Da quella specie di litigata, passarono quattro giorni. Giorni in cui Hoseok stava più fuori che in camera. Era arrabbiato e sapevo il perché; non poteva fare il ragazzo geloso quando, io e lui, non eravamo niente. Uscii molte volte con Eun, parlando del più e del meno, eppure, la mia fottuta testa andava sempre a parare da una sola parte: Hoseok. - Che c'è che non va Yoongi. - mi chiese Eun. Scossi la testa e cercai di sorriderle: - Sono in ansia per gli esami di fine semestre. - Risposi, avevo già usato questa scusa? Parve non bersela. - Dopo domani è il mio compleanno. - mi disse la bellissima ragazza che mi sedeva di fronte.
- Davvero? - chiesi non riuscendo a comprendere se mi interessasse sul serio, oppure no. Fece si con la testa ed io gli sorrisi. Era dolce quando arricciava il naso perché timida, mi chiesi perché non avessi occhi solo per lei. Ritornai in camera e, quasi sbalordito, vi trovai Hoseok, in pigiama che ascoltava la musica davanti il suo pc. Non alzò lo sguardo verso il mio, dubitavo non mi avesse sentito o visto anche solo con la coda dell'occhio. Gettai lo zaino a terra e gli occhi mi andarono sul calendario appeso accanto al letto; merda, il compleanno di Eun coincideva con l'esibizione di Hoseok. Chiusi gli occhi e sospirai pesantemente. Andai vicino al suo letto e, togliendo un solo auricolare, feci si che mi prestasse attenzione. - Venerdì non potrò esserci. - dissi. Sperai di non fare di nuovo un'altra delle nostre solite scenate. - Ue? - chiese, pareva tranquillo. - È il compleanno di Eun. - dissi e vidi chiaramente la sua mascella irrigidirsi. - Penso anche che le chiederò di diventare la mia ragazza. - andiamo Yoongi, perché cazzo glielo hai detto? Per qualche minuto non disse nulla, dal suo viso non riuscii a percepire nessun tipo di emozione. Che fosse passato avanti? E perché sentii un fastidioso dolore al petto? - Falle un regalo carino prima di proporglielo. - mi disse ed io rimasi di sasso. - Un peluches, qualcosa di grazioso. Le ragazze ne vanno matte. - cosa vuoi che me importava di cosa potesse piacere alle ragazze? Perché diavolo non reagisci? Non disse altro, rimise la cuffia all'orecchio e fu come se io non esistessi. Strinsi i pugni, pronto a dargliene uno in pieno viso, perché diavolo mi stava dando cosi fastidio quel suo comportamento? Sbuffai pesantemente ed uscii dalla stanza.Per il resto dei tre giorni, Hoseok non tornò in camera. Non mi lasciò nessun biglietto e non seppi dove diavolo fosse. Il compleanno di Eun era arrivato cosi come la sua esibizione. Provai a chiamarlo ma non ebbi alcuna risposta, gli mandai un sms ma non lo visualizzò neanche, ero un fascio di nervi. Uscii recandomi in università, non era in classe, non era in sala prove e non era nemmeno in mensa; pareva che quel ragazzo fosse scomparso.
- Jungkook? - gridai quando, in lontananza, vidi la sua figura. - Ehi, sai per caso dove posso trovare Hoseok? - chiesi. Il suo sguardo fu talmente tagliente che mi sentii trafiggere all'altezza del petto. Non avevo mai visto quello sguardo sul suo viso. - Perché non lo lasci in pace? - il tono della sua voce era glaciale. Pensai che da un momento all'altro mi avrebbe dato un pugno. Non mi diede nemmeno il tempo di replicare che andò via. - Jungkook. - chiamai ma lui non mi degnò di uno sguardo. - Ya. - dissi ma era già troppo lontano. "Ben ti sta idiota." quella bastarda della mia coscienza, stava iniziando a darmi sui nervi. - Fanculo. - dissi e andai al centro commerciale per comprare il regalo a quella ragazza. Alla fine gli presi davvero un peluches, era bianco con gli occhietti chiusi e la boccuccia che sorrideva. Era carino e molto morbido le somigliava un po'. Arrivata la sera, di Hoseok neanche l'ombra, gli mandai un altro sms, che non avrebbe letto, con su scritto Fighting. - Stasera sembri diverso. - mi disse Eun mentre assaggiava il suo piatto. Alzai gli occhi verso i suoi e corrucciai la fronte.
- Che vuoi dire? - chiesi. Sorrise, un sorriso talmente dolce che mi chiesi perché non vedessi oltre quello. - Mi presti più attenzione. - rispose ed io abbassai lo sguardo. - È quello che meriti. - dissi e lei allargò, per quanto possibile, quel suo splendido sorriso.Lasciai che parlasse per lo più lei, era piacevole ascoltarla. Aveva cosi tante cose da dire che mi chiesi quanto grande potesse essere la sua testa. Quando arrivammo davanti al suo dormitorio, il suo sguardo era diverso. C'era qualcosa di strano: - Ti va di salire? - chiese ed io sgranai poco gli occhi. Era la mia occasione, avrei dimostrato a quella stronza di una coscienza che non era come diceva lei. Mi avvicinai poco di più toccandole un fianco:
- Aspettavo che me lo chiedessi. - e con un sorriso timido, mi prese per mano trascinandomi in camera sua. Il mondo di Eun era totalmente diverso dal mio. Le piacevano non so quanti gruppi, attori e mi parve di riconoscere qualche sportivo. Era una cameretta da ragazza, piena di trucchi, scarpe, peluches e non so quanta altra roba. Arricciai il naso e senza farmi distrarre da quelle stupidaggini, mi avvicinai a lei. Spostai i suoi capelli lunghi da un lato e, allungando il viso verso di lei, posai le mie labbra sulle sue. Erano morbide si, ma non quanto quelle di Hoseok. Aprii gli occhi spostandomi di poco. "Avanti Yoongi." dissi a me stesso. Feci di nuovo la stessa cosa e parve che i miei pensieri fossero solo per lei. Mi spostai verso il suo letto, facendola sdraiare, salii cavalcioni su di lei e sentii quanto morbido e magro fosse il suo corpo. Eun era perfetta, mi carezzò piano il volto e avvicinandosi a me, prese di nuovo a baciarmi. Sentii le sue mani farsi largo sotto la camicia, graffiando piano la mia pelle. Morsi il suo labbro inferiore e la sentii gemere, spingendo il suo bacino contro il mio. Aprii gli occhi, guardando quella ragazza dalle gote arrossate, avere lo sguardo languido ed eccitato. Era quello il mio posto no? Era li che dovevo essere, nel letto con una ragazza. Strizzai gli occhi e ripresi a baciarla sperando che il viso di Hoseok smettesse di fare capolinea davanti le mie pupille.
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𝑻𝒉𝒆 𝑳𝒂𝒔𝒕
Fanfiction- Si può sapere cosa diavolo ti ho fatto? - chiesi stanco di quell'atteggiamento ostile nei miei confronti. - Non puoi colpevolizzarmi solo perché mi piacciono gli uomini. - continuai mentre lui continuava a fissarmi senza proferire parola. - Odio l...