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Nell'aria fresca e pulita del mezzogiorno la distesa di tende coniche si raccoglieva in una depressione naturale del terreno all'ombra di una collina di granito, accanto ad uno specchio d'acqua piuttosto esteso.
I tepees erano numerosi, segno di una tribù ancora viva e forte, decorati a motivi geometrici di cerchi e linee spezzate (probabilmente figurazioni rituali di sole, luna, acqua e terra); recinti grandi e piccoli ospitavano greggi di pecore e branchi di cavalli privi di sella, i sentieri ben delineati fra le tende qualificavano il campo come un insediamento permanente anche se, per qualche motivo, non si vedevano in giro donne o bambini ma soltanto guerrieri adulti e anziani.
Il loro fenotipo era differente rispetto alle etnie che vivevano lungo la costa del Northgaard: i volti erano di incarnato più scuro e lineamenti maggiormente aspri (pur allineandosi alle caratteristiche somatiche fondamentali del genere nel disegno del naso, del mento e degli zigomi e nell'assenza di pelo facciale). Le corporature erano tendenti al longilineo, le altezze visibilmente maggiori rispetto alle etnie Crow e Sitka (a loro volta più bassi rispetto all'uomo bianco); a fronte inoltre di una minore preferenza per monili e bracciali - ed una assenza pressoché totale di orecchini - vi era una inusuale ostentazione di collane, non necessariamente impiegate per legare al collo i tradizionali sacchetti della medicina, e gli ornamenti di piume erano comuni e non appannaggio esclusivo dei capi: si accompagnavano ad acconciature ricorrenti dei capelli, portati molto lunghi e ripartiti a trecce col classico tono nerissimo che dominava su declinazioni recessive nelle sfumature del bruno...e tutti, vecchi compresi, portavano armi e gliele stavano puntando contro.❊\> • °
Sfinita e irrigidita dopo tutte quelle ore in sella, Helena guardò le facce ostili che li circondavano nel clamore di urla per lei distanti, e il flusso di pensiero analitico sfuggì: non ce n'è, non ce n'è più, HO VOGLIA!
L'avventuriera abbassò la faccia e iniziò a tremare provando un senso di disperazione, desiderando unirsi a quelle grida soltanto per assecondarlo; senza pietà la mente ripropose quanto sarebbe stato bello sentirsi scendere quel fumo piccante nei polmoni, quanto sarebbe stato soddisfacente percepire il suo corpo lontano e leggero, quanto sarebbe stato appagante fermarsi a guardare i colori fiorire nel buio e il divenire metafisico delle pieghe della sua anima PERCHÉ non ce n'è PIÙ ho VOGLIA ho voglia ADESSO-"Hey?". Sussultò sentendosi toccare sulla spalla, qualche goccia di orina scappò; contrasse i muscoli del pube e si ingobbì scostandosi, annuendo. Il sistema di lenti si mise a fuoco malamente sul ceffo rovinato del sintetico. "Tutto bene?".
Helena ridacchiò e scosse la testa, quanto mai retorica la domanda: anche lì come da fatta era un vedersi altra da sé e lei sapeva benissimo quale fosse la risultante, sapeva benissimo come lui la vedesse, come prima di lui l'avessero vista i colleghi, i cosiddetti amici del suo papà scomparso nel periodo tremendo di una depressione mai veramente lasciata indietro...e sapeva che era per questo che aveva perso ogni credibilità negli ambienti accademici: ma erano cose passate, anche papà era passato ma lei se ne fregava perché adesso voleva solo farsi ma non ce n'è più! Ho voglia e non ce n'è più!!!
"Donna sei con noi?".
Abbassò la faccia e mugugnò un 'si' registrando con distacco il radunarsi dei nativi intorno ai cavalli, simili e piumati, urlanti e dipinti: le pitture di guerra sono geometriche, cerchi, segmenti, linee, figurazioni rituali, il sole, la luna, la VOGLIA!
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Antico Segreto
AventureLa cordigliera del Crystal Range è il confine più estremo del mondo conosciuto, diecimila ruote a Nord del Gran Desierto: l'ultima barriera prima delle immense pianure artiche e dei loro feudi dimenticati, delle città sepolte nel ventre ghiacciato d...