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Il respiro della corsa era un rumore vivo all'interno di quel suo nuovo mondo chiuso, fatto di scritte che apparivano davanti agli occhi e voci che parlavano nella testa: vivo, di nuovo, come lei.
Helena allargò le braccia e saltò verso il masso che bloccava il sentiero: fiamme azzurre uscirono dai palmi dei guanti mentre veniva proiettata in avanti, atterrò in cima all'ostacolo e l'urlo di celebrazione appannò la visiera strozzandosi quando il peso della tuta la sbilanciò; dopo un attimo uno spintone contrario la rimise in assetto.
La faccia affaticata del sintetico entrò nel campo visivo: datti una calmata lesse dalle labbra sentendo le sue che si sollevavano e il cuore che pompava, debolezza e malattia spariti come se non fossero mai esistiti, perché lei era di nuovo viva, lei non sarebbe morta, lei era di nuovo felice......anche se non avrebbe dovuto, perché lui non c'era più, loro non c'erano più e lei era sola...
...e appena dopo averlo formulato quel pensiero si corresse accompagnato da un brivido piacevolissimo: anche se Timmy e papà erano morti lei adesso era con qualcuno a cui doveva la vita e che l'avrebbe aiutata a esigere la sua vendetta...e che magari sarebbe potuto rimanere, dopo.
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Va tutto bene.Si, andava tutto bene, e lei era troppo intelligente per non capire che era tutto merito delle sostanze che la tuta le aveva iniettato, se si sentiva così: nulla di troppo diverso dall'oppio ma non aveva importanza, perché grazie a quello il suo corpo stava guarendo, la sua mente era di nuovo chiara e la sua perdita tremenda ma non insopportabile. Io ti vendicherò, io ucciderò chi ti ha portato via da me.
Il sintetico le fece toc-toc sulla visiera; sussultò, mostrò la lingua e si rimise a correre.
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Piegato con una mano sul ginocchio dopo quell'ultima volata, il pistolero sogghignò guardandola che riprendeva a correre come una capra di montagna imbizzarrita: lui non aveva né un esoscheletro dotato di propulsori ionici né una somministrazione costante di adenostimolanti ad assisterlo, e la sua situazione si stava facendo pesante come l'aria che lo circondava, perché a differenza dei modelli da combattimento di ultima generazione dipendeva ancora dall'ossigeno per mantenersi operativo.
Il cielo brontolò, Chase Bowman alzò gli occhi: incombenti nella prospettiva dal basso i picchi si sollevavano oltre i fumi perdendosi nel grigioverde granuloso dell'infrarosso come una coppia di immense zanne nere. Un lampo biforcuto guizzò oltre i contrafforti seguito dal rotolare di un tuono solitario; folate violente spazzarono la costa alzando mulinelli di pietrisco, altre folgori inseguirono la prima e il pistolero offrì la schiena alle raffiche riparandosi dietro il braccio sollevato, lottando per estrarre il poco ossigeno contenuto in quell'aria satura di scorie.
Avevano trovato altri esoscheletri funzionanti nel relitto, da cui aveva prelevato un paio di celle subnucleari di riserva, ma quando aveva provato a indossarne uno il suo sistema artificiale era stato rifiutato: probabilmente non era previsto che gli androidi a bordo della USS Darkstar facessero attività extraveicolare, col giusto tempo comunque avrebbe potuto smontare e ricombinare gli elementi del supporto vitale creando un supporto di respirazione improvvisato...ma tempo non c'era più per chi voleva piantare il suo chiodo e sentiva il martello prudergli in mano, perché per obbligo della programmazione stavolta aveva lasciato lungo la strada ciò che aveva di più caro: e adesso tempo e strada erano alla fine e tu non scapperai, niente mi fermerà. Noi ti avremo.
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Antico Segreto
MaceraLa cordigliera del Crystal Range è il confine più estremo del mondo conosciuto, diecimila ruote a Nord del Gran Desierto: l'ultima barriera prima delle immense pianure artiche e dei loro feudi dimenticati, delle città sepolte nel ventre ghiacciato d...