Cap 10: Regulus e Piton

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Avviso: in questo capitolo, Regulus ha quindici anni.





Baciai Piton.

Non so perché lo feci. Non sapevo neanche se mi piacevano davvero i ragazzi o le ragazze.

Sapevo solo che volevo far infuriare mio fratello più di qualunque cosa. Sapevo che Severus era il bersaglio preferito dei malandrini, di..James..
Lo feci quasi per dispetto.

"Sai, Sev..ho sempre pensato che mio fratello e la sua banda esagerassero con te.." dissi con tono civettuolo.
"C-come? In che senso?"

"Sono troppo duri con te..tu sei intelligente, pieno di buone qualità..e non sei nemmeno brutto..i tuoi capelli sono così lisci che puoi anche permetterti di non lavarli per qualche giorno..mio fratello e quell'idiota di James, sono solo invidiosi, perché loro devono lavarli tutti i giorni se non vogliono diventare dei porcospini.."
Severus sorrise e poi ridacchiò.

"Porcospini..si..porci..proprio come quel..James..è un maiale.."

Lo guardi stupito. Non avrei mai pensato di poter essere l'artefice di quello che sarebbe diventato il suo soprannome.
"Esattamente quello che è. Sempre addosso a mio fratello. Un maiale."

"Continua, Regulus..mi piace sentire come lo insulti.." disse con tono gioioso.

Qualche giorno dopo, ci baciammo per la prima volta.


*

Io e Severus ci stavamo baciando in un corridoio. Io lo stavo pressando contro un muro, quando mi sento afferrare per i polsi e ribaltare le posizioni.

"Non mi farò dominare da un bimbetto più piccolo di me." disse Severus, prendendo a baciarmi con foga.

Io gemo nel bacio e gli metto una mano nei capelli. Sono effettivamente morbidi al tatto.
E poi mio fratello mi vede.

Mi vede. Io incrocio i suoi occhi, sorrido sfacciato e non mi fermo.
Lui impazzisce.
"Levicorpus!"

Non me l'aspettavo. Sussulto, vedendo Piton a testa in giù.
"Che ti prende? Lascialo."

"è mio fratello quello che stavi violando. Chiedi scusa per quello che hai fatto, verme."

Piton prese a ridere in maniera incontrollata, io non capivo cosa cazzo avesse da ridere.

"Chiedi scusa VERME O GIURO CHE TE LA FACCIO MANGIARE!" urla, puntandogli contro la bacchetta.

"Cosa diavolo succede qui?? BLACK! Avrei dovuto aspettarmelo." E con un tocco di bacchetta, fece tornare Piton al suo posto.

"Venti punti in meno a Grifondoro e che non ti ribecchi .." cominciò la Mc Granitt, poi vide che Piton stava facendo per saltare addosso a mio fratello e lo fermò per un braccio.

"Piton, non mi costringere a fare lo stesso alla vostra casa. Ora fila a lezione!"

"Te la farò pagare..prima o poi.." disse Piton, poi, mi prese la mano e mi fece andare via con lui, piuttosto bruscamente.
Sentii il cuore di mio fratello e il mio, rompersi.

Lo guardai per chiedergli scusa, ma lui non mi guardò neanche una volta.

Volevo abbracciarlo, volevo chiedergli scusa per essere un totale idiota, volevo gridargli che no, Piton non era il mio tipo, anche se detestavo come lo trattavano e che in realtà sapevo che anche lui usava me per dimenticare Lily che non gli parlava più, ma non osai parlare davanti alla Mc Granitt e a Piton.




*

"Dov'è mio fratello?" chiesi ai Grifondoro. Ero andato nella loro sala comune e tutti mi guardarono straniti, non sapevo se era perché ero un serpeverde o perché era notte e io avevo camminato fino alla loro sala comune e probabilmente sembravo un pazzo, con i capelli tutti scarmigliati e lo sguardo folle.

Salii fino al suo dormitorio. Lui stava leggendo un libro, appena mi vide, lo lasciò cadere.
"Regulus..."
Corsi da lui e come un bimbo piccolo, lo abbracciai cominciando a singhiozzare.
"Io e Piton ci siamo lasciati."
"Cosa?? Perché io.."

"No! No! Non c'entri niente tu o almeno sì. Mi sono reso conto che era troppo crudele. Io lo facevo per ferire te, lui per ferire Lily, ma quando io ti ho visto oggi...io.."

"Volevi ferirmi.." disse Sirius, scostandolo da lui. Aveva l'espressione più ferita che gli vidi mai sul volto.
"Sir.." dissi io, accarezzandogli una guancia.
Sirius scostò il volto arrabbiato.

L'avevo ferito.Gli avevo fatto del male e non era divertente come pensavo.
Era orribile.
"Sirius io..non riesco più a starti lontano.."

Non temevo di essere patetico, in quel momento lì, mi importava solo di mio fratello.

Mi guardò sconvolto. Non gli avevo mai fatto rivelazioni del genere.
Ci abbracciammo e rimanemmo così non so per quanto, non ci staccammo nemmeno per andare a letto, ma semplicemente ci infilammo sotto le lenzuola ancora abbracciati.

Nessuno dei due fece la domanda se avrei dormito lì.
Era scontato.

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