Il risveglio

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Non so cosa mi ha portato indietro.

Forse la voce in lontananza di Nickelous: "...non respira".

La paura nella sua voce.
La disperazione di portarmi indietro.
La voglia di rivederlo.
Di dargli un ceffone e poi stringerlo a me con forza e prepotenza.

Perché nel momento in cui i miei occhi si aprirono.
Due gemme verdi mi si parlarono davanti.
La pesantezza del suo corpo sul mio, che fino a un attimo prima non avevo sentito.
Il suo corpo nudo.
E con essi anche i suoi occhi.
Si ero pronta a vedere.
Vedere veramente.
Perché in quell'istante, lo stesso istante in cui apro gli occhi.
Riesco a vedere la sua anima.
Toccarla e stringerla col mio sguardo.
Sta piangendo.
Nickelous, sta piangendo per me.

La sua bocca spalancata al mio rivelarmi.
Il mio respiro a tornare regolare.
Il cuore a pulsare normalmente nel petto.

Cosa è successo???

Il mio cuore si era fermato.
Stavo cadendo nell'abisso più totale.
E mentre il buio mi tirava giù.
La sua voce mi afferrava stretta per portarmi a galla.
Perché lo sentivo.
Sentivo il suo disperato bisogno di tenermi stretta, di non lasciarmi andare.

"... sono un deficiente, ma tu non lasciarmi andare.
Non farlo, anche se ti ho ingannato.
Non farlo, anche se sono rimasto in silenzio.
Non farlo, anche se ti ho lasciata andare.
Perché amore mio, non c'è stato neanche un momento in cui ho pensato di farti del male.
Era un inganno a fin di bene.
Volevo che avessi un rapporto con tua madre, perché avevo lasciato andare la mia.
Sono rimasto in silenzio, perché volevo gli dessi una possibilità, la stessa che mi sono negato.
Ti ho lasciato andare via, senza rincorrerti, perché non facendolo mi avresti odiato ancora di più.
Ma poi, sono tornato a casa, e mi mancavi maledettamente. Così da egoista che sono, ho preso tutto il coraggio necessario, e sono venuto a cercarti.
Non lasciarmi, perché il mio cuore non batte se il tuo si ferma.
Perché ho imparato a vivere con i tuoi respiri. Ho imparato a vedere attraverso i tuoi occhi, e a bearmi delle tue carezze.
Non lasciarmi, perché ho bisogno della tua stretta sul mio corpo, ho bisogno dei tuoi baci al chiaro di luna, ho bisogno del tuo urlarmi contro quando qualcosa non va.
Hai messo radici nel mio corpo, e ad ogni passo lontano che fai il mio cuore si spezza.
Torna da me.
Perché ti amo.
Perché sei indispensabile.
Perché possiamo riprovarci.
E questa volta ti prometto, che saranno tue le scelte, che ti starò accanto in silenzio, e parlerò solo nel momento in cui lo riterrai necessario.
Tu il mio orizzonte, io il tuo confine.
Tu la mia rosa, io le tue spine".

Ed è cosi che mi ha portato indietro.
Lo schiaffo che mi ero preclusa di dargli alla fine non gliel'ho dato.
Perché quando ho aperto gli occhi.
Quando ho visto i suoi pieni di lacrime.
Quando ho toccato con mano la sua disperazione.
Il mondo mi è apparso perfettamente chiaro.
Parlo del mondo che ci unisce e che non sconfina.
Lo stesso mondo che ci abita dentro.
Quello che ci fa sperare in un lieto fine.
Non parlo della terra.
Parlo del nostro mondo.
Il mio e di Nickelous.

Lo abbraccio.
E mi accorgo di non aver mai lasciato quel corpo.
Ho abitato dentro di lui per tutto questo tempo senza rendermene conto.
Lo capisco dai suoi singhiozzi incontrollati.
Dalle sue mani che non smettono di tremare.
Dal suo voler parlare, schiudendo le labbra e riducendolo col silenzio.
Perché questo momento non ha bisogno di parole.

Non avrei mai immaginato di vedere Nick così fragile, neanche quando parlava di sua madre lo era così tanto.
Un gigante, bambino.
Perché la sua stazza ricopre il mio corpo, ma la sua fragilità è quella di un bambino.

<<Mi dispiace, mi dispiace tanto>>.

Gli accarezzo la schiena, senza lasciarlo andare.

<<È tutto finito>>.

Le sue spalle ad irrigidirsi.
Mentre, si scosta dalla mia stretta con occhi terrorizzati.

<<Devi perdonarmi, io non...>>. Balbetta.

<<Nick. Se ho capito una cosa in questo viaggio alla ricerca di me stessa è che...>>.

Mi interrompe. <<Non dirlo non potrei sopportarlo>>. Abbassa lo sguardo sulle mie mani poggiate ancora sulle sue braccia.

<<Ti amo Nick>>.

I suoi occhi sembrano voler uscire dalle orbite.
Pensava lo stessi lasciando.
Pensava che quel: "...è tutto finito", fosse rivolto alla nostra relazione.

<<Ripetilo>>. Un ordine.
Una sensazione di illusione.
Negazione a se stesso.

<<Ti amo Nick>>. Tre semplici parole.
Mi butto tra le sue braccia.
Mi sono mancate così tanto.

E quelle corde non hanno mai smesso di suonare.
Quella melodia non ha mai smesso di suonare nella mia testa.
La nostra canzone.
Il suono dei nostri battiti, così vicini e sicuri.

<<Idem>>. La sua risposta.
Non un ti amo.
Idem, per me è lo stesso.

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