Mi hai fatto male

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Con determinazione si fanno le cose che non si ha il coraggio di fare.
Si affronta chi non si vuole affrontare.
Con determinazione si guarda il ragazzo che mi ha ferita, con le sue parole.

Mi avvio alla porta finestra.
La apro di poco, senza invitarlo ad entrare.
Tenerlo sulle spine.
Con un piede dentro, e uno fuori dalla mia vita.

Tengo stretta l'anta tra le mani.
Il suo sguardo attento nel mio.
Il significato nei miei occhi.
Il senso del mio tentennare tra le dita.

<<Mi hai ferita>>. La prima frase a farlo retrocedere.

<<Lo so>>. Confessa.

<<Mi hai abbracciata e poi mi hai trattato come una proprietà>>. Continuo.

<<Lo so>>. Un altro passo indietro.

<<Mi hai fatta sentire un premio da riscattare>>. La mia voce tremante, che fa tentennare la mia determinazione.

<<Lo so>>. Due passi verso di me.

<<Non sono un premio>>. La testa alta, le spalle dritte, la paura che scappi alle mie affermazioni.

<<Lo so>>. La sua mano che afferra la mia.

Mi tira a se.
Lo lascio fare.
Ma non ricambio la stretta.
Lascio quel piccolo spazio che ci divide.
Lo spazio che in questo momento non può permettersi.
Quello spazio che serve a fargli capire, che basta una parola per allontanarmi da lui definitivamente o avvicinarmi a lui per sempre.

Le sue mani lasciano la presa.
Prende il suo telefono dalla tasca.
Un paio di auricolari.
Con due dita sposta i miei capelli dietro l'orecchio.
Il suo tocco delicato mi trasmette un brivido.
Poggia una cuffia li dove le sue dita hanno osato sfiorarmi la pelle.
Parte una canzone.
La colonna sonora di un film mi spiega.
La sua canzone preferita.
Quella non condivisa.
Quella che condivide solo con me.

"See you again".

Ci vediamo.
In una notte stellata come questa.
Le mie mani insieme al mio viso poggiate sul suo petto.
Cullata dalla dolce melodia che suona nel mio orecchio.
Un paio di cuffie condivise.
Le sue mani sulla mia schiena.

La differenza tra i due fratelli.
Uno mi ha parlato con lo sguardo.
L'altro mi parla attraverso una canzone.
Attraverso le emozioni che questa trasmette.

Il legame che si è creato in poco tempo.
Quello che costruiamo insieme.
Quello che ci ha legati dal primo momento.
Non tutto inizia con dolcezza.
Spesso ci si innamora litigando.
Spesso ci si innamora della persona più improbabile.
Ed è l'unica che può farci provare cose mai provate.
L'unica che ci regala emozioni mai vissute.
L'unica che senti crescere dentro senza spiegazioni.
Senza accorgertene.
Perché l'unica in grado di cambiare la tua vita.
L'unica per cui vale la pena sbagliare.
L'unica che sarà un errore bello da ricordare.
L'unica che vale la pena vivere.

Un solo corpo a darmi tutto ciò di cui ho bisogno.
Solo due mani a prendersi tutto di me.
Solo dieci dita a sfiorare la mia pelle.
Solo due labbra a socchiudersi vicino le mie senza sfiorarle.

Vuole che glielo chieda.
Aspetta che le mie parole escano dalla bocca.
Sperano che succeda.

La canzone finisce.
Il nostro contatto no.
I nostri corpi ancora uniti.
I nostri cuori a battere l'uno sull'altro.
Il suo una melodia che non voglio smettere di sentire.

Le sue mani che abbandonano il mio corpo.
Il suo sguardo di speranza a lasciarlo.
I suoi occhi a stringersi.
Non una lacrima.
Non una parola.
Un retrocedere.
Una sconfitta.

Con due dita sfiora la mia guancia.
I miei occhi si chiudono al suo tocco. Assaporando la sensazione che sento e provo.

La distanza a farsi insistente.
Le sue mani in tasca.
Poi poggiate sulla ringhiera pronto ad allontanarsi ancora di più da me.

<<Resta>>. Una sola maledetta parola a fermare la sua fuga. <<Resta con me>>.

Si volta di poco.
Tentenna.
Non sa se tornare.
Devo fermarlo, prima che sia troppo tardi.
Prima che me ne penta.
Prima che esca dalla mia vita, senza averci neanche provato.

<<Baciami>>.

Ed ecco che arriva quella forte emozione.
Sembra volare, senza sollevarsi veramente.
Le sue mani sul mio viso.
Le sue labbra un intrecciarsi con le mie.
E cazzo se mi è mancato.
Sentire la sensazione trasmessa dai suoi baci.

Irrazionale.
Si divento così davanti ai suoi occhi.
Con lui sono ciò che non dovrei essere.
È come buttarsi giù, nel vuoto, sapendo che ne uscirai solo in un modo, distrutta.

Ma non mi importa se questo significa poterlo tenere ancora per un po stretto al mio corpo.
Poter sentire il sapore di anice sulle labbra.
Il suo profumo intenso di erbe aromatiche.
Un afrodisiaco per le mie narici insaziabili del suo odore.

E rendo tutto più intenso.
Sono io a comandare.
Sono io a spingerlo contro la parete.
Sono io a spogliarlo dei suoi vestiti.
E non solo.
Sono io a mettere le unghie nelle sue paure.
Sempre io a strapparle dal suo petto.

Sempre io avvinghiata a lui.
Con una fame mai provata.
Non la fame che si prova davanti ad un piatto fumante di pasta.
Quella fame irrefrenabile di sentire ogni cosa.
Di prendermi ogni cosa.

Mugolii.
Assenso.
Un cedersi senza paura.
Un cedersi non calcolato.
Un cedersi voluto.

Prende una parte di me.
La mia purezza.
Quella che non ho concesso a nessuno.
Quella che concedo a lui.
Come lui ha concesso a me la sua canzone preferita.

E non solo.
Ha ceduto alle mie parole.
Ha ceduto alla tentazione.
Ha ceduto al nostro legame.

Mi farò male.
Forse ho iniziato già da tempo.
Meglio vivere provando.
Meglio vivere lottando.
Che non viverlo affatto.

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