Ti insegno una canzone

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Si accascia vicino a me.
Mi pietrifico  seduta stante.
Non so come comportarmi.
Non so se sia un bene stare seduti, cosi vicini.
Non vorrei mi restituisse lo schiaffo, con gli interessi.

<<Ti insegno una canzone>>. Asserisce.

E quando le sue dita percorrono ben salde la sua Gibson SG, il mio cuore accelera.

La tocca come se avesse tra le mani una donna da amare.
Ne accarezza i contorni.
Ne assapora il suono che producono le corde al suo tocco.

Con maestosità chiude gli occhi e inizia a cantare.
Le sue labbra che si muovono, seguendo un ritmo che non arriva solo dal suo strumento.
Ma dal profondo.

E non posso fare a meno di notare a quanto siamo simili in questo momento.

Registro le note. Guardando le sue dita.
Prendo la mia chitarra in mano, e seguo i suoi movimenti.

Apre gli occhi e mi guarda.
La sua espressione è mista tra sorpresa e divertimento.

E basta il suo sorriso a farmi sciogliere.
Mi mordo le labbra, e abbasso lo sguardo sul pavimento.

Le nostre gambe incrociate.
Il modo in cui teniamo i nostri strumenti.
Il modo in cui muoviamo le dita sulle corde.
Siamo in sintonia.
Un tutt'uno con la nostra passione.

Ad un tratto un tonfo assordante ci riporta al presente.
La porta della "mia" camera è aperta.
Sull'uscio c'è Touch. Completamente spiazzato.
Non credo sia dovuto solo al fatto che che ci ha beccati a suonare insieme, che già questo è strano.

Ma c'è qualcosa in lui che mi fa pensare che ci sia dell'altro.

Nickelous di alza di colpo.
Il suo corpo si irrigidisce, la sua mascella scrocchia.

Non ditemi che sto per assistere ad un'altra sua sfuriata. Vi prego.

I suoi occhi sono impenetrabili.
E in questo momento vorrei proprio sapere cosa gli passa per la testa.

<<Anche Touch ha fatto un'entrata teatrale>>. Dico per alleggerire la tensione che si respira nell'aria.

<<Il teatro se lo può ficcare su per il culo>>.

Ed eccolo di nuovo in azione.
Non riesce a mantenere il controllo.
E per una sciocchezza poi, non ci ha beccati mica a fare sesso.

Al solo pensiero le mie guance si infiammano.

Il suo sguardo che prima era dolce e sereno.
Adesso è freddo e distaccato.

<<Ciao orfanella>>.

Ancora????

Ancora con questa storia?

Entra in camera lasciando il suo strumento sul letto.
Sorpassa il fratello, che lo blocca, tenendolo da un braccio.

<<È stata lei?>>. Domanda.

Non capisco di cosa stanno parlando.
Mi stanno accusando di qualcosa?

<<Si>>. Due semplici lettere sembrano la frase più bella che Touch abbia mai sentito.

Un sorriso.
Una pacca sulla spalla.
Lascia la presa sul braccio di Nickelous.
Lascia che si allontani senza battere ciglio.

Mi ritrovo con due braccia avvolte al mio corpo.
Incomprensione, gridano le mie ossa, che sono schiacciate da un abbraccio.

Il mio corpo sembra un pezzo di legno.
Non so cosa fare.
Touch mi ha presa alla sprovvista.

<<Grazie>>. Dice con un sorriso che gli prende l'intera faccia.

<<Di cosa?>>. Non capisco.

<<Non è importante il motivo. Dimmi solo che resterai>>. Le sue mani, poggiate sulle mie braccia.

Questa vicinanza mi mette in soggezione.
Il suo sguardo apparentemente molto simile a quello di Kevin.
Quello che mi dedica ogni volta che vuole convincermi di qualcosa.
È come una supplica per me.

<<Prima o poi devo andare>>. Un velo di speranza nei suoi occhi.

<<Facciamo poi. Non ci crederai ma abbiamo bisogno di te, più di quanto tu ne abbia di noi>>.

Parole che riempiono l'aria nei miei polmoni.
Mai nessuno ha avuto bisogno di me.
Ne io di loro.

<<Ora andiamo a cenare, è già tutto pronto>>.

Annuisco, ancora senza sapere cosa dire.

Questa giornata è in continuo mutamento.
In un solo giorno mi sono presa di tutto.

Umiliazioni.
Rimproveri.
Solidarietà.
Gentilezza.
Sorrisi.
Occhiataccie.

Mi sento ricca nell'animo.
Mi sono presa ciò che non ho mai avuto.
E alla fine ho ricevuto anche un abbraccio e un ringraziamento che non so a cosa sia dovuto.

Che sia in modo negativo o positivo, ho ricevuto tante attenzioni.

Seduti a tavola.
Un silenzio che non vuole proprio cessare.
Si sente solo il rumore dei denti che masticano.
O quello delle forchette che si poggiano nei piatti.

Forse è colpa mia.
Lo ha detto Josh, non sono più abituati alla presenza di una donna in questa casa.

<<Tutto squisito>>. Dico una volta finito tutto.

Mi alzo e spontaneamente inizio a raccogliere i piatti.

<<Stai seduta faccio io>>. Touch si solleva dalla sedia per fermarmi, ma lo ammonisco.

<<No tranquillo siete stati abbastanza gentili e disponibili, voglio ringraziarvi per questo>>.

Formano una O con la bocca, non se lo aspettavano. Nonostante per tutta la giornata non ho fatto altro che dire grazie.

Nickelous mantiene il suo sguardo nel piatto, ancora mezzo pieno. Gioca con l'insalata infilzandola  insistentemente con la forchetta.
È distratto, come se non percepisse la nostra presenza.

E non mi meraviglierei se non avesse seguito neanche una mezza parola che ci siamo scambiati con Touch.

Assente, completamente assente.
Torno a sparecchiare.
Per Nickelous sono invisibile come per molti altri, allora perché mi reca fastidio la sua indifferenza?
Quasi quasi lo preferivo mentre mi sbraitava addosso.

<<Non ho fame>>. Si giustifica.

E come al solito si disfa della nostra presenza e procede verso la sua stanza.

Non lo capirò mai.

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