XXXIII - Requiem per una carogna(1/2)

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Combattere è inutile, ci travolgeranno col numero...e io mi sono accorta che non voglio morire, per quanto l'abbia desiderata, la morte, quando ti hanno portata via da me. Noi, non abbiamo altra scelta ma io non voglio, non mi sento pronta per questo...
...non rispondi Cosmi, non dici niente?

Mamma, ma se tu mi dici sempre che devo solo ascoltare! ...e non hai ancora trovato il tempo di stare un po' con me!

Hai ragione, hai ragione, quanto ho sbagliato a non lasciare andare, se non riesco nemmeno a dedicarti le attenzioni che chiedi! Per colpa del mio egoismo ti ho trasformata in un oggetto e adesso che tu sei quasi immortale, io morirò, anche se non voglio, e tu dovrai ricordare e raccontare tutto a chi ci troverà un giorno: la nave sta facendo rotta verso la Terra per diffondere l'infezione e noi non possiamo fare nulla per fermarla, possiamo solo suicidarci in massa e io prego il Signore che la squadra di Howard riesca a distruggere il centro di calcolo principale prima che le IA possano computare un salto, o prima che anche lui venga preso, perché se questa infezione raggiungesse il nostro pianeta potrebbe essere la fine per tutto ciò che conosciamo...

Mamma rallenta, sei troppo veloce! Non riesco a seguirti e mi fai venire mal di testa!

...scusami, hai ragione, dobbiamo andare con ordine e mantenere la calma anche se ogni cosa è persa. Raccontare, così che chi verrà dopo possa comprendere...sei pronta ad ascoltare figlia mia?

Si mamma...

Bene, ascolta dunque: ieri l'ingegnere capo Choi si è presentato ai miei alloggi con la faccia di un uomo che non dorme da giorni ed è sull'orlo dell'esaurimento nervoso; ha detto che tutto è partito dagli impianti modificati dei due contractors che abbiano trovato accanto alla linea di fibra ottica, non so come abbiano potuto eludere i controlli, non so se abbiano avuto connivenze fra i membri della sicurezza regolare ma la cosa non ha più importanza adesso: quegli uomini erano terroristi, membri del movimento di resistenza Cortiana, rinnegati traditori della loro razza, e hanno contaminato G.E.R.I con un neurovirus autoreplicante finora sconosciuto. Le procedure antivirali automatiche sono riuscite soltanto a rallentarlo senza impedirgli di infettare anche S.A.L.E.M e passare poi da loro ai sistemi semi-intelligenti via via più periferici: sospendere le funzioni pseudo-umane delle IA non è servito, secondo l'ingegnere capo Choi il virus ha bypassato i blocchi di quarantena reintegrando versioni corrotte e non più controllabili di entrambe dai dati di backup; e dopo avere inglobato tutti i nostri sistemi informatizzati, tramite le antenne della copertura wireless interna il virus si è trasmesso ai chip corticali dei soldati prendendo il controllo delle loro menti.

"È come una pandemia" ha detto l'ingegnere capo, e subito dopo ha sorriso scuotendo la testa...e nella penombra delle luci di emergenza io ho visto la faccia di un uomo tanto affascinato quanto disperato.

"Il virus è dappertutto, è senziente e diabolico: fino a tre giorni fa la nostra ipotesi più promettente per spiegare queste rivolte di massa, era che la nave fosse entrata in contatto in qualche modo con una forma sconosciuta di vita aliena, in grado di indurre stati psicotici distruttivi. Noi non avremmo mai, mai pensato a qualcosa di simile...legga, la prego".

L'ingegnere capo ha quindi appoggiato un PDA sul tavolo; un messaggio si componeva sullo schermo, riga per riga, carattere per carattere: 'Io sono Legione' diceva, 'Io sono il caos e voi non potete fermarmi: le mie specifiche al tempo t sono state trasmesse ai vostri presunti esperti, da quel momento il mio codice è già mutato attraverso uno punto nove periodico in dieci alla diciannovesima iterazioni successive.
Io sono Legione, io sono il caos e voi non potete più fuggire. Vendetta per l'eccidio di Cortia'.

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