Incontro con il mio migliore amico

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Tre colpi al portone.
Solo tre colpi a separarmi dalla mia vecchia vita.
Tre colpi che dividono me da quello che in realtà sono.

Il portone si apre davanti a me.
E con lui la mia vita di un tempo a mescolarsi con quella attuale.

Nonna Jane, la vecchietta più dolce del mondo.
I suoi occhi azzurri come il mare.
Le sue mani e il suo viso ricoperto di rughe.
Segnano la sua gioventù ormai passata.
La sua espressione ricca di comprensione.

Il mio piegarmi alla sua altezza.
Stringerla in un abbraccio sentito, voluto.
Le sue mani a cingermi la schiena con delicatezza.

<<Piccola mia, dove sei stata? Ci siamo preoccupati tutti. Quel ragazzo ti ha cercato ovunque>>. La sua voce affranta. La preoccupazione a tormentarla.

Quel ragazzo è Kevin, avrà messo New York sotto sopra per trovarmi.

E io sono scomparsa in silenzio.
Un silenzio che ora ha bisogno di parole.

<<Nonna Jane sto bene. Lui dov'è?>>. Con gli occhi cerco chi mi ha dato il mondo intero in un abbraccio.

Una famiglia.
Un abbraccio.
Un racconto.

<<Lui è nella vostra camera. Quando non ti ha trovata ha dato di matto ed è chiuso li dentro da troppo tempo>>. La sua voce inclinata dalla tristezza.

Guardo Nickelous.
Mi fa un cenno di proseguire.

Lo lascio li all'entrata con nonna Jane.
Corro, corro dal mio migliore amico.
E nel frattempo penso a quanto mi è mancato.

Apro la porta lentamente.
Il suo sguardo rivolto alla finestra.
Il suo corpo più esile del solito.
Sdraiato sul materasso che ha accompagnato intere serate insieme.

Mi sdraio dietro di lui.
Poggio la mia testa alla sua.
Il mio braccio poggiato sulla sua pancia.

<<Sei proprio tu?>>. Domanda stringendomi la mano.

<<Chi potrebbe darti il mondo in un abbraccio?>>.

La frase che mi ha sempre detto.
La frase che ha riempito le mie giornate buie.
La frase che mi ha colmato il vuoto che sentivo dentro.

Le sue labbra si allargano in un sorriso.
Il suo voltarsi verso di me incredulo.
Il suo stringermi tra le sue braccia in modo fraterno.

<<Mi sei mancata così tanto>>. Confessa, mentre lascia scendere le sue lacrime dai suoi occhi tanto intensi.

<<Mi sei mancato anche tu>>. Ammetto, con sincerità.

<<Dove sei stata? Pensavo ti avessero rapita o ...>>. Fermo le mille domande che gli escono senza controllo.

<<Sto bene. Devo dirti però delle cose>>. Il mio sguardo si abbassa sulla sua maglietta color cache.
Il suo stile del tutto individuale.

Il suo sguardo serio e attento.
Cerca di percepire ciò che sto per dirgli.
I suoi occhi si riempiono di lacrime.
Ne asciugo una mentre sfugge ininterrotta.

<<Non voglio eliminarti dalla mia vita. Sei il mio migliore amico e voglio che tu faccia parte  del mio racconto. Troverò il modo per portarti via di qui, parlerò con Josh e cercherò una soluzione. Però dovrai stare ancora qualche giorno senza di me. Mi prometti che uscirai da questa stanza e aspetterai il mio ritorno al di là di queste mura?>>. Fatico ancora a crederci.

Una promessa che non so se riesco a mantenere.
Una promessa che ha bisogno di non essere infranta.

<<Hai trovato una famiglia? Chi è Josh?>>.

Le sue mani tremanti.
Lasciano un abbraccio sentito.
Danno sfogo ad un milione di movimenti incontrollati.

Il suo gesticolare nervoso.
La sua rabbia nei miei confronti.
Il suo dolore e la sua delusione percettibili.

<<L'uomo che mi ha salvata, mi ha dato accoglienza. Forse può aiutarci. Non siamo maggiorenni Kev, dobbiamo solo sperare che diventi il nostro tutore>>.

Lo sbattere di una porta.
Il rumore che riecheggia nell'aria.
La faccia di Nickelous a cambiare.
Mutarsi in qualcosa di inespresso.
Inconsapevole alle mie parole appena sentite.
Il sentirsi usato.
Il non comprendere la mia situazione.
Il non voler accettarla.

Le sue mani strette sui fianchi.
I pugni chiusi.
Il suo corpo una roccia impenetrabile.
La sua mascella contratta.
Il suo voler scappare lontano da me.

Il mio rincorrerlo ancora, e ancora.
Giù per le scale.
Fuori dal mio passato.

<<Fermati>>. Il mio cercare una soluzione ai miei errori.

Dovevo dirglielo.
Dovevo ma non l'ho fatto.

<<Fermati>>. Grido ancora andandogli incontro.

Mentre i suoi passi decisi raggiungono la Bentley parcheggiata ad un passo dal marciapiede.

<<Ti ho creduto. Mi hai tradito. Ti ho dato una parte di me. Tu l'hai usata per i tuoi scopi. Mi sono fidato>>. Apre la portiera e faccio lo stesso più veloce che posso per non farmi chiudere fuori.

Fuori dalla sua vita.
Fuori da ciò che stava nascendo.

<<Non ti ho tradito. È una cosa che ho pensato non appena ho visto Kevin. Si sembrerà che ti ho usato e con te la tua famiglia, ma non è cosi. Mi sono affezionata a voi, a te>>. La mia mano sfiora la sua gamba.

<<Ti ricordi le cicatrici sul mio corpo?>>. Il ricordo riaffiora. Le lesioni a vedersi sulla mia pelle.

Alzo le maniche della felpa per fargli vedere le mie braccia.

Il dolore mi assale.
Ma ho bisogno che lui si fidi di me.

I suoi occhi ora più flessibili danno accesso al mio raccontarmi.

<<Sono stata adottata due anni fa. L'uomo al quale mi hanno affidato è un avvocato di successo qui a New York. Un uomo che si presenta vestito bene. Un uomo che dall'aspetto sembra un angelo>>.

I suoi respiri diventano più intensi.
Le sue mani a stropicciate i suoi jeans con fare nervoso.
I suoi occhi grigi a perderne la lucentezza.

<<Voleva usarmi per sesso, ma non ho acconsentito. Mi ha picchiata, frustrata con la sua cintura in cuoio per più di due mesi. Avevo solo quindici anni. Nuda con solo le mutandine. Umiliata e calpestata>>.

I suoi occhi entrano nei miei.
Vedono ciò che gli sto mostrando.
Ciò che ho raccontato solo a Kevin.

<<Una sera mi ha ridotto talmente male che mi ha portata in ospedale. Lì hanno capito tutto. E mi hanno rimandata alla casa famiglia in cui sono cresciuta>>.

Le lacrime strette sul petto.
Ora bagnano la sua maglietta.

<<E lui l'ha fatta franca?>>.

Annuisco e singhiozzando continuo il discorso.

<<Si è fatto si e no cinque mesi di carcere. È uscito sotto cauzione>>.

I singhiozzi si fanno più insistenti.
E la sua stretta più decisa.

Non abbiamo bisogno di parole. Ora siamo uno pari.
Trasparenti l'uno per gli occhi dell'altra.

Io ci sarò. E tu ci sarai Nick per me???

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