Non mi vuoi al tuo fianco...

77 1 0
                                    

I suoi occhi lucidi sono un qualcosa che mi fa rabbrividire.
La nostra somiglianza crea un tremore a tutto il mio corpo.
La sua presenza mi spezza l'anima.

Allora perché non riesco ad allontanarmi da lei?

Mi ha fatto del male.
Mi ha abbandonata.
Eppure le mie gambe non riescono a muoversi, a fare un passo indietro.

Mamma, l'ho chiamata con il suo appellativo.
Ma non sento nulla.
Non sento più l'emozione di ritrovarla.
Non sento più la voglia di rivederla.

Allora perché non riesco ad andarmene?

Il suo silenzio straziante.
Le mani di Nickelous a stringere le mie braccia.
Il mio sguardo che si sposta da lei a lui.

Perché si trova qui sola?
Dov'è la sua famiglia felice?
Ha distrutto anche quella?

Milioni di domande si insinuano nella mia testa.
Non sembra un caso la sua presenza.
È come se qualcosa mi dicesse che si trova davanti ai miei occhi per volere di qualcuno.

<<Signora Gómez>>. Pronuncia Nickelous alle mie spalle.
Infondendo il coraggio alla donna che ho davanti.

Lui sa.
Lui è consapevole del motivo perché lei è qui.
Un tranello.
Un inganno.
Una manipolazione.

<<Perché...?>>. Sussurro a malapena.

<<Mi ha cercata. Voleva farci incontrare. Ha fatto la cosa giusta. Tu sei mia figlia>>. La voce rotta dal pianto.

<<Ora sarei tua figlia?>>. Un sorriso amaro ad incorniciare le mie labbra. <<Dove sei stata quando avevo bisogno di te? Dove quando ero sola al freddo?
Dove quando l'ottavo per sopravvivere?>>. Il dolore mi perfora lo stomaco. <<Non eri con me. Non sei mai stata con me. Hai deciso di abbandonarmi. Non ti è mai interessato di come stavo. E ora sei qui come se ti appartenessi>>. Sputo tutto il disprezzo che provo. Tempo fa immaginavo di incontrarla, abbracciarla, stringere quella somiglianza a me.

Ora, invece, voglio solo allontanarmi da qui. Il più lontano possibile. E non vederla mai più.

<<Pensavo mi ammassi, invece sei come lei. Non mi vuoi al tuo fianco>>.

Gli occhi di Nickelous sono dispiaciuti, straziati dal mio stesso dolore.
Ma non mi importa.
Non doveva decidere per me.
Doveva avvisarmi.
Darmi la possibilità di replicare.
Invece no, ha scelto al posto mio e questo non posso permetterglielo.

Scappo via.
Scappo dalla donna che mi ha messa al mondo.
Scappo da Nickelous che ha creato questo inganno.

Ed entrambi mi lasciano andare.
Nessuno a fermarmi.
A corrermi dietro.
Nessuno dei due che mi vuole nella propria vita.

Non ho bisogno di loro.
Cerco di convincermi.
Me lo ripeto mentalmente, mentre le mie gambe si muovono in una corsa frenetica.

Quando due persone si lasciano non c'è un vincitore e un perdente.
Entrambi perdono qualcosa.
Io ho perso la fiducia in lui, nell'amore che non avevo mai provato prima.
Lui ha perso i momenti con me.

E non eravamo una coppia.
O almeno non di fatto.
Nessuno dei due aveva dato un nome alla nostra storia.

Eppure non ce né stato bisogno.
Perché eravamo noi.
Io e Nickelous.

Invece, ora, chi sono?
Io, sola. A marcare le strade di New York.
Con i piedi indolenziti.
Mi fermo solo per prendere respiro e per togliere quei tacchi che stanno torturando i miei poveri piedi.

È stata una notte favolosa. Finché non ho rivisto lei.
La notte più magica della mia vita.
E poi si è tramutata in un incubo.

Non penso che Nickelous lo abbia fatto con cattive intenzioni.
Ma sono io che decido della mia vita non lui.
Io che decido se riprendere il mio passato.
E sempre io che decido se incontrare quella donna.

Non doveva farlo.

Mi fermo ancora non sapendo dove andare.
Dove la mia corsa può portarmi.
Non ho niente.
Ho perso tutto quello a cui mi ero aggrappata per non lasciare andare.
Avevo trovato un pizzico di felicità vera, quella che ti fa andare avanti dando un senso alla tua vita.
E poi di nuovo a perdere tutto.

Per volere di chi?
Chi decide come deve andare la nostra vita?
Chi come gestire i nostri errori?
Chi decide se dobbiamo stare male o bene?

Noi.
Io decido se stare male.
Io decido se essere felice.
Io comando il mio corpo.
Io comando i miei pensieri.

Eppure sembro un burattino nelle mani del destino che si prende gioco di me.
Vedo la luce, riconosco la felicità per un tempo limitato.
E poi quella luce si spegne ancora, lasciandomi a crogiolare su ciò che è stato.

Se devo scegliere, scelgo me.
Ho fiducia nel mio istinto.
Ma non abbastanza da non pensare che fino ad ora ho commesso solo una miriade di errori irreparabili.

Mi resta solo un cuore spezzato.
Tanta delusione.
Ricordi che sembrano ormai lontani.
E attimi di felicità svaniti nel nulla.

Ora. Mi sembra anche un errore ricominciare d'accapo.
Io che ho creduto.
Ho avuto fiducia.
Mi sono innamorata e mi sono di nuovo persa.

Provo a galleggiare.
Ma riesco solo a sprofondare.

Invisibile!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora