Cap 19: Il toccante discorso tra Regulus e Albus Silente

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È l'ultimo anno di scuola di Regulus.
Il primo senza Sirius.

Regulus sapeva che sarebbe stato difficile, ma non pensava così. Aveva già provato cosa significava l'assenza di suo fratello, quando lui era partito per il primo anno, ma in quel caso Regulus era a casa.
Credeva di aver già passato il peggio, che quello fosse il peggio e invece il peggio era tornare a scuola senza di lui.

Tutto di quella scuola gli ricordava il loro primo bacio, che c'era stato nella sala comune di Serpeverde, neanche a farlo apposta.

E tutti quei baci scambiati nei bagni della scuola, nelle aule deserte, per non farsi scoprire.

E ogni volta che passava vicino alla sala comune di Grifondoro, attraverso il buco del ritratto, gli pareva di vedere il dormitorio, se lo immaginava come se potesse usare i raggi x.

Una notte aveva anche chiesto stupidamente di poter entrare nel dormitorio di Grifondoro e restarci da solo per un po.

Tutti i grifondoro l'avevano guardato stupefatti ma non erano riusciti a negarglielo. Molti conoscevano Regulus, sapevano che era il fratello di Sirius e lo conoscevano come uno dei pochi Serpeverde ad essere gentile, sapevano che era stato spesse volte nel loro dormitorio, così accettarono.

Regulus lo fece però solo una volta.

Si sdraiò su quei letti, cercando di respirare il profumo delle lenzuola, dei cuscini, dell'aria stessa, sperando che qualcosa, qualche odore di Sirius fosse rimasto impregnato nell'aria.

Ad un certo punto, cadendo come in dormiveglia, gli parve di sentire finalmente degli odori famigliari, il profumo della pelle di suo fratello, il suo odore perfino dopo che ebbe avuto un orgasmo.

Quando aprì gli occhi, si chiese a lungo se quegli odori se li fosse solo immaginati, visto che erano scomparsi. Forse la potenza della magia dei maghi, sotto un certo stato d'animo, poteva addirittura rievocare antiche sensazioni e addirittura antichi profumi?

Era uscito da quei dormitori e non ci tornò più.

Si ricordava che Sirius e lui usavano anche fare una dolce usanza di notte.

Usavano sgattaiolare di notte, a volte, nel bagno dei prefetti, e si facevano il bagno nella vasca meravigliosa a loro dedicati.

Sirius lo insaponava, lo lavava, a volte gli faceva i massaggi, a volte piccanti carezze e poi finivano a baciarsi immersi negli olii profumati e nel bagnoschiuma pieno di bolle.
Era tutto così mistico e magico...

Regulus smise di cercare di rievocare i profumi, ma andò lo stesso in quel bagno, sperando di risentire quell'antica magia, di notte sgattaiolò in quel bagno, riempì la vasca e si mise dentro.

Fu un disastro.

Senza Sirius al suo fianco, si accorse di sentire freddo, senza il calore del suo corpo ad abbracciarlo.
E aveva dimenticato alcuni olii che rendevano tutto magico..e le candele..era Sirius a pensarci!

Il bagnoschiuma chissà perché non era pieno e fiorente come lo era stato quando stava con Sirius, non sapeva se dipendeva dal fatto che era un bagnoschiuma scadente, o che lui era proprio un imbranato.
Non c'era alcuna magia. Non più.

Solo solitudine e tristezza, così, infreddolito e incazzato e con il morale sottoterra,uscì dalla vasca e si mise l'accappatoio indosso.
Tremava, mentre ricordava come Sirius andasse matto per quelle citazioni babbane che tanto andavano di moda in quegli anni fatte per emozionare gli spiriti inquieti.

Una in particolare era la sua preferita.

"L'aspetto delle cose varia secondo le emozioni; e così noi vediamo magia e bellezza in loro, ma, in realtà, magia e bellezza sono in noi."

Quella in particolare era la sua preferita.

Sentir parlare di magia platonica dal punto di vista di un mago, era strano, doveva mettersi nei panni di un babbano, per capirne il significato, dal momento che per i maghi il concetto di magia era totalmente diverso.

Si era quindi immedesimato nei panni di una persona senza alcun uso di magia e fece finta di pensare alla magia come a una cosa che non era parte di lui, forse in questo modo gli avrebbe dato una parvenza più poetica, forse così sarebbe riuscito a capire cosa intendevano quelle parole, cioè come ci si può sentire a sentire la magia dentro senza possederla davvero.

Non ci era riuscito. Non sarebbe mai riuscito a entrare nei panni di una persona non magica.

Eppure in quel momento, infreddolito, nel bagno dei prefetti e con un accappatoio indosso, si rese conto che forse si, forse adesso aveva capito.



Finchè era in quel bagno con suo fratello, era tutto stupendo, meraviglioso,MAGICO.
Ora che suo fratello non era più con lui, sembrava così vuoto, quel bagno appariva così desolante.

Era svanita la magia, e non era una cosa che poteva far riapparire con la bacchetta.
Per la prima volta, capì i babbani meglio di quanto credeva di poter fare, per riuscire a far contento suo fratello.

Mai come in quel momento, si era sentito così in sintonia con loro.
Si chinò quasi in ginocchio tenendosi la testa tra le mani come se gli stesse per scoppiare.


Come faceva quella povera gente a cavarsela senza la magia?

Non avevano dei poteri magici su cui fare affidamento, non avevano nulla per compensare il grande dolore e vuoto che avevano attorno, quando le persone che amavano, scomparivano, l'unica magia che loro possedevano, era quella che loro stessi, si creavano, grazie alla potenza dell'amore, la forza magica più potente di tutte, ma invisibile.

Queste persone erano così straordinarie. Pur non potendo usufruire della magia, riuscivano comunque a percepirla, a sentirla, dentro di loro, anzi, DENTRO LE COSE, DENTRO LE PERSONE. E non avevano la magia che permetteva loro di andare avanti quando la perdevano, non avevano nessun incanto oblivion per dimenticare quello che avevano provato, erano costretti a conviverci, oppure a cercare di riviverla per sempre nei loro ricordi.

E la potenza delle emozioni era così devastante! Come facevano loro a sopportarla? A conviverci? Dovevano essere persone davvero straordinarie.
Perché la sua famiglia volevano distruggere delle creature così meravigliose?

Si rese conto che Sirius aveva sempre avuto ragione. Ci aveva messo tanto per capirlo. Come si dice sempre, bisogna passare nelle cose per capirle.




Quando lasciò il bagno, incrociò Silente nei corridoi del castello.

"Black, che cosa ci fai in giro di notte per la scuola?"

Regulus avrebbe voluto scomparire, per la vergogna e la paura di farsi sorprendere a girovagare per il castello di notte da solo.

"Io..mi dispiace..mi ero..ero andato a farmi un bagno.." disse desiderando che il pavimento lo inghiottisse.

Silente sembrò soppesarlo per un po, poi inaspettatamente sorrise.

"So che l'assenza di tuo fratello è indice per te di grande dolore, Black, ma devo chiederti di promettermi che non andrai più in giro di notte da solo, senza il mantello di James Potter, chiunque potrebbe sorprenderti di notte e potrei non essere io la prossima volta, non vuoi che Serpeverde perda cinquanta o cento punti alla tua casa, vero? Sarebbe un vero peccato."

Dopo quelle parole, Regulus avrebbe voluto dissolversi.

"Mi dispiace infinitamente, non so come scusarmi..è solo che..io.."

"è solo che non riesci a rinunciare al vostro dolce rituale del bagno di notte. Lo capisco, Regulus, i rituali sono la cosa più dolce che abbiamo e ci sentiamo persi quando vengono a mancare le nostre abitudini, ma continuare su questa scia non farà sentire tuo fratello più vicino a te, visto che un rituale fatto in compagnia ha tutto un altro sapore"

"Me ne rendo conto..mi dispiace di averla delusa.." disse Regulus rammaricato.

"Io?" disse Silente e parve sorpreso. "Sai perché stavo girando per il castello di notte, Regulus?"

"Io..no..ma ammetto di esserne curioso..ma non mi permetterei mai di chiederlo, signore."
Silente rise.
"Ma io te lo dirò lo stesso, stavo pensando a quanto è struggente la sensazione di amore e protezione che provi per l'umanità, scontrata con il peso del nostro essere così impotenti. Io amo questo castello, e voi, tutti i miei allievi, siete tutto per me. Io non desidero altro che proteggervi tutti e incamminarvi verso il cammino della luce, riflettevo sulla mia arroganza, è impossibile per un uomo, un singolo uomo, salvare tutti. è arroganza. Per quanto puoi amare qualcuno, non puoi costringerlo ad un cammino di luce se non è quello che desidera e per quanto io possa desiderare un cammino di luce per tutti, ci sono allievi in questa scuola che intraprenderanno un cammino di oscurità e io con tutte i miei crismi sull'amore e la salvezza, non potrò comunque fare nulla per impedirlo."

Regulus era scioccato da una tale sincerità verso di lui e da quanto quelle parole lo scuotessero e lo disarmassero dentro, come un cuore che viene accartocciato.

"Signore, se crede che esiste qualcuno qui che possa diventare malvagio in futuro, è..è ancora in tempo per far si che questo non accada..sono tutti solo degli studenti..con tutto il rispetto, signore..non voglio permettermi di dire quello che deve fare..ma lei è un grande mago..e questa è una grandissima scuola di magia..se ha dei sospetti su qualcuno..può.."

"Può? Io non devo fare niente, mio caro Regulus." Disse Silente spiazzandolo e creando sgomento nel ragazzo.
"Ma..ma lei è il mago più grande che.."

"Neanche il mago più grande può decidere del destino di altri maghi, se il loro cuore li spinge in una direzione. Noi possiamo solo cercare di salvare più gente possibile, ma a volte dobbiamo semplicemente renderci conto che non possiamo salvare tutti. Vedo il tuo viso e capisco che ti ho sconvolto, sei solo un ragazzo, e io devo fare i conti con la mia intelligenza al di sopra della media, tutti i giorni, è stata questa, per esempio, a togliermi il sonno stanotte. Non mi meraviglia quindi che avrai bisogno di tanto, tanto tempo, prima che tu capisca e condivida il significato delle mie parole, ma sei solo un ragazzo, non è ancora il momento..adesso sei solo un fratello che si sente solo perché gli manca terribilmente l'amore della persona più vicina che aveva a sé, non devi capire cose più grandi di te. Un giorno lo farai."

"G-grazie, signore.."

Regulus si sentiva commosso e in preda alle emozioni, fece per abbracciare il professore, ma ebbe un attimo di esitazione.

Il professore però, essendo dotato di una intelligenza sopra la media, capì il desiderio del ragazzo e lo abbracciò prendendo lui l'iniziativa.

Sarebbe giunto il momento che Regulus avrebbe capito le sue parole.
Un giorno. Non ora.






Note dell'autrice: Lo so, vi state chiedendo se Silente sapeva della relazione tra i due fratelli, beh, essendo dotato lui, di un'intelligenza sopra la media, è probabilissimo che abbia capito qualcosa :pp

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