Epilogo: My sweet Lelly-Kelly

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L'atmosfera silenziosa era accompagnata da un buio soffuso e sottile; i pochi getti di luce esterna filtravano attraverso le fessure delle tende, colpendo svariati oggetti presenti della stessa tonalità, rendendo il tutto uniforme.

Kelly appoggiò le mani sulle spalle di Theodore, coperte solo da una leggera maglia bianca a maniche corte, e lo invitò a seguirla nella camera da letto, indietreggiando lentamente, senza mai distogliere lo sguardo dai suoi occhi resi ancora più scuri dalla penombra.

Respirando profondamente a bocca semi chiusa, con le labbra che nonostante tutto si sfioravano tra loro, la giovane donna ammirò la sua immagine proprio come la cosa più preziosa che aveva; fece scivolare i palmi delle mani lungo i fianchi dell'uomo, seguendo il fluente movimento con le iridi, soffermandosi talvolta con la punta delle dita; giunta alla base della maglia ne afferrò un lembo, ripetendo la stessa operazione all'inverso, sfilandola via per avere libero accesso sulla pelle liscia e tiepida del proprio amante: con le labbra carnose iniziò a baciargli il petto, scendendo a creare piccole forme imprecise con le unghie sulla cicatrice del proiettile, arrivando sotto le braccia, mentre le mani di lui si posavano sui suoi fianchi, imprimendole una certa pressione verso il suo rigonfiamento, all'altezza dell'inguine.

Theodore si vide costretto a chiudere gli occhi ed a sollevare il viso verso l'alto, quando la sentì stuzzicargli la pelle sensibile del lato sinistro del collo con la punta della lingua, assaporandolo, aumentando l'eccitazione del suo membro contro di lei; non più in grado di starle lontano, si attaccò a sua volta al suo collo lungo e liscio e con quel colore diafano paragonabile alla porcellana, dandole il momento per gemere, per poi ritrovarsi incollato alla bocca della donna che amava in un contatto amalgamato e umido.

Un contatto quasi bisognoso di essere soddisfatto il prima possibile.

Indietreggiando verso il letto dove l'adagiò, Bagwell la liberò della canotta bianca già priva di reggiseno, stringendo i seni nelle mani e succhiandole ogni centimetro di pelle; passò a calarle gli slip, sorridendo nell'udire i respiri aumentare di velocità e tono quando arrivò al clitoride con la consistenza fredda delle dita cibernetiche.

Kelly racchiuse l'arto tra le cosce, mordendosi il labbro inferiore.

Il padre dei suoi figli la fissò negli occhi verde acqua, si sporse poi in un secondo bacio più selvaggio rispetto al precedente, contemporaneamente liberandosi degli ultimi indumenti ed esaudendo i loro desideri, penetrando in lei con un gemito appagato.

"Mi piace la tua espressione quando... giungi all'apice del piacere che ti regalo... ora gemi per me... con la stessa intensità con cui ti amo... mia dolce Lelly-Kelly..." ansimò, alternando le parole alle spinte; la giovane donna si lasciò completamente andare, scontò quel bramoso piacere incrociando fronte e occhi con quelli del proprio uomo: si lasciò tenere stretta, a sua volta circondandogli il volto sudato con le mani, permettendogli di levarle una lacrima liberatoria scesa da una guancia.

La giovane donna gli penetrò il ciuffo con le dita per liberarlo dai capelli attaccati e bagnati, prima di congiungersi nuovamente a lui.

Entrambi boccheggiarono labbra su labbra, lingua su lingua, anima su anima, seguendo gli stessi movimenti fino ad esplodere insieme nell'apice del bollente orgasmo.

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