Kelly rialzò lo sguardo a causa dell'insistente bussare alla porta; appoggiò la tazza di tè sul tavolo e si scompigliò la chioma bionda, inoltrandosi nel corridoio piuttosto diffidente e barcollante a causa dei postumi della sbronza.
Trovò Thea, svegliata dal suo stato di silenzio per non aver più trovato suo padre a casa, come lui invece le aveva promesso, già piazzata davanti all'ingresso.
"Tesoro, vai in salotto" la esortò la madre, accennando un sorriso; la bambina ignorò il comando ricevuto, dimostrandolo con le successive domande che porse.
"Credi che sia papà? Mamma perché è andato via? Puoi dirmi la verità almeno su questo, per favore?"
Davanti ad una tale sincera supplica, Kelly stava per cedere, ma si ricompose per l'ulteriore suono del campanello che richiamò la sua attenzione; prima di aprire si abbassò su Thea, rimettendole apposto una ciocca di capelli scuri dietro l'orecchio "Adesso non è il momento, amore. Dai, vai da Jimmy"
Quando aprì la porta, la bionda tirò un sospiro di sollievo, dall'altra parte rimanendo sorpresa nel vedere Sara e Mike, soprattutto nel notare l'agitazione costernare sul volto della prima.
"Kelly, possiamo?"
La padrona di casa annuì, invitandoli ad entrare senza esitazione "Certo, ma cos'è successo? Sembri spaventata..."
"Sì, lo so. Hai ragione..." dopo aver allontanato il figlio con Thea e James, la Tancredi si strofinò nervosamente il viso tra le mani, prendendo una boccata d'aria, prima di proseguire con il discorso "Senti, ci sono alcune cose che devo dirti, Kelly"
"In verità, quella che ti deve delle spiegazioni sono io.." l'interruppe l'altra, in tono grave "Avrei dovuto farlo prima, ma ho avuto dei problemi con Alan: penso sia un alleato di Poseidone... Sara, non so in che modo dirtelo... ma Poseidone è tuo marito, Jacob..."
"Sì, lo so" quella risposta fece rimanere di stucco la giovane donna, insieme ad un evidente stato interrogativo "Theodore è venuto a dirmelo stamattina. Ha voluto che ci incontrassimo e mi ha detto tutto. Mi ha mostrato le foto... ma c'è di più..."
"Quindi l'hai visto?"
"Sì... ma... non capisco, credevo che tu e lui..."
La bionda strinse le labbra a quella domanda ed abbassò la voce per non essere udita dai tre bambini in salotto "Abbiamo avuto una discussione e questa mattina non l'ho più trovato a casa. A dire la verità, la faccenda è più complicata di quanto credi..." decise di omettere i particolari, spostando l'attenzione sull'argomento principale "Comunque, cos'altro volevi dirmi?"
L'ex moglie di Michael ingoiò, posando le mani sui fianchi, mentre la sua pelle iniziava a sudare a freddo a causa della confessione che doveva fare "Dopo che ci siamo visti, ho fatto una cosa che non avrei mai pensato di fare, Kelly, almeno non con Theodore. Davvero, io non so come... abbiamo fatto un accordo: mentre io riprendevo Mike, lui avrebbe interrogato ed ucciso Jacob" pur credendo che quella notizia non l'avrebbe sorpresa più di tanto, l'ex compagna di Bagwell dovette attendere un paio di minuti per immagazzinarla bene nella testa "Jacob ha ammesso di aver contattato i due sicari, ma per dire loro di lasciarci stare. Ha detto di aver portato a far analizzare il mio telefono dopo che è stato Hackerato, così sarebbe riuscito a rintracciarli. Eppure, io non credo alle sue parole, Kelly, non ci riesco. Quello che so ora è che l'uomo che ho sposato è Poseidone!"
"Con T-Bag difficilmente qualcuno sopravvive. Se ci siamo sbagliati, allora potrebbe già essere troppo tardi. Ma se Poseidone è morto, allora i suoi alleati cercheranno un modo per venire da noi"
La Tancredi si mostrò completamente d'accordo con quelle parole, annuendo con la testa "Resteremo insieme almeno finché Theodore non ci darà conferma della sua morte, in questo modo sapremo come muoverci"
***
Già due ore dopo nelle due donne era cresciuta la tensione, non avendo avuto alcuna notizia sulla sorte di Jacob Ness, il che parve loro strano.
"Non capisco perché non abbiamo ancora saputo nulla!" dichiarò la più giovane, camminando velocemente avanti ed indietro nella cucina "Ogni volta che lo chiamiamo al cellulare risponde la segreteria. Non lo so, ho sempre più la sensazione che sia successo qualcosa di...brutto" a fatica cacciò quella parola, agitando le mani; gettò una veloce occhiata in direzione dei bambini nel salotto, riportando subito lo sguardo ai suoi piedi.
Il suono del telefono della Tancredi fece sobbalzare il cuore di entrambe; la donna si staccò dalla parete dov'era appoggiata, prese in mano il dispositivo e quando lesse il nome sullo schermo il colorito sul suo viso tendette immediatamente al pallido, spingendo subito l'altra a chiedere chi fosse.
Boccheggiando, Sara ricambiò il contatto visivo di Kelly, mormorando qualche parola dopo alcuni secondi, come se le costasse un respiro in meno di vita "È Jacob" tornò a fissare il telefono con le mani che tremavano, al contrario della sua amica, rimasta paralizzata.
Premere il pulsante per accettare la chiamata significò per l'ex dottoressa andare incontro all'ignoto.
"Pronto" sibilò a denti e mani serrate e congelate per il timore e l'adrenalina nel vene: nella sua mente stava già vivendo il momento in cui l'uomo che aveva sposato le dichiarava guerra, ma ciò che ascoltò da lui la prese completamente in contropiede: la donna fu costretta ad allontanarsi, portandosi una mano davanti alla bocca, osservando di sottecchi la giovane donna alle sue spalle.
"Sara, che cosa ti ha detto? Non farmi aspettare per avere una risposta, te lo chiedo per favore!" la esortò la sua amica con una strana calma, scandendo bene ogni sillaba, benché i suoi occhi verde acqua tradissero il suo stato di atroce ansia per il silenzio che stava ricevendo: ogni minuto costava un enorme ostacolo da superare.
"Jacob mi ha detto che... nel tentativo di colpirlo... Theodore è scivolato e ha sbattuto la testa contro una pietra..."
Se avesse avuto un calo di zuccheri, probabilmente Kelly sarebbe riuscita a reggersi in piedi, ma era come se qualcuno le avesse troncato di netto le gambe "Cosa?" indietreggiando bruscamente urtò con la schiena il bancone, evitando così di finire a terra; si strofinò il viso con la mano sinistra, scuotendolo ed avvertendo l'insensibilità della pelle ed il fiato bloccato a metà tra i polmoni e la gola "Non è possibile, non è possibile... ti ha... ti ha mentito... sono sicura che è una trappola, lui è... non può..."
"Kelly"
Quest'ultima bloccò il tentativo di Sara di avvicinarsi, sbattendo le mani sul tavolo; inclinò il capo ed increspò le labbra in una smorfia "E non ha pensato di chiamare la polizia, per caso?"
"L'ha fatto ed a quanto pare hanno già portato via il corpo... mi ha chiamato proprio per andare centrale, dice di aver fatto arrestare i due sicari... Kelly, ascoltami"
"No, vai, devi andare. Ci eravamo sbagliati, Sara, tutto qui. Va da lui" dichiarò fermamente la padrona di casa, avviandosi nel corridoio ed invitando la Tancredi ad uscire; fu come se un muro si fosse calato di colpo intorno a lei: Sara l'avrebbe considerata una maleducata, ma non voleva sentire più altro in proposito, da quel momento le era stato affidato un compito tremendamente difficile con sua figlia e non aveva idea di come iniziare.
"Kelly, davvero, non so cosa dire..." tentò un'ultima volta l'ex dottoressa, invano.
"Non c'è assolutamente nulla da dire, Sara. Se tu sei disposta a credergli, io non sono nessuno da impedirtelo. Se ti senti più sicura che tuo figlio resti qui, per me non c'è problema, ma adesso voglio restare da sola, se non ti dispiace" richiusa la porta alle proprie spalle, la madre di Thea scivolò contro l'anta con la schiena, fino ad avere le ginocchia contro il petto, le mani sulle fredde mattonelle del pavimento e l'espressione persa nel vuoto.
Aveva visto Theodore solo la sera precedente ed ora quasi non riusciva a metabolizzare che fosse morto.
Le sembrava tutta un'assurdità per uno come lui.
Ma se il suo destino fosse sul serio arrivato al capolinea?
Il cuore le batteva solo perché non poteva controllarlo volontariamente.
Voleva urlare, esplodere, ma dalla gola non le uscì neppure un suono.
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How You Remind Me "Prison Break"
FanfictionSEQUEL di 'How You Live Me' 'Sometimes a man needs to surrender to fate' Michael Scofield è morto da sette anni, Lincoln Burrows ha ripreso la vita vissuta prima della sua incarcerazione a Fox River, e Sara Tancredi si è risposata, crescendo con s...