Epilogo

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Due anno dopo...

Mai mi sarei immaginata di essere cosi felice.
Due anni sono tanti.
In due anni si fanno molte cose.
Prima la mia vita era ogni giorno uguale.
Non avevo idea che un giorno sarebbe cambiata.

Cos'è successo???

Sono stata ad un tanto così vicino alla morte.
Ho capito in quel momento che mi è stata datata una seconda possibilità.
Una possibilità per cambiare le cose.
Avere un rapporto con mia madre, per esempio.
Devo essere sincera all'inizio non è stato semplice.
Ogni giorno, per un'ora, ci vedevamo in un bar vicino alla casa famiglia.
Era imbarazzante.
I silenzi lo erano.
Nessuna delle due prendeva parola.
Così ognuno di noi mangiava e beveva ciò che avevamo ordinato e poi ci salutavano andando per la nostra strada.
Pian piano lei ha cercato di venirmi incontro parlandomi di se.
Ascoltavo, annuivo, ed ero interessata a conoscerla.
Dopo circa un mese, dai nostri incontri, mi ha spiegato il motivo del suo abbandono.

Lei è rimasta incinta a sedici anni.
Per i suoi genitori era uno scandalo.
Anche perché il ragazzo con cui mi ha avuta è scappato nel momento in cui lo ha saputo.
E lei ha dovuto affrontare tutto da sola.
I primi mesi i suoi genitori erano furiosi, volevano farla abortire.
Ma alla fine hanno trovato una soluzione diversa.
Gli facevano terminare la gravidanza, solo se poi mi avesse dato ad una casa famiglia.
Ha passato nove mesi chiusa in camera sua, usciva solo per le visite mediche.
Ogni giorno il suo corpo cambiava.
Io crescevo dentro di lei.
I vestiti non gli andavano più.
Mi parlava ogni giorno, diceva: "Andrà tutto bene!".
Ma anche lei era preoccupata.
Sapeva che quelle parole non valevano a niente.
Però continuava a dirle ogni giorno.
Un po, perché sperava che i suoi genitori cambiassero idea.
Un po, perché credeva di riuscirci.
Inutile dire che per nove mesi ha pianto.
Com'è inutile dire che alla mia nascita ha cercato di scappare.
È stata beccata quasi subito.
Mi hanno strappato dalle sue mani lasciandoli vicino alla casa famiglia dove sono cresciuta.
Mi disse che quando è successo lei era attaccata con la faccia al finestrino, continuava a supplicarli di non farlo, purtroppo il resto lo conoscete.

Strano ma vero.
Ha conservato ogni cosa in una scatola.
La mia prima scarpetta.
Una nostra foto insieme.
Il mio primo completino.
E un pupazzetto che è caduto in macchina quando mi hanno strappato dalle sue mani.
Una lettera che ha scritto prima della mia nascita.
E i regali ancora impacchettati dal mio primo compleanno al giorno in cui ci siamo ritrovate.

L'ho perdonata.
Lo stretta a me sentendo per la prima volta l'affetto di una madre.

Tornando a colui che dovrebbe essere mio padre, vi dico subito che l'ho incontrato.
Ma con lui non ho nessun rapporto.
Si è giustificato in tutti i modi possibili ed inimmaginabili, ma non ci sono giustificazioni.
Nickelous non abbandonerebbe mai il bambino che porto in grembo.

E si.
Sono in attesa.
Da qualche mese.
Non appena io e Nickelous abbiamo deciso di andare a convivere.

Beh con lui è stato diverso.
L'ho perdonato subito.
Quando siamo tornati a New York, sono tornata alla casa famiglia.
Dopo aver risolto i miei problemi con mamma, l'ho costretta ad adottare anche Kevin, anche se non l'ho minacciata, diciamo gli ho fatto una proposta e siccome ha una famiglia benestante ha accettato.
Quindi ora siamo fratelli a tutti gli effetti.
Ho una sorella, Michelle.
Ha tredici anni, somiglia al padre.
È abbastanza ribelle, ma sono riuscita a metterla in riga raccontandogli la mia storia.
Ho un altro fratello di undici anni, Joseph.
Lui ha i miei occhi.
È molto silenzioso, molto riservato.
E ha accettato la mia presenza e quella di Kevin solo dopo un anno che condividevamo la casa.

Insomma, da qualche mese convivo con Nickelous.
Mi ha accompagnato in tutti i giorni dal giorno del mio risveglio.
È stato un fidanzato perfetto.
Ha chiesto la mia mano a mia madre come da prassi.
Siamo usciti ogni giorno insieme.
Solo qualche ora. Perché mia madre ha deciso di farci fare le cose con calma.
Quindi mi ha corteggiata.
Ci sono stati fiori.
Uscite al parco.
Mano per mano.
Coccole.

E anche se non ci credete.
Ha passato due anni senza vedermi nel suo letto, né in nessun'altro letto.

Capite cosa intendo?

Infatti, è successo di nuovo quando siamo andati a convivere.
Il risultato?
È la mia pancia che cresce ogni giorno, frutto di un amore profondo.

<<Amore sei pronta? Ci aspettano>>. Mi da un bacio sulla testa, accarezzando la mia pancia.

<<Si stavo scrivendo>>. Il mio diario. La nostra storia.

<<È ora di andare>>. Annuncia, porgendomi una mano.

<<Andiamo>>. Lo seguo mettendo il cappotto.
Mi aiuta e prende la mia borsa.

<<Sei bellissima>>. Dice ancora prima di uscire.
I nostri occhi si incontrano.
Le sue mani sul mio viso.
Le sue labbra leggere sulle mie.
Un bacio dolce.

<<Ti amo>>. Lo ripetiamo continuamente.

<<Idem>>. Risponde.

Si perché è così che funziona tra di noi. Idem, ti amo anche io.

The end

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