~ Rimarresti con me? ~

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- Dovresti fare meno lo stronzo con quel ragazzo. - furono le parole di Taehuyng. Alzai il mento come per dire "si si". Avevo visto il suo sguardo, avevo visto quanto male ci fosse rimasto e non tanto per i ragazzi; quanto per il mio atteggiamento. Davvero lo odiavo? No per diamine, sentivo tutto per Hoseok tranne che l'odio. Allora perché comportarmi da stronzo fino alla fine? Per paura. Paura che quello che accadde tanto tempo fa potesse ricapitare. Anche vero che Hoseok non era lui, non era uno stronzo maschilista pezzo di merda. Eppure, tremavo ancora durante la notte, quando i pensieri bui riaffioravano portandomi in luoghi che non volevo rivedere. Quando i ragazzi andarono via, continuavo a sentire la voce di Tae, il suo rimprovero mi tuonava nella testa cosi forte che pensai mi sarebbe arrivato il mal di testa. Ero coricato quando lo sentii arrivare, feci finta di dormire per non inscenare un'altra delle mie sfuriate idiote. Lo sentivo respirare, muoversi piano per non svegliarmi e mi sentii ancora più uno stronzo. Dormii poco quella notte, i miei pensieri si erano dati appuntamento tutti nello stesso luogo e alla stessa ora. Mi alzai che sembravo uno zombi, troppo infastidito dalla luce che entrava dalle dannate finestre. Davanti la porta del bagno mi bloccai quando la sua figura ne uscì fuori sbattendo contro di me. Sentivo il mio cuore battere cosi forte da fare un male cane; il suo respiro accelerato che non associai altri che allo spavento. - Potresti anche scusarti. - dissi e il mio me gentile mi diede uno schiaffo bello forte. - Sei tu quello che va a finire contro le persone e sono gli altri che devono chiedere scusa? - la sua voce. La sua maledettissima e perfetta voce. Deglutii e spostandomi di poco, sperai che capisse che doveva allontanarsi. - Devi sempre controbattere? - chiesi e sorrise. Cazzo ma come poteva essere bella, una persona, anche con il semplice atto del sorridere? - Non so chi tu abbia incontrato nella tua vita, ma di certo non sono quel tipo di persona che si fa mettere i piedi in faccia. - al che la mia lingua biforcuta, sfornò un altra delle sue colossali cazzate. - No, te li fai mettere nel culo. -

Mi pentii immediatamente di quello che dissi, i suoi occhi cambiarono espressione cosi velocemente che non ebbi il tempo di rendermene conto. Mi sentii spingere al muro e il suo respiro farsi pericolosamente vicino.
- Stai oltrepassando i limiti Yoongi e la mia pazienza è al capolinea. - sussurrò mentre sentivo chiaramente l'odore del dentifricio appena fatto; il profumo del bagnoschiuma sulla sua pelle ancora calda o, la colonia che era solito usare dopo la doccia. Il mio cuore stava impazzendo e non capii quale fosse il reale motivo. - Che stai facendo? - riuscii a dire anche se pensai di essermi sentito da solo. - Potrei avere il desiderio di pulirti per bene quella boccaccia che ti ritrovi. - il tono della sua voce era cambiato nuovamente. C'era qualcosa di diverso, di più carnale ed io ebbi paura. Girai il viso di lato serrando gli occhi: - Non farmi del male, ti prego. - sentivo le guance umide e capii di stare piangendo. Che cazzo di figura stavo facendo? Io che sembravo sempre sicuro di me. La pressione delle sue mani sui miei polsi si allentò e non percepii più il suo buonissimo profumo. Quando aprii gli occhi, vidi tristezza e qualcosa che non riuscii ad afferrare, nei suoi occhi. - Ti odio. -sussurrai chiudendomi in bagno. Sentivo tante di quelle emozioni dentro di me che mi mancò il respiro. Odio, ribrezzo, vergogna, desiderio, eccitazione. Che cosa avevo che non andava? Con il culo per terra e le ginocchia al petto, piansi per non so quante ore. Piansi tutte le lacrime che non avevo versato quella notte, perché non avrebbe avuto anche quelle. Sicuramente Hoseok era uscito perché quando aprii la porta, la stanza era completamente al buio.

Sentivo che la testa mi sarebbe esplosa da un momento all'altro, come facevano le ragazze a
piangere cosi tanto. Non risposi a nessuna chiamata, non guardai nessun messaggio e quando mi addormentai, feci sogni che non avrei voluto fare. - Yoongi per favore svegliati. - sentii la sua voce in lontananza. Allungai la mano per raggiungerlo, perché non volevo che mi lasciasse solo in quella stanza buia. - Non lasciarmi Hoseok. - mi parve di dire, anche se non sentivo bene nessun rumore. Pareva che tutto intorno a me fosse ovattato, come dentro una bolla. - Non ti lascio, ma ti prego svegliati. - ed invece mi aveva lasciato. Perché la mia mano non era riuscita a raggiungere niente se non il vuoto. Le mie orecchie non riuscirono a percepire più alcun rumore. Ero di nuovo solo e, lo sapevo, sarebbe tornato a prendermi. Tra un incoscienza e l'altra, mi parve di sentire un panno umido sulla mia pelle: - Ti sto pulendo Yoongishi, devo provare a farti scendere la febbre. - sentii. Ah quella voce, era tornato di nuovo da me; provai nuovamente ad allungare le mani e potei sentirle, affusolate e morbide. Di chi erano? Non avevo mai toccato le mani di Hoseok, sapevo per certo però che non era TaeTae. Non capii bene quando mi riaddormentai, cadendo di nuovo in un limbo senza fine, volevo svegliarmi e quando riuscii a farlo, la luce della stanza era parecchio abbagliante. - Hey, come ti senti? - spostai il viso di lato. Il volto angelico di Taehyung soppesava il mio stato di salute. - Ti ho portato la colazione e qualche medicina. - disse piano, indicando il comodino. Non mi stava già dando medicine? - Che giorno è? - chiesi sentendo la mia voce rauca. - Giovedì, sei stato male per tre giorni. - disse, guardando per terra. C'era qualcosa che non andava:

- Ho detto agli insegnanti che non stavi bene e mi hanno dato alcuni appunti per te. Non ho potuto ritirare quelli di oggi. - disse. Deglutii e quando stavo per dire qualcosa la porta si aprì. - Oh Hobie. Sei tornato? - come l'aveva appena chiamato?
- Ne, ho preso le lezioni di Yoongi. - rispose ed alzai lo sguardo verso il suo. Pareva stanco, aveva le occhiaie e sembrava ancora più magro. - Io devo andare, non posso perdere la lezione. Non dovresti più nemmeno tu. - disse Taehyung rivolgendosi ad Hoseok. Gli sorrise accompagnandolo fuori. Che stava succedendo? - Perché hai perso delle lezioni? - chiesi e, sul suo volto, vi era un espressione sorpresa. - Come ti senti adesso? - aveva eluso la mia domanda. - Sto ancora poco bene. - dissi e coricandomi coprii la mia faccia che sentivo stesse diventando rossa fuoco. Più tardi, quella stessa sera, sentii di nuovo quelle mani che mi avevano riempito i sogni: - Meno male che è scesa, mi stavo cominciando a preoccupare. - disse quella voce. La sua voce e quella volta fu inconfondibile. Lo sentii carezzarmi i capelli e senza che me ne accorgessi, mi addormentai. Mi sa che avevo perso contro me stesso.

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