Bitter truth (Parte due)

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Lincoln e Whip restarono con Michael dopo l'amichevole abbandono della squadra da parte di Ja, rimasto in una piccola cittadina chiamata Scheria, e si imbarcarono fino ad arrivare in Grecia, a Finikas, nei pressi di Creta.

Il più giovane dei tre si occupò di adagiare l'ex compagno di prigionia su di un piccolo letto, coprendolo poi con una coperta di lana per farlo stare il più caldo possibile; osservatolo per secondi che parvero infiniti, Whip non ebbe il coraggio di andarsene, piuttosto si sedette sul bordo del giaciglio: il suo viso era stanco e provato.

"Non giocarmi brutti scherzi, bello, capito?" mormorò con la voce che tremava leggermente per un magone rimasto bloccato nella sua gola e che gli impediva di respirare, mentre l'attenzione era concentrata sul giovane uomo semi cosciente e scosso da lievi gemiti a causa del veleno che gli scorreva nel corpo "Non puoi morire adesso Michael. Noi due abbiamo molte molte cose di cui parlare, soprattutto devi dirmi perché sono la frusta nella tua mano, ricordi? Sai, mi sembra di conoscerti da sempre, eppure, solo adesso ti ho chiamato per la prima volta con il tuo vero nome" il sorriso forzato svanì così com'era arrivato, lasciando posto a singhiozzi evidenti ed uno strato finissimo di lacrime negli occhi scuri del ragazzo "So che Lincoln è il tuo vero fratello, ma con lui qui mi sono sentito per la prima volta un perfetto estraneo per te, come se perdessi la mia famiglia, cose del genere... perché tu sei come un fratello per me. Sei la prima e unica persona che si è presa cura di me e questo non lo dimenticherò... ti prego, Michael, non lasciarmi di nuovo solo. Non ho nessun altro oltre te"

Lincoln aveva accidentalmente ascoltato ogni parola, visionando parte del momento da dietro la porta semi chiusa; ingoiò silenziosamente un grumulo di saliva, abbassando lo sguardo, voltandolo poi verso la cognata, appena giunta sul posto.

Le andò incontro e la strinse in un forte abbraccio, come se non si vedessero da chissà quanto tempo; sciolto il contatto, Sara lo fissò dritto negli occhi, ma fu lui a spezzare il silenzio "Stai bene?"

"Si, tu come stai?"

"L'unico a stare male qui è Michael" le ribadì l'uomo a bassa voce anche per la stanchezza, la condusse nella stanza, non avendo bisogno di vederla direttamente per sapere che la donna era stata colta da un incrollabile emozione.

Whip si allontanò verso Burrows, incrociando in pochi secondi gli occhi dell'ex dottoressa, ma quest'ultima era troppo presa da ciò che aveva davanti, che aveva creduto perso per sempre e che le parve tutto surreale.

Trattendo a stento le lacrime, Sara si abbassò sull'ex marito e gli sfiorandò il viso con una mano, stavolta non riuscendo ad impedire alle sue labbra di distendersi in un sorriso luminoso "Michael, sono qui. Sono qui!"

Al suono di quella voce, Scofield sorrise a sua volta, ma debolmente "Sara..."

"Sì! Non sai quanto mi sei mancato!

"A-anche tu"

"Tranquillo, non sforzarti. Guarirai presto, te lo prometto" la Tancredi si rivolse al cognato ed al giovane, chiedendo loro una sedia ed un appendiabiti per potere posarvi la sacca della flebo che sarebbe servita; dopodiché, inserì un'altra siringa nel braccio di Michael, facendo lo stesso con sé stessa "Il mio gruppo sanguigno è zero negativo ed è l'unico che può ricevere, essendo universale. Un paio di ore e si riprenderà. Lui è forte" sorrise molto forzatamente.

Lincoln annuì, ma non fu il solo ad essere sollevato nel sentire quella notizia; lui e Whip entrarono in una stanza adiacente per lasciare della privacy al fratello ed alla cognata.

Chiuse la porta della piccola, ma modesta cucinetta dell'alloggio che avevano trovato, e si appoggiò con la schiena ad un muro, finalmente trovando un giaciglio per riposare "Dobbiamo trovare il modo di andarcene il prima possibile"

How You Remind Me "Prison Break"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora