XX -Il vuoto dopo la tempesta (1/2)

97 5 6
                                    

1

Sentire troppo dolore era come non sentire nulla: il corpo insensibile, il mioderma a brandelli - ma le fibre muscolari artificiali si sarebbero rigenerate (col tempo e qualche aiuto), l'endoscheletro era integro e l'operatività attuale al 72.19%, ci voleva cazzo ben altro per FERMARLO! - il pistolero rinfoderò la pistola, e morto dentro diede le spalle al crinale discendente e al vento fresco che soffiava dalle montagne.

❊\> • °

Il cielo si era riempito di nuvole come un velo pietoso sul massacro: rumoreggiò mentre tornava indietro a passi incerti, e quando passando accanto ad un ferito lo vide sollevare il braccio, senza nemmeno guardarlo gli fracassò il cranio col tallone.

Morti, morto ribadí a se stesso scuotendosi le cervella dagli stivali: era l'unica computazione che gli rimaneva; quindi sedette nel disegno sfatto dei corpi, si prese il volto fra le mani e iniziò a piangere, e il cielo pianse con lui.

2

Helena vide la frana precipitarle incontro come un fronte di fragore, fumo e fuoco.

La donna allargò gli occhi invasa da un senso di irrealtà: abbassò le redini, rilassò la presa, guardò la valanga, e adesso che faccio?

L'attimo successivo, come dilatato, la voce di papà le parlò calma nella mente: proteggi Timmy.

"Con me fratello!" sbraitò tirando le briglie: il tempo riprese a scorrere normalmente e la cavalla si impennò voltandosi, contemporaneamente il ragazzino atterrò in sella dietro di lei abbandonando il pony al suo destino.

Helena piantò i talloni nei quarti posteriori dell'animale, che schizzò avanti strillando al galoppo: ma la frana era più veloce e loro non ce l'avrebbero fatta a fuggire-

"Sorella non voglio morire porca puzzetta non voglio!".

"Sta' zitto! E non tirarmi le tette!" ruggì sentendolo aggrapparsi alla disperata; una freccia le fece la scriminatura bassa, un'altra lacerò la pelle della casacca e strisciò contro la cotta di maglia. Il tremito crebbe e li avvolse mentre l'avventuriera esplorava freneticamente la parete sopra di loro...trovando poi ciò di cui aveva bisogno: "Stà pronto!".

La stretta si rinserrò; fece scattare l'interruttore al centro dell'Old Gong e la massa di fibrille, attraversata dalla tensione, si alzò come un serpente pronto all'attacco.
Helena tirò indietro il braccio, si sollevo sulle staffe, si diede la spinta e fece scattare il percussore un attimo prima che il cavallo venusse travolto: la lingua crepitante si scagliò verso lo sperone di roccia che aveva puntato, seguendo il suo sguardo e i suoi pensieri, avvolgendosi saldamente come la frusta di papà, trascinandola via. "Guai a te se molli!!!".

...naturalmente la piccola eredità di entrambi non lo fece e la ragazza digrignò i denti sentendo i suoi muscoletti istigare la ferita all'addome; un secondo dopo atterrò contro la parete e la frana sfilò senza danno otto piedi più sotto inseguita da una coda di polvere, trascinandosi dietro le carcasse dei cavalli e il loro carico disperso.

"Timmy! CAZZO!!! Stai bene?!?".

La pressione rassicurante e dolorosa del suo corpo aggrappato rispose, urla acute frammiste a spari la raggiunsero ricordandole di quella volta con papà, quattordici anni prima nel Delain, quando erano venuti gli uomini-crotalo e lei ci aveva rimesso l'occhio-

Antico SegretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora