~ Voglio solo te ~

193 12 6
                                    

Sdraiato sul letto, tenevo gli occhi chiusi immaginando una realtà diversa da quella che stavo vivendo. Le parole di Yoongi avevano finito di aprire una voragine già abbastanza larga, in cui mi ero rannicchiato non avendo la forza di uscirne. Dopo quella sera, andai a dormire da Jungkook, non mi andava di tornare in camera e sentire il suo telefono suonare ogni due secondi, o vederlo totalmente preso da quei messaggi da non rendersi conto che lo stessi fissando. Avevo perso il mio sorriso, avevo perso la voglia di fare ciò che più mi piaceva e la colpa era solo ed esclusivamente mia. Perché dovevo sempre annullarmi per qualcuno che, alla fine, mi faceva sempre male? Non potei non ripensare a Jimin, alla nostra storia e quanto male mi fece vederlo andare via. Forse non ero abbastanza, forse non meritavo di essere felice con qualcuno. Forse... tanti forse che ero stanco pure di pronunciare. - Quel coglione ha pure il coraggio di chiedermi di te. - mi disse Kookie, una volta rientrato in casa. Corrucciai la fronte: - È successo qualcosa? - chiesi spostando la testa di lato. Era talmente nervoso che non smetteva di girare per tutta la stanza. - Yoongi. - e quel nome bastò a farmi capire del perché della sua rabbia. Non gli chiesi nulla, non era il momento e sapevo che mi avrebbe detto un sacco di cose brutte che non avevo la forza di sentire o controbattere. Mi alzai e raggiungendolo lo abbracciai.
- Prepariamoci, stasera è la nostra serata. - dissi e dopo aver sciolto l'abbraccio, sperai che la mente di Kookie andasse oltre. Fu un successo e, per qualche istante, ricordai perché mi piacesse ballare. - Sei stato grandioso Hobie. - la voce inconfondibile di Taehuyng mi fece voltare verso il suo viso, per un secondo sperai di vedere Yoongi al suo fianco.

- Grazie TaeTae. - risposi e con un abbraccio lasciai il mio migliore amico nelle mani di quel bellissimo ragazzo. Decisi che era arrivato il momento di tornare nella mia stanza, di chiudere per sempre il capitolo Yoongi e riprendere in mano la mia vita. Non dovevo permettere a nessuno di condizionarmi fino a quel punto. Quando arrivai la luce era spenta e la camera vuota, per certi versi fu un bene; feci una doccia calda, misi pantaloncini e maglietta e mangiai qualcosa prima di dormire. Quando finii, misi le cuffie alle orecchi e facendo partire la mia playlist, mi addormentai con un peso sul cuore. Non so quando ma aprii di poco gli occhi, uno dei due auricolari era scivolato e prma ancora che potessi prenderlo, sentii la porta aprirsi. Rimasi immobile, forse smisi anche di respirare. Lasciò la luce spenta e sentii i suoi passi farsi troppo vicini. Quando il lato vuoto del mio letto, si abbassò, capii che si era sdraiato dietro di me, perché? Il mio cuore prese a battere talmente forte che ebbi paura potesse sentirlo. Il suo braccio avvolse il mio fianco ma rimasi comunque immobile, sperai non sentisse quanto stavo tremando. - Miane Hoseok. - sussurrò. La sua voce era diversa, pareva avesse pianto. Non dovevo cedere, anche se il desiderio di voltarmi verso di lui era troppo forte. La mano, che aveva avvolto il mio fianco, si strinse ancora di più, facendo alzare la maglietta. La sua pelle toccò la mia e pensai di poter morire. - Miane. - disse un'altra volta e non potei più fare finta di niente. Con la mano destra tolsi l'unico auricolare che era rimasto nel mio orecchio: - Cosa hai da
chiedere scusa? - sussurrai, la sua mano, per quanto possibile, mi strinse ancora di più.
- Sono stato nella camera di Eun. - disse e sperando che non mi sentisse, buttai fuori l'aria e con essa le mie lacrime. - Più mi guardavo intorno più sentivo di voler stare da tutt'altra parte. - continuò. Non volevo sentire niente e allo stesso tempo volevo che continuasse nonostante sapevo che mi avrebbe ferito ancora. - Non voglio che vai a letto con qualcun altro. Non è vero che non sono affari miei. - non volevo credere a ciò che le mie orecchie stavano sentendo.

Deglutii e lui sospirò, provocandomi un infinità di brividi. - Il solo pensarlo mi provoca dolore. - la mia bocca si era spalancata: - Ue? - lo sentii scuotere, probabilmente fece no con la testa. - Non lo so. Pensare che qualcun altro che non sia io, possa toccare il tuo corpo, mi dispiace ma non riesco ad accettarlo. - rispose. Stavo forse sognando? Sperando non si accorgesse, mi diedi un pizzico sul braccio. - Perché? - mi chiese, come se io potessi dargli una risposta. - Toccavo il suo corpo, il corpo di una ragazza e non riuscivo ad immaginare altro che il tuo. - continuò. Pareva arrabbiato, nonostante stesse piangendo. Per un attimo mi sentii in colpa, anche se il mio subconscio mi stava urlando di farla finita. - Baciavo quelle labbra morbide e delicate e tenevo gli occhi chiusi pensando fossi tu. - ogni parola che diceva, sembrava ricucire i pezzi del mio cuore. "Voltati Hoseok" mi dissi. Ancora no, volevo sentire cosa avesse da dire, avevo paura che, una volta giratomi, avrebbe smesso. - Non c'è stato momento in cui non eri presente ogni qual volta erano con Eun. - sentirlo piangere mentre si confessava spezzò ogni tentativo di fare il duro. Mi voltai per metà, non volevo ancora guardarlo negli occhi. - Sei andato a letto con lei? - chiesi, con il terrore di ricevere una risposta positiva. Scosse la testa: - No Hoseok. Non posso farlo. - disse e questa volta furono le mie lacrime a bagnare il viso. - Non potrei andare a letto con nessuno che non sia tu. - e socchiudendo gli occhi mi misi supino. Il mio cuore era letteralmente impazzito.

Più volte mi ripetei che stavo sognando. Eppure, lui era lì, il suo calore; il suo corpo; il suo respiro. Tutto era reale. Aprii gli occhi voltandomi verso Yoongi, era talmente vicino che le nostre labbra potevano sfiorarsi.
- Magari non ti piaceva davvero. - dissi. Non mi potevo permettere di lasciarlo entrare e rischiare di spezzarmi definitivamente. Fece di no nuovo con la testa: - Nessuna donna mi potrà mai soddisfare. - ripetè. Deglutii:
- Magari qualcun altro. - dissi. Si spinsi sopra di me, stringendo la maglietta già provata: - Finiscila di sparare cazzate Hoseok. - rispose, il suo viso rigato dalle lacrime, non combaciava con quello che aveva appena detto: - Sono un ragazzo è l'unico con cui voglio dormire sei tu. - continuò. Mi resi conto di stare accarezzando la sua mano, guardavo il suo volto bello anche in quelle condizioni. Si avvicinò ancora di più, potevo sentire il suo respiro su di me: - Sei l'unico che posso accettare. - e credetemi, ci volle tutta la forza che possedevo per tenere ferme le mie mani o il mio corpo. - Ti prego perdonami. Fallo ancora una volta. - implorò ed io persi contro le mie stesse forze. Accarezzai il suo viso, cercando di asciugare, almeno in parte, quelle goccia impertinenti. Appoggiò la testa sulla mia spalla, stringendosi ancora di più. Vederlo così, sentirlo piangere di nuovo, mi fece provare un'emozione nuova, come se quelle parole, avessero messo un punto a qualcosa che desideravo da tanto. Intrecciando le mie dita tra i suoi capelli: - Lo sai anche tu che non ero davvero arrabbiato con te. - sussurrai. Ed era la pura verità.

𝑻𝒉𝒆 𝑳𝒂𝒔𝒕Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora