso.
Il lavandino ha la base in marmo.
Le mattonelle sono grigie.
Il piatto doccia è nero, ed è chiuso a vetri.

Mai fatta una doccia in un bagno così.
Da noi l'acqua è sempre sporca, da l'aria che non l'abbia neanche fatta.
Mentre, questa è limpida.
Poi è calda.
Non sono abituata all'acqua calda, la nostra al massimo è tiepida, se riesco a farla una delle prime.
Ma per farlo devo svegliarmi molto presto e purtroppo non ci riesco quasi mai.

C'è ogni tipo di bagnoschiuma o shampoo che posso usare.
Mentre, da noi abbiamo una saponetta.
Naturalmente ognuno ha la sua.

Insomma non è proprio uguale alle docce che faccio di solito.
Lascio che l'acqua scorri, beandomi del calore che questa emana sul mio corpo.

La terra inizia a lasciare il mio corpo.
E quando esco dalla doccia, mi sento per la prima volta veramente pulita.

Allora è questo quello che si prova ad avere una casa...

Un bagno caldo.
Una colazione abbondante.
Persone in giro per casa.

Vorrei stare qui per sempre.
Ma presto dovrò abbandonare la nave.
Un buon capitano affonda con essa.
Ma io sono solo una persona qualunque che sta a bordo di una nave favolosa che non vorrebbe lasciare. Ma che è costretta a farlo.

Prima o poi le vacanze finiscono per tutti.
E per me anche prima del previsto.

Avvolgo l'asciugamano al mio corpo e ne cerco un'altra nei cassetti per i capelli.

Apro la porta.
Mi affaccio solo con la testa.
Ho dimenticato i vestiti di cui mi parlava Touch in camera.
E per arrivarci devo percorrere tutto il corridoio.

Mi metto a correre per arrivare in camera.
Quando inciampo in qualcosa, e cado a terra.
L'asciugamano che ho in testa si sfila.
Mentre, tengo stretto quella che ho addosso.
I capelli mi ricadono davanti agli occhi.
Sento un dolore atroce alle ginocchia.
Ma non è l'unica cosa che sento.
La risata di Nickelous rimbomba per tutto il piano.

<<Così impari ad aprire la porta senza permesso, orfanella>>.

Non alzo neanche la testa per guardare i suoi occhi.
Riesco a percepire il suo sorriso di scherno.
Immagino sia poggiato alla porta della sua camera.

Mi alzo e a passo svelto mi dirigono nella stanza che mi ospita chiudendo la porta alle mie spalle.

Questo è un vero e proprio incubo.

Ho ricevuto di tutto nella mia vita.
Insulti.
Scherzi.
Frustate.

Ma il comportamento di Nickelous, le supera tutte.

Non sono mai stata umiliata cosi in vita mia.

Mi lascio cadere sul pavimento, e con me cadono anche lacrime amare sul mio volto.

Io me ne vado.

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