XXXII - Dove è polvere e silenzio

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1

L'eco dello sparo si sovrappose nello spazio chiuso del corridoio inghiottendo il rumore della corsa. "BASTARDO!".

Il pistolero superò con un salto la svolta, spianò la Colt e abbassò il braccio: Helena era ferma al centro del corridoio nella nuvola del colpo che aveva appena sparato. Movimento più avanti scatenò il secondo, *BANG!*.

La pallottola sollevò scintille al termine di un lungo rettilineo e i fari del casco brillarono per un momento su una forma gobbuta che spariva di corsa dietro l'angolo. "BASTARDO, BASTARDO!!! *click! click! click!*.
Chase rinfoderò, la raggiunse, le mise una mano sulla spalla e l'avventuriera sussultò. L'arma scarica deviò su di lui prendendolo di mira per un momento, gliela strappò di mano in un gesto condizionato. "Adesso calmati!".

"Si...si, scusami...". Helena indietreggiò e i riflettori danzarono nel fumo abbagliando il pistolero, che non si mosse. "Io pensavo...pensavo di prenderlo...".

"I sistemi di supporto vitale dell'esoscheletro ti stanno sparando in circolo dosi importanti di medicinali, stimolanti e antidepressivi e il tuo corpo non è abituato a gestirli. Viceversa la tuta HEOS non offre nessun sistema di servoassistenza alla mira...e io ho conosciuto ben pochi esseri umani in grado di sparare diritto mentre correvano". Uno dei quali era mia figlia terminò senza dire.

"...ti sei comportata bene prima, ci hai salvati entrambi. Non perdere la testa adesso" ammonì ficcandole la Colt Firestorm in mano. "Quel drone ubbidisce a strategie di ingaggio codificate che mettono fra le prime scelte quella di attirare in trappola un eventuale inseguitore".

Helena annuì; "Non perdere la testa" ripeté...ma non è forse cosi che io ho perso te, Ka'ai?

E come lei hai perso anche i tuoi figli rubati!

"Scusami...davvero, io...io pensavo di prenderlo...".

E come hai perso loro molti altri perderai! TU ROVINI TUTTO CIÒ CHE TOCCHI!

Il pistolero mosse la mano in circolo e ondeggiò fra luce e polvere mentre le procedure antivirus strozzavano le risate dell'Uomo in Nero: non era quello il momento di cedere ai demoni.

"...ehi?". Alzò la faccia di scatto e il casco sussultò.

"Sono gli stimolanti, inibiscono l'autocontrollo, sono fatti per questo.
Non perdere la testa" disse per la terza volta, "Io non posso sentirlo, ha schermato la sua firma pubblica e se glielo permetti ci attirerà in trappola. Ricarica": ubbidì senza replicare, apprezzabilmente rapida, prelevando i bossoli dal cinturone che si era allacciata intorno ai fianchi della tuta...ma lo fece guardando e una vera pistolera non lo avrebbe mai fatto.

Sua figlia non lo avrebbe mai fatto.

...imparerai computò sopravanzandola: la linea di tracce artigliate risaltava sul pavimento polveroso come una traccia di briciole evidenziata con reticoli rossi nella visuale a realtà aumentata...e lui non si sarebbe fatto mettere in trappola da una macchina malfunzionante vecchia due millenni.
Un momento più tardi percepì, senza voltarsi, la presenza di lei un passo indietro, esattamente come doveva essere.

Imparerai: avrò tutto il tempo per insegnarti, perché io non sarò più solo.

2

I ponti superiori erano una successione di habitat, serre idroponiche, centri di calcolo, uffici e aree ricreative: ambienti completamente devastati che si lasciarono in fretta alle spalle raggiungendo, un paio d'ore dopo, un checkpoint che segnava il passaggio ai quartieri degli ufficiali.

Antico SegretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora