Stammi vicino

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Lo osservo al mio fianco.
Sfiorandogli il viso con le dita.
I suoi occhi fissi sul soffitto.
La sensualità nei suoi lineamenti.
Le sue braccia dietro la testa.
Io avvinghiata al suo corpo.

C'è silenzio.
Troppo dopo quello che è successo tra di noi.

<<Deluso?>>. Per la prima volta ho paura di competere con altre ragazze.
Di non essere all'altezza dei rapporti che ha avuto con le altre.

<<No. Sorpreso>>.

Mi acciglio, mentre mi guarda.

<<Di cosa?>>. Domando inconsapevole di ciò che sta per dirmi.

<<Sorpreso di sapere che la tua prima volta non è stata come quelle di molte altre>>.

Continuo a non capire.

<<Di solito una ragazza alla sua prima volta ha paura. Non sa come muoversi, cosa fare. Tu, invece, hai saputo come muoverti sul mio corpo.
Hai saputo i miei punti deboli senza conoscerli. Hai suonato le corde dei miei muscoli come se fossi una professionista. Hai risposto perfettamente ad ogni cosa nuova. Ed è sorprendente>>.  Mi bacia sulla punta del naso. <<E per rispondere alla tua domanda, è stata la notte più bella della mia vita. Quindi no, non sono deluso>>.

La felicità.
Quella vera.
Quella che non ha bisogno di altro.
Perché è tutta concentrata in un unica persona.
Un unico ragazzo.

<<Quindi ora cosa siamo?>>.

Non ho mai dato un etichetta al nostro rapporto.
Un nome.
Un qualcosa che ci rappresenti.
Per me siamo stati solo noi e basta.

<<Non hai veramente bisogno di una risposta>>. Risponde con una tranquillità che non so da dove arriva.

Sono ancora un cumulo di emozioni, pronta ad esplodere ancora e ancora.

<<Quindi ora posso andare a baciare tuo fratello?>>.

1,2,3... Cambio di umore in arrivo. Per il mio sarcasmo non dovuto.

In arrivo Nickelous burbero, prendere il volo, gate sette.

Se due occhi potessero incenerire, in questo momento diventerei polvere.

Ormai lo conosco.
E so come calmare i suoi bollenti spiriti.

Mentre, i suoi occhi, continuano il loro massacro.
Mi metto a cavalcioni su di lui.
Spingendo il bacino sui suoi boxer.
Chiude gli occhi.

<<So cosa stai cercando di fare piccola orfanella>>. Dice a fatica.

<<E ci sto riuscendo?>>. Una punta di eccitazione e divertimento sulle mie labbra.

<<Cazzo... Si>>.

Mi afferra dai fianchi, muovendomi su di lui.
Una dolce tortura penetra tra le mie ossa.
Il suo muoversi lento sotto di me.
Un gioco sensuale tra di noi.
La sua esperienza mista al mio non saper fare.
Alla mia inadeguatezza.
Al suo voler insegnare qualcosa di nuovo.

Se io so come calmare i suoi bollenti spiriti, lui sa come risvegliare i miei.

Ribalta la situazione.
Inizia a succhiare e premere sulle mie labbra.

Oh che dolce tortura.
Oh che soave insegnamento.
Maestro dei miei baci.
Insegnante del mio corpo.
Nuova conoscenza di me stessa.

Se ciò che non si conosce è cosi appagante. Voglio imparare tutto.
Ogni singolo movimento o constatazione del mio essere.
Perlustrare ogni zona del suo corpo.
Ogni pezzo della sua carne.

<<Prima di conoscere il mio piacere. Devi fare buon uso del tuo>>. Un affermazione corretta.

Mi spiega i miei punti erogeni.
E non posso che esserne grata.
Dargli ragione su ogni tasto del mio corpo che suona diventando melodia.
Perché lui esperto, io incosciente.
Le sue dita che sfiorano la mia carne nuda, toccano parti proibite allo sconosciuto, ma non a chi conosce.
A chi ha voglia di conoscere ogni piccola parte di me.
Divento la sua Gibson SG, riesce a toccare ogni singola corda suonandola con destrezza. Sicurezza. Determinazione.

Insegnami qualcosa di nuovo, dolce pellegrino.
Io orfanella a parer tuo, che di famiglia non ne ho.
Tu orfanello di madre, che sepe abbandonarti nella tua dimora.
Siamo simili in questo e in molto altro.
E se gli opposti si attraggono.
I simili si completano.

Metti le mani nel profondo.
Afferra e infilza la mia carne come nobile destriero quale sei.
Penetra nella mia anima.
E spazza via ogni negatività.
Perché persona nuova divento, per una nuova consapevolezza.

La consapevolezza di essere tua, e tua soltanto.
Imprimi melodia soave, e spezza le catene del mio malessere.

Dargli tutto di me, è la cosa più giusta che ho fatto in tutta la mia vita.

<<Il piacere che mi dai piccola orfanella, è la cosa più dolce che abbia mai ricevuto.
Tu la mia rosa, io le tue spine.
E se il piacere può raggiungere nuovi orizzonti, ho raggiunto il mio tra le tue braccia. Ma ogni orizzonte visto da angolazioni diverse è nuovo e interessante. Sei stata e sarai sempre il mio unico e indescrivibile orizzonte>>.

Si lascia andare sul mio petto.
Le mie mani stringono ancora i suoi capelli.
I suoi occhi chiusi e appagati.
Le sue labbra gonfie.
I nostri corpi sfiniti.
Nessun dubbio.
Siamo l'anima dell'altro.
Specchio riflesso di esse.
Due anime contrastanti che ne formano una sola.

Brezza gelida entra dalla finestra.
Ma i nostri corpi caldi, riscaldamento globale del nostro essere.

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